È focalizzata sulla dissoluzione dell’asse euro-atlantico, con le forti divisioni dei Paesi europei e il rischio di forte marginalità del vecchio continente in uno scacchiere globale che riaccende la disputa del terzo Millennio fra Stati Uniti e Cina, la lezione magistrale affidata domani, giovedì 8 maggio, all’autorevole esperto di geopolitica Lucio Caracciolo, direttore di Limes. “Non siamo scarti” titola la lectio incentrata sull’analisi degli equilibri del mondo in costante evoluzione, dove l’Italia compete per evitare l’irrilevanza. Questo l’evento centrale della seconda giornata del festival vicino/lontano, curato da Paola Colombo, Franca Rigoni e Àlen Loreti in programma a Udine fino a domenica 11 maggio. Domani sera, alle 21 nella Chiesa di San Francesco, Lucio Caracciolo declinerà in chiave geopolitica la parola-chiave del festival, “scarto”, con un intervento che sarà seguito dall’intervista condotta dal giornalista Paolo Possamai, direttore editoriale Gruppo NEM Nordest Multimedia. Il presidente USA Donald Trump ha favorito il riaffiorare di un “sentiment” negativo di molti cittadini statunitensi verso gli europei, “scrocconi” e “profittatori” di una protezione militare immeritata. In un mondo dove nessuno ama essere scartato a priori, Lucio Caracciolo rifletterà intorno a una possibile rivendicazione di storia e memoria, per ritrovare e valorizzare una rinnovata centralità del Mediterraneo. Sempre domani, prima della lezione serale, è prevista la presentazione, in anteprima nazionale a vicino/lontano, di “Oceano Cosmo” (ore 16.30 Palazzo Antonini-Stringher), l’ultimo numero della rivista Limes dedicato alle frontiere spaziali: con il direttore Lucio Caracciolo converseranno Guglielmo Cevolin, presidente di Historia, e l’esperto di geopolitica Alessandro Aresu, finalista al Premio Strega Saggistica 2025 con il volume “Geopolitica dell’intelligenza artificiale” (Feltrinelli): un focus sulla corsa al riarmo, mentre lo spazio extraterrestre sembra diventare territorio di conquista in cui si combatteranno nuove guerre tecnologiche.
VICINO/LONTANO, FOCUS DELLA SECONDA GIORNATA 8 MAGGIO 2025
Quali sono le conseguenze sui nostri diritti, quali quelle sociali dell’avere inserito l’IA in ogni cosa? In che modo le Big Tech possono esercitare una nuova potentissima forma di dominio – cognitivo, culturale, economico, politico, geopolitico? Le nuove sfide e i pericoli dell’intelligenza artificiale saranno al centro domani del dialogo tra il docente di Teoria degli automi Furio Honsell e il ricercatore Fabio Chiusi (ore 19 Chiesa di San Francesco) in “Tutto (o quasi) quello che vorremmo sapere sull’ IA”, moderato dall’antropologo e presidente del comitato scientifico di vicino/lontano Nicola Gasbarro. Sarà un viaggio dentro un mondo sconosciuto ai più, ma ormai di uso quotidiano, un potere invisibile, pervasivo e totalitario di cui si fa fatica a comprenderne confini e regole: come controllarlo? O siamo noi a essere controllati e manipolati?
Ci sono poi sfide che non hanno mai fine, come quella per l’acqua, diritto inalienabile, ma anche risorsa ambita dalle grandi corporazioni: e la guerra dell’acqua avvenuta in Bolivia nel 2000, quando la popolazione si rivoltò contro le politiche di spoliazione imposte da poteri finanziati dalla Banca Mondiale con la complicità di governi e partiti, sarà al centro della discussione, moderata dalla geografa Anna Brusarosco, “Acqua e giustizia: la guerra dell’acqua di Cochabamba” in programma a Palazzo-Antonini Stringher (ore 20.30): ospiti Oscar Olivera Foronda, che guidò la rivolta boliviana, l’attivista Marco Iob e la giornalista e attivista Nelly Perez Costana, a Udine grazie alla collaborazione con CeVi e Fondazione per il Riformismo. Con loro anche il fotogiornalista Danilo De Marco, che fino al 17 maggio espone le sue immagini inedite nella mostra “Bolivia” a MAKE Spazio espositivo. Infine non poteva mancare la sfida del corpo: se ne parlerà nell’evento a cura dell’Università Popolare di Udine (ore 18.15 Palazzo Antonini Stringher), che prevede la lectio magistralis “Corpo medico, psichico, vivente” dello psichiatra Vittorio Linguardi, finalista allo Strega Saggistica con “Corpo, umano” (Einaudi), introdotto dalla docente Francesca Medioli. Una riflessione sui corpi, oggi sottoposti a torsioni e attraversati da un doppio movimento: da una parte tendono a svanire nel virtuale e dall’altra sono alla ricerca di un’assillante concretezza muscolare e decorativa.
LE PROIEZIONI “AL CONFINE” DI VICINO/LONTANO
I 30 anni dagli eventi tragici di Srebrenica echeggeranno domani, alle 17.30 a Palazzo di Toppo Wassermann (aula Pasolini), con la proiezione, promossa dalla Scuola Superiore dell’Università di Udine, de “I diari di mio padre”, docufilm del regista italo-bosniaco Ado Hasanović che raccoglie le tracce raccolte dal padre al tempo delle drammatiche vicende, dal 1992 al 1995. L’autore ne discuterà con Claudia Candelmo, Laura Montanari e Serena Prenassi.
Vicino/lontano 2025, in occasione di GO!2025 Capitale europea della cultura, propone anche un ciclo di proiezioni, “Borderless”, curato da Gioia Meloni. La storia dei confini appartiene al DNA del Friuli Venezia, regione da cui fino a qualche decennio fa si emigrava in cerca di fortuna e che è oggi capolinea di una rotta di disperazione. In programma domani, dalle 17.30 alle 19.30 nella chiesa di San Francesco, la proiezione dei corti “U.Z.C – Ufficio Zone di Confine” di Massimo Garlatti-Costa, dedicato al famoso “ufficio” che aveva il compito di mantenere “l’italianità” di due regioni di frontiera, Alto Adige e la Venezia Giulia, all’indomani della seconda guerra mondiale; “Go-Vid. Quando riappare il confine” di Carlo Ghio si concentra sulla grata comparsa nella primavera del 2020 in piazza Transaplina a Gorizia-Nuova Gorica; “Fermata Padriciano” di Elisa Cozzarini parla del campo profughi stranieri Padriciano nato durante la guerra fredda; e infine “Place of Memory” di Stefano Morandini e Alessandro Monsutti dedicato al bunker militare di Purgessimo diventato oggi nodo di una vasta rete turistica.
