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Visita guidata alla mostra su Oscar Damian


Approfitta dell’ultimo Giovedì Sotto Le Stelle e scopri la bellezza del Museo civico d’arte di Palazzo Ricchieri, straordinariamente aperto fino alle 23:00, nella magica luce serale di Pordenone.

Oltre a scoprire le sale e i tesori artistici del Museo, i visitatori potranno visitare “In attesa del domani”, la mostra antologica su Oscar Damian, che nelle sue opere narra le tradizioni familiari, le attività maschili e femminili del mondo friulano, contadino e artigianale con i suoi ritmi ed il lento fluire, il tramonto di un modo di vivere comunitario e l’avanzare, nel secondo dopoguerra, di un mondo nuovo ricco di speranza e di attese. 

«Damian è uno di quegli artisti che rientrano nel filone degli artisti del territorio da riscoprire -spiega il sindaco Alberto Parigi-, filone a cui stiamo dando molto spazio. Una sorpresa per il visitatore, un grande artista che non ha avuto la fame che si sarebbe meritato, quindi vale assolutamente la pena scoprirlo».

Ancora aperte le iscrizioni per le due visite guidate, con primo turno alle ore 19:00 e secondo turno alle 20:00. 

Prima di ogni turno di visita, i visitatori saranno accolti da un intrattenimento musicale a cura della Scuola di Musica SiNota di Pordenone. Alla conclusione delle visite, sarà consegnato un coupon per un aperitivo in collaborazione con Sviluppo e Territorio.

Nato a Buenos Aires il 4 giugno 1925 da famiglia originaria di Azzanello di Pasiano di Pordenone, Damian ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di Venezia, diplomandosi in pittura come allievo di De Luigi e Saetti. Insegnante di disegno tecnico e artistico in alcune scuole a Pordenone e provincia, operò poi tra Portogruaro e Pordenone e fu presidente del Centro arti figurative di Pordenone. Muore il 24 marzo 1986.

La mostra, aperta al pubblico fino all’1 settembre, propone opere realizzate su tavola e tela, olii per lo più di modeste dimensioni, che mostrano una realtà quotidiana in cui tutto sembra sopravvivere, come in attesa del domani di cui si ignorano i cambiamenti inevitabili e prossimi a venire.

Curata da Alfredo Moras e da Flavio Damian, figlio dell'artista, per il centenario della sua nascita, l’esposizione è un tributo ad uno degli artisti più prolifici e attenti alla semplicità della vita di donne, contadini e artigiani friulani, che ancora scorreva lenta e uguale a sempre persino durante il periodo dei grandi cambiamenti, dagli anni sessanta agli anni ottanta e oltre.

Oscar Damian narra la fine di un mondo contadino, delle tradizioni familiari e delle attività artigianali maschili e femminili, registra un fare condiviso e silenzioso che presto sparirà e rappresenta un altrove creativo mai mutato nel tempo, privo di nostalgia perché impossibilitato ad elaborare la complessa rapidità del cambiamento economico e sociale già in atto.

Un modo inedito e personale di ritrarre le tradizioni familiari, le attività maschili e femminili del mondo friulano, contadino e artigianale, con i suoi ritmi ed il lento fluire. I personaggi hanno mani tozze e corpi rudi, spesso ripiegati nell’agire. I volti sono privi di tratti fisiognomici reali, scelta stilistica che diventa anche sua cifra interpretativa, ciascuna persona si identifica con il ruolo e il lavoro manuale che sta eseguendo. 

Per l’artista quell’umanità “secondaria e minore” ancorata, purtroppo, ad un ruolo subalterno, è inconsapevole ed incapace di far fronte ai mutamenti sociali futuri e per certi aspetti già presenti. 

Egli canta le gesta ultime di una realtà periferica, carica di un silenzio “materico” come lo sono i suoi colori pastosi, le tavolozze ricche di sprazzi lucenti che gravano sui toni marroni delle terre arate, sui verdi rinascenti e il senape dei campi bruciati, maturati al sole secco delle estati più calde.

Oscar Damian è forse l’ultimo artista capace di leggere l’anima segreta del mondo contadino e artigianale attraverso una gamma coloristica del tutto personale, a volte accesa, a volte quasi monocroma e contrappuntata da forti contrasti nei piani solcati da ombre, scaldati da accenti e bagliori inattesi. 

Il numero massimo di partecipanti a ciascuna visita guidata è 25, si consiglia quindi la prenotazione via mail all’indirizzo prenotazionimusei@comune.pordenone.it oppure telefonando al 380 4614951 (lun-ven 9:00-12:00 e martedì 14:00-17:00).
Nell’ultimo appuntamento dei Giovedì Sotto Le Stelle, il 25 luglio, sotto la Loggia municipale si festeggeranno i nuovi laureati del Consorzio universitario di Pordenone e i diplomati dell’ITS Alto Adriatico.

Con il tocco nero i primi e quello rosso i secondi, i giovani saranno proclamati davanti a tutta la cittadinanza invitata a partecipare con le Istituzioni e la comunità delle imprese. 

La cerimonia prenderà il via con l’inno internazionale della goliardia Gaudeamus igitur eseguito dal Coro Polifonico Città di Pordenone, ospite d’eccezione il giornalista e scrittore Beppe Severgnini, che interverrà verso le ore 19:00 con un discorso sui “Cinque modi di fallire con successo e avere una splendida carriera”.


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