C’è ottimismo sulle banchine portuali del Veneto: prosegue, infatti, la tendenza alla crescita del settore portuale che, dopo aver archiviato un 2024 con il segno più, fa registrare un aumento dei traffici nel primo trimestre 2025 del +4,3% a Venezia e del +29,3% a Chioggia.
L’aggiornamento trimestrale consente al porto veneziano di raggiungere una movimentazione annuale nel periodo aprile 2024-marzo 2025 di oltre 24,3 milioni di tonnellate, in crescita del +6,9% sull’anno precedente. A questa si somma il traffico di Chioggia che raggiunge, nella stessa scansione temporale, le 863 mila tonnellate. In totale il sistema portuale veneto supera così i 25 milioni di tonnellate intermediate nel periodo di riferimento.
A Venezia emerge come particolarmente positivo il dato sulle rinfuse solide (+21,2% rispetto al primo trimestre 2024), con picchi del +220% per i cereali, settore che – assieme ad altri segmenti in crescita come mangimi, minerali e cementi – permette di compensare ampiamente i traffici di carbone che risultano ormai azzerati conseguentemente alle nuove strategie energetiche nazionali. La movimentazione di cemento, in particolare, cresce di circa 63 mila tonnellate (+16,1%) nel primo trimestre, alimentata anche dal crescente fabbisogno del settore edile nel contesto della necessità di accelerare i cantieri delle opere legate ai finanziamenti PNRR, nonché ai lavori infrastrutturali previsti in vista delle prossime Olimpiadi invernali Milano-Cortina.
In base alle elaborazioni statistiche svolte dall’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale, le filiere dell’agroalimentare e del siderurgico risultano trainanti negli ultimi mesi, con una crescita dei volumi di traffico che si misura, trimestre su trimestre, in un +41,9% pari a 180 mila tonnellate di merci per la prima, e in un +15,5% pari a circa 152 mila tonnellate per la seconda.
Buono anche il risultato delle merci in colli che si attesta su un +1,4%, trainato dall’ottimo dato del traffico container che cresce dell’11,1%. Sostanzialmente stabili i traffici Ro-ro che segnano un -0,5%.
Fisiologico il calo dei passeggeri delle crociere nei primi tre mesi di “bassa stagione”, sebbene il dato annuale relativo allo scalo di Venezia si attesti su un +4,7% nel periodo aprile 2024-marzo 2025. Per quanto riguarda lo scalo clodiense la prevista flessione registrata risulta riconducibile alle maggiori alternative dal lato dell’offerta terminalistica, tuttavia, la città conserva un settore di traffico altrimenti non presente fino al 2021.
Sempre a Chioggia, per quanto riguarda il settore cargo, si registra una sensibile crescita nella movimentazione merci con una crescita delle merci varie in colli, +58,5%, riconducibile in particolare all’aumento in termini di tonnellate dei prodotti siderurgici.
Fulvio Lino Di Blasio, Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale veneta, commenta: “Il 2024 è stato l’anno delle sfide in cui porti di Venezia e Chioggia hanno dimostrato di avere numeri, energie e caratteristiche per competere anche in un contesto di incertezza geopolitica, garantendo una crescita in tutti i settori chiave nonostante le ripetute fibrillazioni cui sono state sottoposte le catene di approvvigionamento globali e i conseguenti aumenti dei costi e dei tempi di percorrenza delle rotte. Questa resilienza e questa capacità di cogliere le nuove opportunità trovano ora conferma nei dati positivi del primo trimestre 2025. Venezia e Chioggia, unici porti regolati italiani, si confermano, inoltre, uno snodo strategico per il Paese per quanto riguarda il traffico di prodotti alimentari, rinfuse, e prodotti siderurgici e materiali per l’edilizia destinati all’industria e alle costruzioni, oltre che per l’export di prodotti finiti realizzati dalla manifattura del nordest”.