“Il progetto parte dalla conferenza” – sottolinea Lorena Matic – “ e si sviluppa con l’inaugurazione a seguire della mostra Acqua che passione dal valore sociologico e con la proiezione del cortometraggio dal titolo stesso del progetto L’Acqua di una volta che, tra storia e contemporaneità, mette al centro pozzi, fontane e lavatoi”.
MOSTRA fotografica ACQUA CHE PASSIONE
Visitabile fino al 7 luglio, negli orari di apertura del Museo Etnografico di Monrupino
Propone un focus su fontane, pozzi e lavatoi, luoghi che favorirono un nuovo mestiere, quello delle “lavandere” e mettono in scena quotidianità trascorse. In mostra, tra le immagini quelle storiche di Mario Magajna, provenienti dalla Fototeca della Sezione storia ed etnografia della Biblioteca nazionale slovena – OZE NŠK, dall’Archivio del Museo delle Lavandere di Trieste e immagini dall’Archivio di Paolo Guglia.

CORTOMETRAGGIO L’ACQUA DI UNA VOLTA
Storia e contemporaneità intrecciano la vita di due giovani – Marco Ghersetich e Francesco Vitturi – che si incontrano per la risoluzione di un problema tra pozzi, fontane e lavatoi. Il filmato, che si avvale di contributi scientifici dello stesso Guglia e di Fabiano Mazzarella – Ex lavatoio di San Giacomo, Trieste – è diretto da Davide Salucci, impreziosito dalla colonna sonora realizzata da Matteo Bello, giovane compositore del Conservatorio di Musica G. Tartini di Trieste, che già ha collaborato con Opera Viva.
Il progetto è prodotto da Opera Viva Associazione culturale, ideato e diretto da Lorena Matic e si realizza con il sostegno della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, il partenariato della Zadruga Naš Kras – Cooperativa Carso Nostro, dell’AMIS, della Società Adriatica di Speleologia, dell’Università della Terza Età D. Dobrina e media partner Teleantenna New Media.
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Crediti foto :
MUSEO DELLE LAVANDERE TRIESTE
Foto di B. Vittorino Bortolozzo
Trieste, Ex Lavatoio di San Giacomo in Monte 9
