Questa mattina (venerdì 23 maggio) nel Salone Generali del MIB – School of Management si è svolta, alla presenza dell’assessore alle Politiche sociali, Massimo Tognolli, dell’assessore alle Politiche dell’Educazione e della Famiglia, Maurizio De Blasio e del vescovo di Trieste, monsignor Enrico Trevisi, la prima edizione degli Stati Generali dei Servizi Sociali promossi dall’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Trieste e organizzati dal Dipartimento Servizi e Politiche Sociali, con la collaborazione dell’Istituto Regionale per gli Studi di Servizio Sociale – IRSSES.

L’iniziativa ha riunito istituzioni, università, enti del terzo settore, professionisti e cittadini attorno al tema “Giovani e Famiglia”, proponendosi come spazio pubblico di confronto e partecipazione su alcune delle principali sfide che attraversano il sistema del welfare locale. Un’occasione concreta per riflettere, ascoltare e costruire insieme visioni e pratiche condivise.

Ad aprire i lavori è stata la giornalista Maddalena Lubini, che ha coordinato l’intera mattinata di confronto.

Nel suo intervento, l’assessore Massimo Tognolli ha richiamato il significato originario degli Stati Generali, mutuato dalla tradizione francese, come luogo di ascolto delle diverse componenti della società: «Agli Stati Generali di un tempo non si legiferava, ma si ascoltavano le opinioni del clero, della nobiltà e del popolo per ottenere una visione complessiva dei problemi. Allo stesso modo, oggi, vogliamo dare voce a tutte le realtà che operano nel sociale, per costruire insieme una visione strategica e partecipata».

L’assessore Massimo Tognolli ha ribadito l’importanza di valorizzare le eccellenze presenti sul territorio, spesso già attive con esperienze significative ma che necessitano di spazi di confronto e coordinamento per esprimere appieno il proprio potenziale: «Le eccellenze non basta averle, bisogna ascoltarle e metterle in rete. È questo uno degli obiettivi degli Stati Generali». Ringraziando istituzioni e relatori per la pronta e entusiasta adesione, ha infine evidenziato il valore del pluralismo di prospettive: «Auspico che ne escano visioni dalle sfumature diverse. Ma viva, viva queste sfumature diverse, che costituiscono la ricchezza delle nostre comunità».

Ricco e articolato il programma degli interventi, Maria Pia Turinetti Di Priero, direttrice del Servizio Coordinamento Politiche per la Famiglia della Regione FVG, ha presentato la “Strategia regionale per il Welfare e l’innovazione sociale”, sottolineando la necessità di approcci integrati e trasversali, in grado di coniugare sostenibilità, innovazione e attenzione alle specificità territoriali.

Monsignor Enrico Trevisi, vescovo di Trieste, ha offerto una riflessione intensa sul senso profondo dei legami familiari, descrivendo la famiglia come luogo di cura reciproca e di generosità che eccede la logica dell’utile, fino a diventare esperienza di senso e di responsabilità condivisa. «Ogni famiglia nasce da altre famiglie e si intreccia con altre ancora, in una rete di relazioni che può diventare spazio di guarigione e speranza, anche nelle difficoltà», ha affermato il vescovo, richiamando l’idea della Chiesa come “famiglia di famiglie”.

Nicola Gigli, vicedirettore della SISSA, ha tracciato il ruolo della Scuola Superiore nel contesto accademico italiano e internazionale, illustrando le principali azioni di welfare interno messe in campo a favore del benessere studentesco e per la promozione della parità di genere, con l’obiettivo di offrire un ambiente accogliente e attento alle fragilità.

Giovanni Grandi, ordinario di Filosofia Morale all’Università di Trieste, ha approfondito “I nodi dell’incontro tra generazioni”, proponendo una chiave antropologica di lettura del conflitto tra giovani e adulti, tra novità e tradizione. Il contrasto generazionale, ha spiegato Grandi, «è inevitabile, ma può diventare generativo se accolto con consapevolezza e trasformato in occasione di crescita reciproca».

Giorgio Porcelli, docente di Sociologia della famiglia, ha invece riflettuto su “Giovani e Famiglia – tra compiti di sviluppo ed eventi critici”, analizzando l’impatto della frammentazione valoriale postmoderna sul ciclo di vita familiare. L’intervento ha evidenziato la necessità di riconsiderare le transizioni familiari non più solo come fasi normate da modelli culturali condivisi, ma anche come potenziali “stressors”, da affrontare con un approccio sistemico e psicologicamente centrato.

A concludere i lavori è stato Stefano Chicco, direttore del Servizio Sociale Comunale, che ha delineato “Le dinamiche evolutive del Welfare e gli scenari possibili”, richiamando la necessità di visioni strategiche in grado di accompagnare il cambiamento, valorizzando le competenze diffuse sul territorio e rafforzando la cooperazione tra pubblico e privato sociale.

L’iniziativa è stata accreditata per il riconoscimento dei crediti formativi per l’Ordine degli Assistenti Sociali ed è parte di un più ampio percorso avviato dall’Amministrazione per promuovere una governance partecipata e condivisa delle politiche sociali.

Gli Stati Generali vogliono essere un appuntamento annuale capace di fare emergere, ascoltare e mettere in rete esperienze, pratiche e riflessioni. In un tempo segnato da profondi cambiamenti, la città sceglie così di fermarsi, insieme, per immaginare nuove risposte capaci di restituire senso, prossimità e fiducia.