Comune di Trieste


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"Vola Colomba": presentate le iniziative per il
70° anniversario del ritorno di Trieste all'Italia


Venerdì 4 ottobre a Palazzo Gopcevich (via Rossini 4) è stato presentato in conferenza stampa "Vola Colomba", l'insieme delle iniziative culturali per il settantennale del ritorno di Trieste all’Italia, realizzate dal Comune di Trieste con il contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia.

È seguito il taglio del nastro, idealmente contemporaneo, delle due mostre "Lunario Triestino 1953 - '54" (Palazzo Gopcevich, via Rossini 4) e "Cronache triestine 1945 – '54" (Museo della guerra per la pace Diego de Henriquez, via dei Tominz 4), visitabili da oggi fino all'8 dicembre 2024. 

In programma ci sono anche lo spettacolo teatrale "Vola Colomba" (mercoledì 30 ottobre alle ore 20.30 al Teatro Bobbio di via Ghirlandaio 12) e numerosi percorsi, approfondimenti, visite guidate.

Sono intervenuti l'assessore comunale alle Politiche della Cultura e del Turismo Giorgio Rossi; il presidente del Consiglio comunale Francesco Panteca; il responsabile dei Musei Storici del Comune di Trieste e coordinatore delle iniziative Stefano Bianchi; la responsabile di Fototeca e Biblioteca dei Civici Musei di Storia ed Arte Claudia Colecchia; il consigliere regionale Claudio Giacomelli; lo scrittore Pierluigi Sabatti. Per l'occasione erano inoltre presenti la signora Novella Bessi (la ragazza sul manifesto dell'iniziativa, ritratta nel 1954 con il tricolore in mano nello storico scatto di Adriano De Rota) e il maestro Ugo Borsatti, testimone del '900 a Trieste.

Ha dichiarato l'assessore Giorgio Rossi: "Il 70 esimo anniversario del ritorno di Trieste all'Italia è un'occasione per riflettere sulla storia e sulla fisionomia socio-culturale della nostra città. Un'occasione che il Comune di Trieste coglie con un articolato programma di eventi, realizzati grazie al contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, tra cui spicca un percorso espositivo frutto dell'appassionato lavoro di chi quotidianamente opera all'interno delle strutture e delle collezioni dei Civici Musei. La ricorrenza è particolarmente sentita dai concittadini che, come me, ha vissuto quegli eventi storici in prima persona". 

LUNARIO TRIESTINO 1953-'54
Sala Selva di Palazzo Gopcevich (via Rossini 4)
4 ottobre - 8 dicembre 2024 
Da martedì a domenica in orario 10-17 (chiuso lunedì)
La Fototeca dei Civici Musei di Storia ed Arte presenta un lunario fotografico scandito in 15 mesi. Il diario visivo documenta, con ricercata densità informativa, i tragici giorni del novembre 1953 fino all’effervescenza connessa al ritorno all’Italia dell’ottobre 1954. L’esposizione in Sala Selva presenta circa 300 fotografie arricchite da alcuni oggetti iconici tra cui la FIAT Topolino, la Lambretta, la radio Geloso, il vinile originale di Vola Colomba, giocattoli, macchine fotografiche, documenti e riviste d’epoca. Un’accurata ricognizione dei fondi dei fotografi Ugo Borsatti, Adriano de Rota, Livio Amstici, Gianni Anzalone, dell’agenzia fotografica Giornalfoto, dell’archivio fotografico comunale e dell’archivio donato dalla famiglia del sindaco Gianni Bartoli, tutti conservati in Fototeca, incrociata con l’analisi di altre fonti documentali e bibliografiche coeve, consente una sorta di rendicontazione che mira a illustrare i grandi e piccoli eventi occorsi. Nel 1953 e nel 1954 la questione di Trieste è molto presente nella stampa nazionale e internazionale: i fotografi, non solo triestini, rivestono un ruolo significativo nel raccontare la città per immagini con inedita incisività. I rotocalchi, grazie allo sviluppo dell’informazione nel Dopoguerra, danno conto del rovesciamento del rapporto tra testo e immagine, privilegiando la vocazione educativa della fotografia orientata alla costruzione di un’identità collettiva. I reportage, le fotocronache prediligono le immagini accompagnate da didascalie e brevi articoli a cui viene lasciato un ruolo del tutto sussidiario. Alle foto iconiche si affiancano quelle inedite o meno note che descrivono in bianco e nero la povertà e l’opulenza, il dramma dell’esodo e gli eventi culturali, sportivi o mondani, gli scontri e le manifestazioni patriottiche: contrasti tra mondi lontani e conflittuali che richiamano l’humus neorealista. Sono immagini evocative quelle depositate negli archivi che hanno il pregio di mettere in evidenza storie, fatti, oggetti, opere, autori, personalità, relazioni in alcuni casi sconosciuti o inesplorati.

CRONACHE TRIESTINE 1945-'54
Museo della guerra per la pace Diego de Henriquez (via dei Tominz 4)
4 ottobre - 8 dicembre 2024
Ogni giorno tranne martedì in orario 10-17 (sabato e domenica fino alle 19) fino al 13 ottobre
Ogni giorno tranne martedì in orario 10-17 (mercoledì fino alle 19) a partire dal 14 ottobre
Cronistoria narrata attraverso varie classi di materiali: scene di vita politica, ma anche quotidiana, si alternano nella rassegna di quegli eventi che portarono Trieste all’atteso ritorno all’Italia. Il viaggio all’interno del percorso espositivo offre al visitatore gli strumenti per meglio comprendere le complessità e le difficoltà che contraddistinsero il decennio ’45-’54 nella città di Trieste. La Sala mostre del Museo della Guerra per la Pace Diego de Henriquez è dunque teatro della disamina di alcuni aspetti significativi di uno dei decenni più articolati e multiformi della storia di Trieste e della Venezia Giulia. Il fil rouge è costituito da un’analisi della situazione politico-amministrativa gestita in tale arco di tempo dal Governo Militare Alleato e dalle forze di polizia da esso impiegate sul territorio, lasciando, però, ampio spazio anche ad argomenti di carattere sociale come la Sezione Lavoro Aiuto Disoccupati (SE.L.A.D.) e alle due edizioni del Festival Nazionale dei Ragazzi –anni 1951 e 1953– volute dal sindaco Gianni Bartoli quali occasioni di dibattito sui problemi pedagogici relativi alla gioventù italiana del secondo dopoguerra e per catalizzare l’attenzione di tutta l’Italia sulla questione di Trieste. Uno spazio particolare viene riservato al periodo clou di quegli anni, quello tra fine ottobre e inizio novembre 1954, segnato dall’entusiasmo delle manifestazioni di folla per la “seconda redenzione” della città. La mostra induce a riflettere su una libertà riconquistata anche grazie al sacrificio di chi, in difesa dell’italianità, rimase vittima dei tragici eventi di inizio novembre 1953. Questi ultimi raccontati anche dalla “penna” del meticoloso collezionista triestino Diego de Henriquez, che fu testimone diretto –e attivo– di una delle pagine più drammatiche della nostra storia. Viene restituita la centralità del ruolo di de Henriquez in quegli anni così complicati: i suoi scritti raccontano come fosse ben inserito nella vita cittadina e nel substrato politico ed economico di Trieste e come venisse tenuto in alta considerazione dalle autorità locali e alleate le quali riponevano in lui la massima fiducia confidandogli, non di rado, notizie in anteprima. Alla sua collezione sono riconducibili tutti i materiali in esposizione –divise, distintivi, copricapo, attrezzi da lavoro, quadri, modellini e tabelle– mentre la documentazione, anche fotografica, e i manoscritti provenienti dall’archivio Henriquez sono integrati da testimonianze appartenenti a fondi del Civico Museo di Storia Patria, come quello del Festival Nazionale dei Ragazzi. Completa la mostra l’interessante album fotografico in prestito dalla Fototeca dei Civici Musei di Storia ed Arte dedicato ai lavori svolti a partire dal 1947 dalla Divisione Lavori in Economia, poi SE.L.A.D., nel cui ambito trovarono occupazione le molte persone che erano rimaste senza lavoro alla fine della guerra. Ufficialmente cessò di esistere attorno al 1960 anche se in realtà sospese l’attività nel 1954, alla fine dell’amministrazione anglo-americana.

“VOLA COLOMBA” DI PIERLUIGI SABATTI
Teatro Bobbio (via Ghirlandaio 12)
Mercoledì 30 ottobre alle ore 20.30 (ingresso libero fino a esaurimento posti) 
Anche il testo teatrale “Vola Colomba” di Pierluigi Sabatti, tratto dal romanzo autobiografico “Un ottobre a Trieste” edito da MGS Press (2004), prende a prestito il titolo della canzone con cui Nilla Pizzi vinse il Festival di Sanremo nel 1952. Le vicende narrate nel libro e riportate sulla scena a leggìo in un nuovo adattamento teatrale, nella riduzione e per la regia di Elke Burul, ruotano attorno alla storica giornata del 26 ottobre 1954, rivissuta dal protagonista ormai adulto, in un gioco di flash back e continui rimandi fra passato e presente. Accanto ad Ariella Reggio, in scena ci saranno gli attori Marzia Postogna, Adriano Giraldi, Maurizio Repetto, Elke Burul e Giacomo Segulia.

VISITE GUIDE, APPROFONDIMENTI E PERCORSI

Visite guidate alla mostra Vola Colomba. Cronache triestine 1945-54
a cura di Antonella Cosenzi
Civico Museo Diego de Henriquez
Via dei Tominz, 4
durata 1 h

Domenica 6 ottobre, ore 11:00
ingresso gratuito, fino a esaurimento posti

Giovedì 24 ottobre, ore 11:00
con il biglietto d’ingresso al Museo

Venerdì 1° novembre, ore 11:00
con il biglietto d’ingresso al Museo

Giovedì 14 novembre, ore 11:00
con il biglietto d’ingresso al Museo

Giovedì 21 novembre, ore 11:00
con il biglietto d’ingresso al Museo

Domenica 1° dicembre, ore 11:00
ingresso gratuito, fino a esaurimento posti

Visite guidate alla mostra Vola Colomba. Lunario triestino 1953-54
a cura di Claudia Colecchia
Palazzo Gopcevich, Sala Selva
Via Rossini, 4
durata 1 h

Mercoledì 9 ottobre, ore 17:30
ingresso gratuito, fino a esaurimento posti

Mercoledì 23 ottobre, ore 17:30 
ingresso gratuito, fino a esaurimento posti

Venerdì 25 ottobre, ore 11
ingresso gratuito, fino a esaurimento posti

Giovedì 31 ottobre, ore 17:30
ingresso gratuito, fino a esaurimento posti
a seguire
ore 11.30 Francesca Pitacco per Associazione culturale Cizerouno, Tour Cavana Stories
durata: 1 h – prenotazione obbligatoria a info@cizerouno.it - costo: 10,00 euro
Le due visite possono essere fruite anche singolarmente

Mercoledì 13 novembre, ore 16:30 
ingresso gratuito, fino a esaurimento posti

Domenica 17 novembre, ore 10.30
ingresso gratuito, fino a esaurimento posti
a seguire ore 11.30 Francesca Pitacco per Associazione culturale Cizerouno, Tour Cavana Stories
durata: 1 h – prenotazione obbligatoria a info@cizerouno.it - costo: 10,00 euro
Le due visite possono essere fruite anche singolarmente

Martedì 19 novembre, ore 11.00
ingresso gratuito, fino a esaurimento posti

Domenica 24 novembre, ore 10.30
ingresso gratuito, fino a esaurimento posti
a seguire ore 11.30 Francesca Pitacco per Associazione culturale Cizerouno, Tour Cavana Stories
durata: 1 h – prenotazione obbligatoria a info@cizerouno.it - costo: 10,00 euro
Le due visite possono essere fruite anche singolarmente

Sabato 7 dicembre, ore 11
ingresso gratuito, fino a esaurimento posti

Percorsi
Palazzo Gopcevich
Via Rossini, 4 
Ingresso gratuito fino a esaurimento posti

Mercoledì 16 ottobre, ore 17.30 – Sala Bazlen
Pietro Spirito presenta il catalogo della mostra Vola Colomba. Lunario triestino 1953-54 a cura di Claudia Colecchia
durata: 1 h

Venerdì 18 ottobre, ore 17:30 – Sala Bazlen
Carso e vini di confine. Laboratorio gratuito di degustazione con Matteo Chmet 
durata 2 h – prenotazione obbligatoria a cmsafototeca@comune.trieste.it 

Mercoledì 30 ottobre, ore 17:30 – Sala Bazlen
Trieste 1954, la Ripartenza! La musica da camera di Giulio Viozzi – I
Giulio Viozzi, il Trio Ars Nova e la musica per clarinetto
Gruppo Strumentale Lumen Harmonicum
Marta Macuz, clarinetto - Massimo Favento, violoncello - Corrado Gulin, pianoforte
durata: 1 h

Mercoledì 6 novembre, ore 17:30 – Sala Bazlen
Trieste 1954, la Ripartenza! La musica da camera di Giulio Viozzi – II
Giulio Viozzi, il Trio di Trieste, il violino e il violoncello
Gruppo Strumentale Lumen Harmonicum
Marco Favento, violino - Massimo Favento, violoncello - Corrado Gulin, pianoforte
durata: 1 h

Mercoledì 13 novembre, 17.30 – Sala Bazlen
Trieste 1954, la Ripartenza! La musica da camera di Giulio Viozzi – III
Giulio Viozzi, il Trio Pro Musica e la musica per flauto
Gruppo Strumentale Lumen Harmonicum
Giorgio Marcossi, flauto - Massimo Favento, violoncello - Corrado Gulin, pianoforte
durata: 1 h

Mercoledì 20 novembre, ore 17.30 – Sala Bazlen
Fabio Todero presenta Terra irredenta, terra incognita. L’ora delle armi al confine orientale d’Italia 1914-1918
durata: 1 h

Sabato 23 novembre, ore 14.30 – Aula didattica Museo Teatrale “Carlo Schmid”
Andrea Buffolo
Laboratorio gratuito di antiche tecniche fotografiche per adulti
durata 4 h – prenotazione obbligatoria a cmsafototeca@comune.trieste.it 

Domenica 24 novembre, ore 10-13 – Aula didattica Museo Teatrale “Carlo Schmidl”
Andrea Buffolo
Laboratorio di antiche tecniche fotografiche per bambini
durata: 3 h - prenotazione obbligatoria a cmsafototeca@comune.trieste.it 

Mercoledì 27 novembre, ore 17.30 – Sala Bazlen
Francesca Pitacco Raccontare la città due volte redenta". La nascita della professione di guida turistica a Trieste
durata: 1 h

Mercoledì 4 dicembre, ore 17.30 – Sala Bazlen
Diego Cenetiempo
Anteprima del documentario: Una traccia indelebile. L'obiettivo di Ugo Borsatti sui fatti del 1953
durata: 1 h

Trekking urbano
Piazza Cavana, davanti alla farmacia
Francesca Pitacco per Associazione culturale Cizerouno, Tour Cavana Stories
durata: 1 h – prenotazione obbligatoria a info@cizerouno.it - costo: 10,00 euro

Giovedì 17 ottobre, ore 21

Giovedì 24 ottobre, ore 21

Giovedì 14 novembre, ore 18.30

MERCOLEDÌ 4 DICEMBRE ALLE ORE 17.30 PRESENTAZIONE IN ANTEPRIMA DEL DOCUMENTARIO DI DIEGO CENETIEMPO
“UNA TRACCIA INDELEBILE. L'OBIETTIVO DI UGO BORSATTI SUI FATTI DEL 1953”


Mercoledì 4 dicembre, alle ore 17.30, alla Sala Bazlen di Palazzo Gopcevich sarà presentato in anteprima dal regista Diego Cenetiempo il documentario “Una traccia indelebile. L'obiettivo di Ugo Borsatti sui fatti del 1953”, nell’ambito della rassegna “Vola Colomba” promossa dal Comune di Trieste con il contributo della Regione Friuli Venezia Giulia per il settantesimo anniversario del ritorno di Trieste all’Italia.

Un documentario (4K, 33') che offre l’occasione di riscoprire la Storia (con la S maiuscola) di quelle giornate, ma soprattutto le storie di ogni singola fotografia, in un racconto in cui il privato e il pubblico si fondono, l’esperienza soggettiva si fa oggettiva, l’episodio diventa storia e memoria condivisa.

«Dovevo documentare. Era come una missione» – dice Ugo Borsatti, grande fotografo triestino, oggi novantaquattrenne, che ricorda come “quello dei moti triestini del novembre 1953 si trattasse del suo primo vero, importante servizio da quando, pochi mesi prima, aveva iniziato la professione di fotoreporter”.

A distanza di 70 anni, nel ritornare a quelle immagini che rimandano a una delle pagine più dolorose vissute dal capoluogo giuliano, per il maestro l’intenzione è ancora «ricordare innanzitutto chi in quei giorni ha perduto la vita, chi è stato ferito e ha sofferto, chi ha visto andarsene per sempre i propri cari, giovanissimi e anziani, dimostranti e semplici passanti», ma soprattutto documentare «con uno dei mezzi più efficaci e meno contestabili, la fotografia, i momenti salienti di quelle giornate», con l’ambizione di rivolgersi ai più giovani, che solo in parte avranno sentito parlare dei “fatti di novembre”, per «raccontare visivamente un pezzo della nostra storia che non va dimenticato».

Per l’occasione la mostra “Vola Colomba. Lunario triestino 1953-54”, visitabile a Palazzo Gopcevich fino all'8 dicembre sarà aperta fino alle 18.45.


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