Uno spazio di approfondimento dedicato al grande compositore Fausto Romitelli (1963-2004), uno dei più visionari della sua generazione, annoverato fra gli autori che hanno impresso tracce significative nell’esperienza musicale contemporanea: La musica al futuro di Fausto Romitelli titola l’incontro in programma martedì 20 maggio, alle 18.30 a Palazzo Morando a Milano, nell’ambito del progetto Un viaggio da fare, promosso dalla Regione autonoma Friuli Venezia Giulia, per la direzione artistica di Massimiliano Finazzer Flory. L’incontro dedicato a Fausto Romitelli è parte integrante del cartellone collaterale al percorso espositivo sui Maestri del 900 di frontiera, visitabile fino al 15 giugno all’interno di Palazzo Morandi. L’iniziativa raccoglie infatti il testimone di un progetto che gravita fra Milano e l’estremo nord-est d’Italia, il Friuli Venezia Giulia, dove Romitelli era nato, a Gorizia nel 1963, e dove aveva avviato la sua formazione musicale, prima di prendere il largo per diplomarsi al Conservatorio di Milano e, da qui, mettere le basi di una luminosa carriera, distinguendosi nei più prestigiosi concorsi per l’originalità ed eccellenza delle sue composizioni. L’evento di Milano si propone di ripercorrere alcuni dei momenti più significativi della produzione musicale e della vita di Fausto Romitelli, al quale nel 2014 è stato dedicatoil Festival Milano Musica, e sarà lancio ufficiale del progetto che gli dedica la Regione Friuli Venezia Giulia, che prevede l’esecuzione del concerto «The breath of the beast» in programma il prossimo 4 luglio a Gorizia e il giorno successivo a Lubiana nell’ambito di GO! 2025, che vedrà protagonisti l’ensemble Ictus, il Live electronics Dominic Sambucco e i DJ techno RotorMotor in uno spettacolo unico che rappresenta un esperimento di connessioni musicali senza precedenti, che Fausto Romitelli avrebbe certamente gradito. A raccontare la produzione, e a ricordare Fausto Romitelli interverranno Alessandro Arbo, professore nel Dipartimento di Musicologia dell’Università di Strasburgo, i compositori Filippo Del Corno e Giovanni Verrando, il managing editor Casa Ricordi Marco Mazzolini e Jean Luc Plouvier, coordinatore artistico Ensemble Ictus. Con loro converserà Massimiliano Finazzer Flory, curatore del progetto “Un viaggio da fare”. Nel corso dell’incontro l’accompagnamento musicale live di Francesco Palmieri. La partecipazione all’incontro è libera con prenotazione obbligatoria: https://eventi.regione.fvg.it/Eventi/dettaglioEvento.asp?evento=25201
Fausto Romitelli è noto e apprezzato per la sua visione musicale colta e raffinata, al tempo stesso innovativa, capace di produrre vere e proprie “sculture” sonore. Nel trarre ispirazione dalle liriche di Henri Michaux e dai quadri di Francis Bacon, la musica di Romitelli ha approfondito un immaginario che fa riferimento a stati di trance, d’ipnosi e di percezione alterata. Il proposito di ‘sporcare’ il suono, ovvero di corromperlo e insieme renderlo più energico grazie all’impiego di tecniche desunte dal rock e dalla techno, corrisponde al desiderio di prendere le distanze da quello che gli appariva come l’astratto formalismo di molta musica contemporanea. Senza rinunciare a mettere a punto una scrittura molto raffinata, Romitelli ha cercato di corrispondere a modi di ascolto divenuti consueti nell’attuale società globale, che vengono assunti con convinzione e insieme con ironico disincanto. Invitando l’ascoltatore nelle anamorfosi di un suono riprodotto, artificiale, distorto e tuttavia non acusmatico, concepito in relazione alle reazioni del corpo e a una spiccata gestualità strumentale, i suoi lavori maggiori, Professor Bad Trip e An index of metals, hanno conosciuto una fama crescente dopo la sua prematura scomparsa, fino a diventare un riferimento per molti compositori delle generazioni successive (a cominciare dai cosiddetti ‘saturazionisti’, Raphaël Cendo e Franck Bedrossian). A Romitelli è stata dedicata, nel 2014, la 23a edizione del Festival Milano Musica.
Fausto Romitelli, bio
Dopo i primi studi di composizione al Conservatorio di Udine, sotto la guida di Daniele Zanettovich, dal 1982 Fausto Romitelli proseguiva gli studi al Conservatorio di Milano, dove si diplomò in composizione nel 1988 sotto la guida di Umberto Rotondi. Frequentò in seguito i corsi di perfezionamento di Franco Donatoni alla Civica Scuola di musica di Milano, all’Accademia Lorenzo Perosi di Biella e all’Accademia Chigiana di Siena. Per alcuni anni partecipò attivamente alle iniziative del gruppo milanese di giovani compositori Nuove sincronie. Nel 1989 con il brano Kû (per quattordici esecutori) ottenne il premio Alfredo Casella dell’Accademia Chigiana di Siena. Nello stesso anno ricevette altri riconoscimenti per i suoi lavori: premio Valentino Bucchi (Roma 1989) e Gaudeamus Competition (Amsterdam 1989). Seguirono altre affermazioni in concorsi europei: Concours de composition de Radio France (Parigi 1990), Ensemble Modern – IBM Komponisten-Forum (Francoforte sul Meno 1990), WDR Forum (Colonia 1992), Gaudeamus Competition (Amsterdam 1992), ISCM World Music Days (Stoccolma 1994). Opere sue furono trasmesse dalle principali emittenti radiofoniche europee (RAI, NOS, WDR, Radio France, Radio Suisse, ORF, RNE, RBF). Si trasferì in seguito a Parigi per studiare all’IRCAM (Institut de Recherche et de Coordination Acoustique/Musique), e completò sia la composizione di Natura morta con fiamme (1991), per quartetto d’archi amplificato ed elettronica, sia il ciclo Mediterraneo (1992-93) per ensemble (e voce nella seconda parte). Mentre collaborava al centro parigino come compositeur en recherche, poté approfondire la conoscenza dei compositori dell’Itinéraire, in particolare Michaël Levinas e Gérard Grisey, con i quali fu in amicizia, ma anche Hugues Dufourt, suo insegnante nel Centre d’information et de documentation / recherche musicale.Il 26 gennaio 1996, all’IRCAM, l’Ensemble InterContemporain presentò in prima esecuzione EnTrance, per soprano, 16 esecutori ed elettronica (testi estratti dal Libro tibetano dei morti).
Agli anni fra il 1998 e il 2000 risale la composizione di Professor Bad Trip (Lessons I, II, III) per ensemble ed elettronica. Il trittico, che nel titolo richiama lo pseudonimo del fumettista underground Gianluca Lerici (1963-2006), registra la compiuta maturazione dello stile musicale romitelliano, un efficace ripensamento dello spettralismo fondato sull’importazione di sonorità e gesti strumentali del rock progressivo. La prima esecuzione completa del ciclo avvenne al Festival Musica di Strasburgo, per opera dell’Ensemble Ictus diretto da George-Élie Octors. Il 4 giugno 2002, nel Kaaitheater di Bruxelles, Tom Pauwels eseguì Trash TV Trance per chitarra elettrica, un brano ricco di distorsioni che proietta in un visionario tessuto polifonico le derive del suono amplificato. Nel 2003 Romitelli ricevette numerose commissioni da ensembles e istituzioni musicali europee. L’11 aprile ebbe luogo a Berlino (con la Rundfunk-Sinfonie orchester diretta da Peter Rundel) la prima esecuzione di Dead City Radio: Audiodrome, una composizione per orchestra che trae ispirazione dal film Videodrome (1983) di David Cronenberg e dagli scritti di Marshall McLuhan. Durante l’estate lavorò intensamente al progetto di una video-opera per soprano, ensemble, elettronica e proiezioni, assieme a Paolo Pachini (compositore e videoartista), Leonardo Romoli (videoartista) e Kenka Lekovich (scrittrice). Il lavoro, destinato a sollecitare «un’esperienza di percezione totale» prossima a quella provocata dal light show degli anni Sessanta e dal contemporaneo rave party, fu presentato con il titolo An index of metals al Théâtre di Pontoise, vicino a Parigi, il 3 ottobre 2003. L’anno successivo uscì per l’etichetta Cyrès il primo disco monografico di Romitelli, Professor Bad Trip.
Fausto Romitelli morì il 27 giugno 2004 all’ospedale San Raffaele di Milano, dopo aver a lungo lottato contro un male incurabile. Nello stesso anno, An index of metals ottenne il premio Franco Abbiati come migliore novità italiana.