Il secolo breve guarda a est e la tradizione russa incontra lo spirito armeno nel concerto che vedrà protagonista il Prometeo Ensemble – Grazia Raimondi violino, Michele Marelli clarinetto, Ciro Longobardi pianoforte – al Teatro Miela di Trieste, mercoledì 21 maggio alle 20.30. Una proposta di Cromatismi 4.0, la 30^ Stagione Cameristica di Chamber Music Trieste, diretta da Fedra Florit, con repertorio costruito apposta per spaziare fra Maestri est-europei del Novecento. Si partirà infatti con Dmitri Shostakovich e i 5 pezzi per violino, clarinetto e pianoforte, una composizione che riunisce cinque ispirazioni diverse e una sfumata gamma di stili e stati d’animo. Quindi, nel cuore del concerto, due autori armeni: prima Alexander Arutiunian con la Suite per Trio. Considerato fra i più maggiori compositori armeni della generazione successiva a quella di Khachaturian, attinge ai caratteri e alle melodie proprie della sua terra di origine. A seguire un estratto di Aram KhachaturiaN, il Trio per violino, violoncello e pianoforte op.9 con la sua scrittura epica, dove il violino e il clarinetto tessono ricami quasi tzigani, rapsodici, improvvisativi. Infine Igor Stravinski e la Suite da Histoire du soldat, nella quale il regno della fiaba, molto caro al compositore -basti pensare ad un altro suo straordinario balletto come L’Uccello di Fuoco– e lo spirito delle avanguardie musicali di inizio secolo si intrecciano in una vicenda quanto mai concreta e attuale per il clima della Prima Guerra Mondiale, quando l’opera vide la luce. Biglietti presso TicketPoint Trieste, info e dettagli sul sito acmtrioditrieste.it. Diretta da Fedra Florit, la Stagione Cameristica Cromatismi 4.0 è sostenuta dal MIC – Ministero della Cultura con la Regione autonoma Friuli Venezia Giulia, Banca Mediolanum, Suono Vivo – Padova e Zoogami.
Costituito nel 2009 in seno alla Fondazione Prometeo, l’Ensemble include in formazioni diverse i musicisti italiani ed europei più rappresentativi degli ultimi orientamenti nell’ambito della musica contemporanea e moderna. Grazia Raimondi suona un violino di G. Gagliano del 1783. Ha compiuto gli studi presso il Conservatorio Martini di Bologna, ha frequentato corsi di perfezionamento con musicisti come Gulli, Accardo e Raskin, ottenendo il Diploma di Merito all’Accademia Chigiana di Siena. Ha vinto il Primo Premio in diversi concorsi, tra i quali la Rassegna Nazionale di Vittorio Veneto, il Concorso “Ugo Conta Music Awards” e il “Sibelius International Competition” presso l’Indiana University. Nel 2012 si è esibita alla Carnegie Hall di New York e al Newport Music Festival, ottenendo tre standing ovation. Ha suonato in trio con Antonio Pappano e Luigi Piovano, e collaborato con artisti come Sollima, Laneri, Baglini, Sitkovetsky. Dal 2018 fa parte dell’“Ensemble Prometeo” e ha fondato il Trio Prometeo con M. Marelli e C. Longobardi. Ha fatto parte de “I Solisti Veneti” e “I Virtuosi di Roma”, collaborando con orchestre come la Tokyo Philharmonic Chamber Orchestra e la Hyogo Pac Orchestra. Come Primo Violino, ha lavorato con l’Orchestra da Camera di Padova, i Musici Aurei e l’Orchestra Filarmonica Marchigiana. Ha inciso album per etichette come Tactus, Wide Classique ed Eloquentia, ricevendo premi e riconoscimenti internazionali. Attualmente insegna violino presso il Conservatorio Martini di Bologna. Michele Marelli, diplomato con lode in clarinetto presso il Conservatorio di Alessandria, ha completato gli studi di Musica Elettronica al Conservatorio di Latina. È considerato uno dei migliori solisti di musica contemporanea della sua generazione. Nel 2014 ha ricevuto il riconoscimento “Una vita nella musica” dal Teatro La Fenice di Venezia e ha vinto premi come il Valentino Bucchi, il Penderecki di Cracovia e il Logos Award. Fondamentale è stato il rapporto con Karlheinz Stockhausen, con cui ha collaborato per oltre un decennio, eseguendo prime assolute e registrando tre CD. Si è esibito per festival come la Biennale di Venezia, il Festival di Tanglewood, Milano Musica, la Ruhrtriennale, e in sale come la Philharmonie di Berlino, il Théâtre de la Ville di Parigi e la Suntory Hall di Tokyo. Ha collaborato con orchestre quali la SWR Symphonie Orchester, l’Orchestra Sinfonica del Maggio Musicale Fiorentino e l’Orchestra di Padova e del Veneto. Le sue registrazioni per etichette come Decca, Wergo e Stradivarius hanno ricevuto riconoscimenti internazionali, tra cui 5 Diapason e 5 stelle Amadeus. È Primo Clarinetto con Ensemble musik Fabrik e Klangforum Wien. Ciro Longobardi, finalista e miglior pianista al Concorso Gaudeamus di Rotterdam nel 1994, Krani- chsteiner Musikpreis nell’ambito dei Ferienkurse di Darmstadt nello stesso anno, ha suonato come solista e camerista per le maggiori istituzioni concertistiche, tra cui Milano Musica, Ravenna Festival, Rai Nuova Musica Torino, Ente Teatro San Carlo di Napoli, Ente Teatro Massimo di Palermo, Biennale di Venezia, Accademia Chigiana di Siena, Saarländischer Rundfunk Saarbrücken, Unerhörte Musik Berlino, INA GRM Parigi, Guggenheim Museum New York, Festival di Salisburgo. Fra i premi ricevuti, un Coup de Cœur de Radio France (settembre 2011), un Premio Speciale della Critica (Musica e Dischi) e un Premio Nazionale del Disco (Amadeus 2012-2013) per l’integrale delle opere pianistiche di I. Fedele (Limenmusic); un CD del mese e una candidatura al Premio Nazionale del Disco (Amadeus 2012-13) per Electronic Music for Piano (Stradivarius) di John Cage realizzata in duo con Agostino Di Scipio. La sua registrazione dei Notturni completi di Salvatore Sciarrino, con Gaspard de la Nuit di Ravel (Stradivarius) è stata menzionata dalla prestigiosa rivista inglese Gramophone tra i tre dischi di riferimento per l’opera del grande compositore siciliano. La sua registrazione integrale del Catalogue d’Oiseaux di O. Messiaen (Piano Classics) ha vinto il Premio Abbiati del Disco – il più importante riconoscimento critico italiano – come migliore pubblicazione di repertorio solistico 2018-19 e ha ottenuto recensioni entusiastiche, tra cui una valutazione da 5 stelle dall’importante rivista francese Diapason.