
Una lunga intro per la canzone che dà il titolo alla tournée, “L’ultima notte rosa – The Final Tour”. Sono le 21.05 in un Rossetti completamente esaurito e si capisce subito che, oltre una “Notte rosa”, sarà una notte magica, come suggerisce del resto lo stesso artista torinese, invitando un pubblico già entusiasta ad accendere i telefonini per illuminare una serata da ricordare. Anche perché al termine del tour, dopo 50 anni di carriera, Umberto Tozzi, classe 1952, ha deciso di ritirarsi dalle scene per dedicarsi alla famiglia.



Ma questa notte è ancora tutta da vivere. E la magia che l’accompagnerà fino alla fine del concerto parte con “Ti amo”. Il soffitto stellato del Rossetti fa il resto per completare un quadro già punteggiato di stelle. Inizia una playlist dei sogni che il pubblico canta dall’inizio alla fine. Arriva il primo “grazie” di una lunga serie, innescata dalla platea che non risparmia complimenti: “Sei un grande, bravo, dai Umberto!”.



Fioccano le melodie e i ritornelli di brani ormai entrati nell’immaginario collettivo che accompagnano ricordi. È un pubblico per lo più cresciuto assieme a Tozzi e che lo ha sempre seguito affettuosamente, accompagnandolo durante tutta la sua straordinaria carriera di cui questa serata – organizzata da Zenit srl, in collaborazione con Regione Friuli Venezia Giulia,



PromoTurismoFVG e Il Rossetti di Trieste – rappresenta una summa live quello che affolla la sala. Ed è un Tozzi in gran forma che, anche vocalmente offre il meglio di sé a proporla. La voce è quella dei tempi migliori, che fin dalle prime note regala acuti e falsetti che riportano agli anni dei juke-boxe e del Festivalbar. Il greatest hits eseguito dal vivo segue le tracce di un album che assomma tracce che, tutte insieme, fanno 80 milioni di dischi venduti: da “Gli altri siamo noi” a “Innamorati”.



E poi altri capolavori assurti a capisaldi delle musica italiana, come “Io camminerò” regalata a Fausto Leali e poi reincisa con la propria inconfondibile voce. Tocca ora a una canzone legata a molti aneddoti con cui il cantante, autore e chitarrista ricorda di aver passato, assieme ai suoi due compagni di avventura – Enrico Ruggeri e Gianni Morandi – una splendida settimana a Sanremo, con la ciliegina finale di una vittoria inaspettata: “Si può dare di più”. Forse questo però varrà per qualcun altro, ma non per Tozzi, che stasera dà davvero il massimo.



La cavalcata di successi procede, scandita da applausi scroscianti. Ed è la volta di “Una canzone che non ha bisogno di molte spiegazioni, basta il titolo”: e parte “Gente di mare” da un Eurofestival che ha visto lui e Raf classificarsi al terzo posto assoluto per poi scalare le charts di mezza Europa, che implicitamente dedica a Trieste; città di mare che conosce molto bene, avendo anche acquistato casa nel centro storico di Muggia. Dividendosi tra piano e chitarra, intona altre perle come “Qualcosa qualcuno”, “Eva” e “Dimentica dimentica”. Una lunga suite che inizia con “Music” per trasformarsi in “Super Lady” e sfociare in “Alleluia se” divide simbolicamente i due set, dando tempo al protagonista di cambiarsi e ripresentarsi con una camicia nera a disegni bianchi, quasi speculare a quella indossata a inizio concerto. “Donna amante mia” viene eseguita in una suggestiva versione che – spiega – è stata arrangiata appositamente grazie alla presenza degli archi e di questa eccezionale band.


E via a una lunga serie di brani ad alto contenuto rock da “Il grido” a “Io muoio di te”. E siamo al momento dei brani più iconici – “Dimmi di no”, “Stella stai”, “Tu”: quelli con cui si accende una serata che immancabilmente si concluderà in “Gloria” e con la presentazione della superband, dei tecnici e dell’intero staff. E con un ringraziamento speciale rivolto al pubblico. “E il grazie più
grande va a voi, che siete venuti a trovarci questa sera”. C’è ancora tempo per applausi e inchini, per lanciare alcuni plettri e anche per firmare un autografo. Il sipario si chiude su una “Notte rosa” che non si conclude, ma che proseguirà con ulteriori tappe del tour. E per chi non ha avuto modo di entrare al Politeama, niente paura, perché il 13 luglio a illuminarsi di rosa sarà la notte di Villa Manin a Codroipo.
Info e biglietti su www.azalea.it