È stato rinnovato stamani, presso la sede della Direzione Marittima di Trieste, il Protocollo d’intesa per la tutela e vigilanza dei beni archeologici sommersi,tra la Direzione Marittima di Trieste e la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per il Friuli Venezia Giulia, per la durata di ulteriori tre anni (2025-2028).
Il Protocollo mira a consolidare l’attività sinergica e complementare già in essere, consistente nel costante supporto tecnico operativo della Direzione Marittima del Friuli Venezia Giulia, attraverso mirate e coordinate richieste di impiego della componente subacquea del Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera, a beneficio delle attività di ricerca, localizzazione, recupero di materiale sommerso di interesse storico e archeologico della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio del Friuli Venezia Giulia.
Nella fattispecie, la valenza del Protocollo, che esplica i suoi effetti nell’intera area di giurisdizione della Direzione Marittima di Trieste e fino ad un massimo di 12 miglia dalla linea di costa, si traduce nella messa a disposizione da parte della Guardia Costiera, tramite il Reparto Operativo di Trieste, delle proprie risorse in termini di uomini, mezzi e materiali, ivi compresi strumenti ad elevata tecnologia come i sistemi mobili di telecamere subacquee, il Remote Operative Vehicle (R.O.V.) e lo Scan Sonar,al fine di garantire la buona riuscita, in sicurezza, delle citate attività operative della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per il Friuli Venezia Giulia.
Nelle acque dei Compartimenti Marittimi di Trieste e Monfalcone – sottolineala dottoressa MinosiValentina, Soprintendente pro-tempore – esistono, infatti,beni sommersi di valore culturale, storico e archeologico di notevole interesse per la comunità locale e nazionale, avuto riguardo tanto agli insediamenti di epoca romana, quanto ai periodi successivi, fino al patrimonio sommerso conseguenza delle due guerre mondiali.
Con il rinnovo del presente Protocollo – ha, infine, precisato il Capitano di Vascello Luciano Del Prete, Direttore Marittimo del Friuli Venezia Giulia e Comandante del porto di Trieste – si va dunque a rafforzare ulteriormente l’intercorrente legame di stretta cooperazione interistituzionale in materia di tutela e vigilanza del patrimonio culturale ed archeologico sommerso, che si annovera tra i svariati compiti istituzionali assegnati al Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera.

