Raccontare le vicende dello sport per raccontare le vicende della società. Klaus Martini interpreta “Orlando non fa suonare il corno” di Riccardo Ventrella, con Vieri Sturlini alla chitarra, dedicato a mito e leggenda di Ottavio Bottecchia. Doppio vincitore del Tour de France nel 1924 e 1925, è la quintessenza del ciclismo eroico. 

Lo spettacolo è una coproduzione che vede il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia in sinergia con il Teatro della Toscana e il Théâtre de la Ville – Parigi e sarà in scena alla Sala Bartoli martedì 13 maggio alle ore 19.30 e mercoledì 14 maggio alle ore 21, nell’ambito del cartellone “Scena Contemporanea”.

Veneto di origine e di dimora nella prima parte della sua vita, friulano nella seconda; contadino, carrettiere, bersagliere ciclista decorato nel primo conflitto mondiale e poi corridore. Patriota prima, valoroso soldato in guerra, di ispirazione socialista poi, Ottavio Bottecchia non fu l’eroe nazionale che il regime fascista immaginava e bramava: questo ha forse a che fare con la sua misteriosa morte avvenuta a seguito di un incidente stradale nel 1927 mentre si allenava sulle strade friulane. 
 
Pure, quella fine precoce e mai spiegata lo ha inscritto in un Olimpo che merita di essere cantato coi mezzi mitopoietici del teatro, in questo monologo polifonico che restituisce anche l’affascinante storia di quella temperie, gli anni Venti, che così tanto cambiò il mondo: dalle trincee alle Olimpiadi di Parigi, dai balletti russi alle avanguardie storiche.

«La mia conoscenza del Friuli è avvenuta soprattutto attraverso la bicicletta. Ho pedalato lì diverse volte e ogni anno partecipo a una manifestazione che si chiama “Inchino al Friuli”, che individuando sempre percorsi diversi mi ha consentito di vedere praticamente tutta questa bella regione. E grazie alla bici conosco anche il trevigiano, la patria di Bottecchia» ha spiegato Riccardo Ventrella, autore del testo che vedremo anche in scena a “raccontare” il mito di Bottecchia, accanto a Klaus Martini. L’attore è stato recentemente apprezzato dal pubblico del Rossetti nello spettacolo di Bob Wilson dedicato a Pessoa.

«Sapere diverse cose dei luoghi – prosegue Ventrella – mi ha consentito di scegliere un taglio soprattutto biografico, ma proiettato sulla storia d’Italia di inizio Novecento, la vicenda di un paese meramente agricolo e perlopiù arretrato, attraversato dal grande dramma della guerra, dove la bicicletta giocò un ruolo importante soprattutto per i meno facoltosi, che diventavano indipendenti nei movimenti, e trovavano nello sport del pedale un’occasione di riscatto sociale in corse infernali, su strade infernali con biciclette infernali. Ecco, cercare di dipingere un quadro di quell’inferno, che pure per qualcuno diventava l’unico paradiso possibile, è stata la mia intenzione di base. Il titolo è ispirato da una bella biografia di Bottecchia scritta qualche anno fa da Claudio Gregori, e vuole essere un omaggio alla resistenza estrema di questi atleti del tempo che fu davanti alla fatica e al dolore».


Uno studio dello spettacolo, sotto forma di lettura per spazi esterni, è stato creato in occasione della giornata d’avvio degli Jeux Poétiques, la manifestazione che il Comune di Parigi, il Théâtre de la Ville e il Club Universitario parigino hanno dedicato a sport e cultura in occasione delle Olimpiadi 2024, e rappresentato in prima assoluta sulla Place du Châtelet: in seguito a Firenze per Piazza dei Teatri e a Tirana per Kosovo/Albania Theatre Showcase. 

Dopo il debutto a Firenze pochi giorni fa, lo spettacolo arriva il 13 e 14 maggio alla Sala Bartoli, coprodotto dal Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia che al rapporto fra sport e palcoscenico ha dedicato diverse occasioni di riflessione e di messinscena, come ad esempio “Il muro trasparente”, tuttora in tournée.

Biglietti sono ancora disponibili presso i punti vendita e nei circuiti del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia e tramite www.ilrossetti.vivaticket.it Informazioni sul sito www.ilrossetti.it e al tel 040.3593511.

ORLANDO NON FA SUONARE IL CORNO:

MITO E LEGGENDA DI OTTAVIO BOTTECCHIA

scritto e raccontato da Riccardo Ventrella
con Klaus Martini 
chitarra Vieri Sturlini
e la voce di Jauris Casanova
luci e audio Samuele Batistoni
scene tecnici di palcoscenico della Fondazione Teatro della Toscana
costruzione oggetti Gisella Butera
la bicicletta è stata ricostruita da Simoncini Telai – Castelfiorentino 
produzione Teatro della Toscana, Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, Théâtre de la Ville – Parigi
e la collaborazione di Qendra Multimedia – Prishtina 
foto Filippo Manzini