Si è tenuto oggi a Rovigo il secondo di una serie di cinque incontri di sensibilizzazione sui temi di disabilità e accessibilità, organizzati da Amazon con i campioni del Comitato Italiano Paralimpico. L’iniziativa, che vede il supporto di Ability Channel, storico partner del Comitato, coinvolge cinque atleti paralimpici e altrettanti istituti scolastici localizzati nei territori in cui Amazon è presente con i suoi centri logistici, con l’obiettivo di avvicinare studentesse e studenti a queste tematiche e promuovere il valore della diversità in tutte le sue forme.
Questa mattina, l’Istituto Tecnico Agrario Munerati di Rovigo (frazione Sant’Apollinare) ha accolto Martina Caironi, campionessa paralimpica italiana di atletica, medaglia d’oro nel 100 metri e d’argento nel salto in lungo ai Giochi Paralimpici di Parigi 2024, già membro del Consiglio Internazionale degli Atleti (IPC Athletes Council) dell’International Paralympic Committee (IPC) e attualmente Ambassador della Fondazione Milano Cortina 2026. Martina ha condiviso la sua straordinaria esperienza personale e sportiva in una conversazione con Alberto Lancioli, HR Manager del centro di distribuzione Amazon di Castelguglielmo-San Bellino (RO). Martina oggi corre con una protesi alla gamba sinistra, dopo aver subito l’amputazione della stessa in seguito a un incidente in moto nel 2007.
“In Amazon crediamo fermamente che non solo il rispetto, ma la valorizzazione di tutte le diversità sia fondamentale per favorire l’innovazione e lo sviluppo, e soprattutto che l’accessibilità rappresenti un pilastro essenziale per l’inclusione nell’ambiente lavorativo”, ha dichiarato Salvatore Iorio, HR Director delle Operations di Amazon. “Questo principio si applica non solo alle aziende, ma anche alle comunità locali, dove le istituzioni scolastiche giocano un ruolo cruciale. È per questo motivo che, attraverso questa iniziativa, desideriamo ispirare i giovani delle aree in cui operiamo, condividendo le straordinarie esperienze di atleti come Martina. Il nostro intento è contribuire alla creazione di una cultura dell’inclusione che riconosca e valorizzi le capacità uniche di ogni persona, a prescindere dalle loro caratteristiche individuali o circostanze personali.”
“È stata un’emozione ascoltare Martina, abbiamo sentito una di quelle storie che riempiono il cuore e che danno un esempio formidabile di come si possano superare tutte le difficoltà, difficoltà che a volte riescono a tradursi in successi. Ringrazio Amazon per aver organizzato questo importante incontro insieme al Comitato Italiano Paralimpico. Tra le molte deleghe che ho in qualità di assessore regionale, posso testimoniare che occuparsi di sport in una terra come il Veneto che ha una sua vocazione sportiva, è motivo di orgoglio. Avere a che fare con sportivi e atleti e atlete ci fa comprendere che lo sport fa bene non solo a chi lo pratica, ma a tutti, perché è un motore della nostra comunità e permette di trasmettere dei valori. Martina ci ha mostrato come nello sport ha trovato un amplificatore degli aspetti positivi che esso trasmette, che non sono solo le medaglie meravigliose, ma le imprese quotidiane di ciascuno di noi e di quello che ci lascia. Lavoriamo su progetti per sport paralimpici soprattutto in una strategia d’inclusione, per coinvolgere sempre di più ragazze e ragazzi, perché lo sport è un modo di integrarsi nella comunità. In questo senso, l’esempio di atleti come Martina è incredibile: forza di volontà, cuore, determinazione. Abbiamo poi degli appuntamenti importanti in programma perché la Regione Veneto sarà sede dei prossimi Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali Milano-Cortina 2026. Per noi sport significa anche questo: promuovere la nostra terra e la nostra regione” ha dichiarato l’Assessore allo Sport della Regione Veneto, Cristiano Corazzari, in un discorso alla platea di studenti e studentesse dell’Istituto Munerati.
Il sindaco di San Bellino, Aldo D’Achille, intervenuto all’evento, ha dichiarato: “Ringrazio per questo invito che ho accolto con entusiasmo, a conferma del lavoro svolto in questi anni per l’inclusione e l’abbattimento delle barriere architettoniche.
A San Bellino, piccolo comune del Polesine, l’impegno dell’amministrazione comunale per garantire un territorio davvero accessibile a tutti è iniziato oltre dieci anni fa. Oggi i risultati sono tangibili: le barriere architettoniche sono state eliminate, il paese dispone di un parco pubblico completamente inclusivo e di un nuovo impianto sportivo accessibile, affidato in concessione a una società sportiva vocata alla formazione e alla preparazione di ragazzi e ragazze per le competizioni sportive paralimpiche. La scelta di inserire sin dal 2014 l’eliminazione delle barriere architettoniche tra i primi punti dell’agenda politica è stata una decisione concreta, non solo per affermare un diritto, ma per costruire un paese realmente più civile. Un paese in cui nessuno debba sentirsi escluso.”
Il sindaco di Castelguglielmo Giorgio Grassia, anche lui presente, ha commentato: “Si tratta di un’iniziativa importante, che va a valorizzare quello che è l’impegno e la forza di volontà che accompagna le persone e gli fa raggiungere i risultati, anche in situazioni di difficoltà, nel corso della vita. Lo sport è salute, lo sport rende forti e ha delle regole, e le regole ci fanno vivere nella società civile. Nell’atleta sono presenti tutti questi elementi, che compongono una campionessa come Martina”.
Un ruolo importante in questa rivoluzione culturale lo gioca il Comitato Italiano Paralimpico, l’Ente Pubblico che promuove, disciplina, regola e gestisce le attività sportive agonistiche ed amatoriali per persone con disabilità. Il movimento paralimpico persegue l’ambizioso obiettivo di stimolare cambiamenti positivi della società tramite lo sport. E lo fa principalmente con i suoi atleti, veri e propri ambasciatori di questo sostanziale cambiamento. Attraverso le loro storie e i loro successi promuove i valori e gli ideali dello sport paralimpico perché, come è solito dire il Presidente del Comitato Italiano Paralimpico, Luca Pancalli: «Non vogliamo compassione, ma comprensione, non vogliamo commuovere, ma smuovere le coscienze. Il nostro obiettivo è cambiare la percezione della disabilità attraverso lo sport e contribuire alla crescita civile del nostro Paese. Un percorso che richiede impegno, dedizione e conoscenza e un uso consapevole delle parole».
“Poter lasciare la mia testimonianza nelle scuole è sempre stato per me parte del mio impegno all’interno del mondo paralimpico. Oltre a vincere le medaglie, noi atleti raccontiamo spesso la nostra storia ed il percorso che ci ha portato fino lì. Questo può essere di spunto a chiunque affronta quotidianamente delle sfide; inoltre, l’essere persone con disabilità, inserite in società con successo, dimostra come l’inclusione sia realizzabile in modo effettivo ed efficace. Parlare di sport può essere da stimolo a chi magari non lo pratica ancora o ne sottovaluta l’importanza. Dal mio punto di vista non c’è cosa migliore che fare attività fisica: previene le malattie, aumenta la serotonina, quindi si è più felici, si cresce, a volte si sta in compagnia, a volte serve semplicemente per liberare la mente. Anche ora che ho terminato con l’alto livello, non posso fare a meno di fare sport!” ha dichiarato Martina Caironi nel corso del suo intervento.
Durante gli incontri, i cinque atleti coinvolti condivideranno con gli studenti le proprie esperienze, sfide e successi. Ogni evento si concluderà con una sessione di domande e risposte che permetterà agli studenti di interagire direttamente con le campionesse e i campioni.
L’iniziativa si inserisce nell’ambito delle attività di Amazon volte a promuovere un ambiente di lavoro e una cultura più equa e inclusiva, in cui ogni persona abbia la possibilità di realizzare il proprio potenziale. A ulteriore prova di questo impegno, a margine dell’evento presso l’Istituto di Rovigo, Amazon ha annunciato di aver effettuato una donazione a favore dell’Associazione di promozione sociale e sportiva dilettantistica Pettirosso, che contribuirà alla realizzazione di un centro educativo unico nel suo genere a Villadose e ai servizi dedicati, come week-end sollievo per ragazzi con disabilità gravissima e i week-end dedicati invece a bambini e ragazzi con disabilità lieve e moderata, finalizzati allo sviluppo delle competenze dell’abitare.
Diversità e inclusione in Amazon
Amazon promuove quotidianamente i valori DE&I anche sul luogo di lavoro e con progetti e investimenti dedicati: l’azienda offre lavoro a persone di qualsiasi origine ed età, esperienza professionale, orientamento sessuale e affettivo. Nelle sedi italiane sono rappresentate oltre 100 nazionalità, l’età media è di 34 anni con il dipendente più giovane che ha 21 anni, mentre quello più anziano 64. In Amazon le donne rappresentano il 53% dei dipendenti che lavorano presso gli uffici Corporate di Milano, Torino e Roma e presso il Centro Assistenza Clienti di Cagliari. All’interno della rete logistica dell’azienda, rappresentano invece il 35% del personale, una percentuale di gran lunga superiore alla media nazionale per il settore dei trasporti e della logistica, che secondo i più recenti dati Istat ha una rappresentanza femminile di circa il 21.8%. Inoltre, in special modo nella rete logistica, Amazon promuove l’importanza di luoghi di lavoro accessibili, attraverso progetti di inclusione lavorativa di persone con disabilità, portati avanti con il supporto di associazioni ed enti del terzo settore, a livello nazionale e locale. Il primo, solo in ordine di tempo, è stato quello per l’inclusione lavorativa di persone Sorde, sviluppato in collaborazione con l’Ente Nazionale Sordi, lanciato nel 2022 nel centro di distribuzione di Castelguglielmo-San Bellino, in provincia di Rovigo. Nel corso del tempo, l’iniziativa è stata estesa a tutti i centri di distribuzione Amazon italiani ed è partita l’implementazione anche nei depositi di smistamento, portando complessivamente all’assunzione di oltre 150 dipendenti Sordi. In seguito, Amazon ha implementato altri progetti per supportare l’avvio al lavoro di persone autistiche a
San Salvo e Piacenza, e iniziato un nuovo percorso per l’inclusione lavorativa di persone con fibrosi cistica, in collaborazione con la Lega Italiana Fibrosi Cistica, con cui l’azienda porta avanti un dialogo costante.
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