I 12 riconoscimenti UNESCO della Slovenia rappresentano tasselli importanti nel mosaico del patrimonio mondiale dell’umanità. Dal sottosuolo carsico delle grotte, ai cavalli lipizzani, dagli antichi mestieri tramandati per secoli, fino alla preziosa cultura delle api.
Un Bene del Patrimonio Mondiale è un prodotto dell’uomo o della natura che possiede un eccezionale valore universale (Outstanding Universal Value, OUV) per l’intera umanità, indipendentemente dall’appartenenza politica del luogo in cui si trova.
L’UNESCO, acronimo di Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura, riconosce oggi, in Slovenia, ben 5 siti Patrimonio Mondiale, inseriti nelle liste dei Monumenti Naturali e dei Monumenti Culturali.
Singolare che gran parte di questi siti abbiano in comune il fatto di non essere tanto singoli monumenti quanto testimonianze diffuse di un modo di vivere, sempre legato alla natura e ai suoi tempi, al territorio e ai suoi frutti. Squisitamente sloveno, ma non solo: tre di questi siti sono, infatti, in condivisione con altri paesi europei, a riprova di una Slovenia in grado di fare rete e cooperare al fine di tutelare un Patrimonio che appartiene a tutti.
Altre 7 realtà sono state inserite, invece, nella lista Patrimonio Culturale Immateriale, a testimonianza della ricchezza culturale inestimabile custodita da questo piccolo e prezioso Paese.
Memorie e sottosuolo: il curioso Carso sloveno e le antiche faggete primordiali
La Slovenia sud-occidentale si presenta bucherellata, come una forma di Groviera (o di Tolminc, restando in ambito locale!), sdoppiando il territorio del mondo emerso da quello sotterraneo, fatto di grotte, corsi d’acqua e paesaggi che si aprono solo a chi è disposto a scendervi.
Tra queste grotte, quelle di San Canzianoospitano il più grande canyon sotterraneo d’Europa, la cui altezza raggiunge anche i 146 metri, nel quale è allestito un percorso lungo più chilometri e con circa 500 scalini, patrimonio UNESCO dal 1981. Lungo il percorso, attraverso ponti sbalorditivi, è possibile osservare cascate sotterranee (nel sistema della grotta ce ne sono 26), enormi sale, stalattiti giganti alte fino a 15 metri e altre opere del fiume sotterraneo Timavo. Attorno alle Grotte di San Canziano si estende un parco regionale, anch’esso incluso nel sito del Patrimonio Naturale, dotato di sentieri didattici e piste ciclabili.
A sud della regione carsica, spostandosi verso il confine croato, troviamo una foresta molto particolare: Snežnik Ždrocle, inserita nel sito Unesco delle faggete primordiali dei Carpazi e di altre regioni europee. La vegetazione di quest’area, costituita principalmente da antichi alberi di faggio, è tra gli scenari che meglio si sono conservati dall’ultima era glaciale, 12.000 anni fa: memorie di un tempo lontano, ma meno di quanto si creda.
Oltre a Snežnik Ždrocle, nel sito sono incluse le riserve forestali slovene di Krokar, nella municipalità di Kočevje.
Modi di vivere e vedere: il Patrimonio Culturale sloveno dal Neolitico al Novecento
Lubiana è oggi una vivace e brillante capitale europea dove all’architettura mitteleuropea prima e asburgica poi, nel Novecento si è aggiunta la visione urbanistica del genio Jože Plečnik, le cui opere sono state inserite nel 2021 nella lista del Patrimonio Culturale Mondiale dell’UNESCO. Formatosi sull’asse Vienna–Praga–Lubiana, Plečnik operò dalla fine del XIX secolo fino agli anni Cinquanta del XX secolo, trasformando quella che era, all’epoca, una cittadina di medie dimensioni all’interno dell’Impero, in una vera Capitale. Con interventi architettonici e urbanistici audaci, la trasformò in un’opera d’arte totale, conservando lo spirito locale, nonostante il suo entusiasmo per l’antichità. I suoi capolavori si possono ammirare anche in altre località della Slovenia. Tra le opere valse l’inserimento nella lista troviamo le strutture architettoniche sull’asse dell’acqua e della terraferma, come le rive del fiume Ljubljanica da Trnovski pristan a Zapornice, in cui spiccano il mercato principale e il Triplo ponte (Tromostovje), la Biblioteca nazionale e universitaria e il teatro estivo di Križanke. Il patrimonio dell’UNESCO comprende anche il Parco archeologico delle mura romane, restaurato secondo i progetti di Plečnik, il cimitero di Žale a Lubiana e la chiesa di San Michele a Črna vas e di San Francesco d’Assisi a Šiška.
Andando indietro di diversi millenni, si scopre che nei dintorni della stessa Lubiana, un tempo paludosi, si sono conservate tracce di ben 40 insediamenti abitativi palafitticoli di epoca neolitica, nove dei quali inseriti nella lista del Patrimonio Culturale dall’UNESCO tra i Siti Palafitticoli Preistorici attorno alle Alpi. Il ritrovamento più importante in questi siti archeologici è una ruota che risale a ben 5.200 anni fa, che è considerata la più antica ruota in legno con asse esistente al mondo! I reperti palafitticoli si possono ammirare in diversi musei, mentre la palude di Lubiana è un parco ambientale che entusiasma per la ricerca delle particolarità naturali dell’ambiente paludoso vicino alla capitale.
Spostandoci a ovest, la città di Idrija è, insieme alla spagnola Almaden, custode del patrimonio mondiale dell’estrazione del mercurio. La galleria Antonijev rov risale al 1500 ed è famosa per essere uno dei più antichi imbocchi di miniera in tutta l’Europa. Durante le visite, si scoprono i vecchi metodi di estrazione e può anche succedere che si venga sorpresi dal folletto delle miniere! Al patrimonio dell’estrazione del mercurio e alla vita delle famiglie di minatori del tempo sono collegate numerose attrazioni di Idrija: dal sorprendente patrimonio tecnico conservato nel museo del Castello Gewerkenegg fino alla tradizione dell’incredibile arte dei merletti.
Di miele, merletti e carnevali: il patrimonio immateriale della Slovenia
Gli sloveni sanno bene quanto sia importante preservare quelle tradizioni culturali che si tramandano di generazione in generazione. Alcune arti, conoscenze e creazioni sono talmente eccezionali, che vale particolarmente la pena proteggerle e preservarle anche per chi verrà dopo di noi. Una cura speciale per la protezione e la conservazione delle tradizioni orali, le danze, le conoscenze e le abilità, è resa possibile anche dalla lista del Patrimonio Mondiale Immateriale dell’Umanità UNESCO, nella quale si trova anche la Slovenia:
Apicoltura in Slovenia
L’apicoltura è profondamente radicata nella coscienza slovena. Gli apicoltori sloveni sono stati i pionieri dell’apicoltura moderna. Dalla Slovenia è arrivata l’iniziativa per la Giornata mondiale delle api che dal 2018 si celebra il 20 maggio. La cura per le api, estremamente importanti per l’esistenza del genere umano, viene tramandata di generazione in generazione, e ancora oggi l’apicoltura è uno stile di vita per più di 12.000 sloveni che coltivano questa attività. Su iniziativa degli apicoltori sloveni, ogni terzo venerdì di novembre, scuole e asili preparano la tradizionale colazione slovena in cui i bambini possono gustare a tavola anche il miele. Oltre alla cura delle api e alla produzione del miele, l’apicoltura è anche legata alla cultura, all’arte popolare
La tradizione dell’allevamento dei Cavalli Lipizzani
La scuderia di Lipica è considerata la scuderia più antica d’Europa, in funzione da oltre 440 anni. L’allevamento dell’elegante “Cavallo Lipizzano” è un importante patrimonio della Slovenia e di altri sette paesi che hanno partecipato alla candidatura per l’inclusione di questo elemento nella Lista del Patrimonio Culturale Immateriale dell’UNESCO. I cavalli lipizzani hanno svolto per secoli un ruolo simbolico trasmesso attraverso la tradizione orale e le canzoni popolari, testimonianza della stretta connessione emotiva tra uomo e cavallo. Lipica, in quanto “patria” dei cavalli lipizzani, è una delle maggiori attrazioni slovene, sia per la tradizione dell’allevamento dei cavalli che per il suo patrimonio architettonico e paesaggistico.
La Passione di Škofja Loka
Fin dalla sua creazione, in epoca barocca, la passione di Škofja Loka è il più antico testo drammatico in Slovenia e viene rappresentato nelle strade del centro storico medievale. Con ricchi costumi e scenografie, e gli oltre 900 membri della locale compagnia teatrale, ogni rappresentazione attrae tanti visitatori a Škofja Loka. Si tratta di una rappresentazione storica che, a causa della sua complessità, è programmata ogni sei anni. La Passione di Škofja Loka è iscritta nell’elenco del patrimonio culturale immateriale dell’umanità.
Il Kurentovanje (la questua di Carnevale dei Kurent di Ptuj)
Già a febbraio, dalle parti di Ptuj, la primavera si annuncia con il suono dei campanacci. Si tratta di una parte fondamentale dell’attrezzatura del Kurent, maschera di carnevale tradizionale, tipica di Ptuj, Dravsko polje, Haloze e Slovenske gorice. Vestito di pelle di pecora, porta sul volto una maschera tipica, gli stivaloni e calze rosse o verdi, realizzate a maglia. Nella mano tiene la ježevka, un bastone che porta in cima aculei di riccio. Le sue radici risalgono alla mitologia slava, nella quale è considerato il demone che scaccia l’inverno e il portavoce della primavera e della buona annata. Un vero omaggio a questa tradizione è rappresentato dal Kurentovanje, il favoloso carnevale tradizionale di Ptuj.
L’arte del merletto
I merletti a tombolo sono un’espressione artistica unica e uno dei caratteristici simboli dell’identità slovena. Già da secoli, sotto le dita delle merlettaie nascono prodotti meravigliosi, l’abilità di girare i fuselli si tramanda di generazione in generazione. L’arte del merletto è la creazione di merletti a mano tramite l’incrocio, la torcitura e l’intreccio dei fili, arrotolati attorno ai fuselli, bastoncini di legno. Nella creazione del merletto si segue il disegno su foglio, fissato sul tombolo (cuscino a forma cilindrica) nel cestello o nella base speciale. Oggi in Slovenia operano oltre 120 associazioni, sezioni e gruppi di merletto. I merletti si usano come accessorio di moda e decorazione sui vestiti e sui tessili per la casa, oggi servono anche da ispirazione per creazioni artistiche, nell’ambito dell’architettura e persino nella culinaria. L’arte della creazione dei merletti è diffusa anche dalle scuole del merletto, la più famosa delle quali è quella di Idrija che opera ininterrottamente da più di 140 anni.