Questa mattina (30 aprile) in occasione dell’80° Anniversario dell’Insurrezione cittadina contro l’occupante tedesco, avvenuta il 30 aprile 1945, nella Sala del Consiglio Comunale alla presenza delle autorità civili e militari, dei rappresentanti delle Associazioni d’Arma e tra gli altri del presidente del Consiglio Comunale, Francesco di Paola Panteca, dello storico Roberto Spazzali, del presidente dell’Associazione Grigio Verde, Diego Guerin, si è svolta la solenne commemorazione.

Il presidente del Consiglio Comunale, Francesco di Paola Panteca dopo aver portato i saluti, anche a nome del Sindaco, ha ringraziato i presenti e gli organizzatori dell’evento.

“Oggi, in quest’aula che rappresenta il cuore della nostra comunità cittadina, affrontiamo un momento di profonda rilevanza storica e civica, i fatti avvenuti alla fine dell’aprile del 1945, quando la nostra città, ancora immersa nell’incertezza e nella violenza della guerra ebbe la forza e il coraggio di insorgere e scrivere una pagina di libertà e dignità. Trieste ultimo baluardo contro l’occupazione nazista vide in quei giorni migliaia di cittadini, militari e giovani unirsi nel nome della libertà e issare il tricolore sul Municipio e sulla Prefettura riscattando con il sacrificio il destino della città – ha detto il presidente del Consiglio comunale, Francesco di Paola Panteca -. Ricordare oggi il comandante Antonio Savio e il presidente del Comitato di liberazione nazionale, don Edoardo Marzari ai quali fu tributato la medaglia al valor civile significa non solo onorare la loro memoria ma anche trasmettere alle generazioni future il valore di un coraggio civile e morale che ha reso possibile la democrazia che oggi viviamo. Proprio per questo il Comune si fa promotore non solo delle cerimonie annuali presso il Cippo della Resistenza ma anche di un momento di riflessione solenne in quest’aula”.

E’ seguito l’intervento di commemorazione dello storico Roberto Spazzali che ha offerto una riflessione ripercorrendo gli eventi accaduti.

Il 30 aprile 1945 vide alcune migliaia di giovani, spesso poco più che ragazzi,

levarsi contro le truppe tedesche che ancora occupavano la città, seguendo l’ordine impartito il 25 aprile dal CLN a tutte le forze partigiane italiane e pagando per questo il pesante tributo di ben 31 morti e 60 feriti.

“Noi oggi ci dobbiamo sentire anche in debito con quelle donne, uomini che misero a repentaglio la loro vita e che si sacrificarono sapendo che non c’era un’altra possibilità di riscatto. Dobbiamo onorare i caduti di allora, dobbiamo conservare la memoria di quei fatti, dobbiamo esprimere profonda ed efferente gratitudine a costoro, per averci indicato dove sta la libertà”, ha concluso il prof. Roberto Spazzali.

Successivamente una corona è stata deposta al Cippo della Resistenza, nel Parco della Rimembranza di fronte alla fontana alla sommità della Scala dei Giganti.

Alla cerimonia, organizzata dalla Federazione Grigioverde era presente il sindaco, Roberto Dipiazza, il Prefetto, Pietro Signoriello, il presidente del Consiglio Comunale, Francesco di Paola Panteca, il Gonfalone della Città di Trieste, le Associazioni combattentistiche e d’arma con i labari.