Era il 2018 quando LifeGate creava PlasticLess, il suo primo progetto dedicato alla tutela delle acque dall’inquinamento da plastica, emergenza che quest’anno assume un ruolo centrale nella ricorrenza internazionale voluta dalle Nazioni Unite il 5 giugno, Giornata mondiale dell’ambiente. Pochi giorni dopo, l’8 giugno, sarà la Giornata mondiale degli oceani a ribadire l’importanza del mare per la nostra stessa salute: perché fornisce circa la metà dell’ossigeno che respiriamo e cattura circa un terzo della CO2 che produciamo, svolgendo un’azione di mitigazione climatica fondamentale. Inoltre, il mare è fonte di vita e di sviluppo economico, con la sua preziosa biodiversità. In particolare, è proprio il nostro Mar Mediterraneo a contenere la maggiore biodiversità al mondo.

Nel 2023, LifeGate sviluppala Water Defenders Alliance, alleanza nata con l’obiettivo dicoinvolgere aziende, cittadini, porti, istituzioni, start up innovative ed enti scientifici nella difesa di mari, laghi, fiumi e darsene cittadine mettendo a fattor comune competenze, risorse e soluzioni per generare un impatto positivo concreto, misurabile e science based, con la capacità di agire sia nell’immediato che nel futuro. L’alleanza, si occupa di tre grandi problemi: l’inquinamento da plastica, da oli e idrocarburi e la fragilità degli habitat.

Raccolta della plastica

Grazie all’impegno profuso in questi anni da LifeGate e dalle aziende partner, sono stati raccolti in Italia da mari, laghi e darsene cittadine circa 330 tonnellate di rifiuti, incluse plastiche e microplastiche fino a 2 millimetri di diametro, pari al peso di circa 2,2 milioni di bottigliette da mezzo litro che, se messe in fila, percorrerebbero oltre 3 volte e mezzo la lunghezza del nostro paese! Di questi rifiuti, in media il 30 per cento è composto dalle microplastiche fino a 2 millimetri di diametro. Catturarle è fondamentale perché i pesci spesso le confondono per cibo e, nutrendosene, rischiano di morire. È dimostrato che le microplastiche arrivino inoltre nei nostri piatti attraverso gli alimenti: uno studio ha misurato che in media ogni settimana mangiamo l’equivalente in peso di una carta di credito di plastica (5 grammi). 

I risultati della Water Defenders Alliance sono stati ottenuti grazie all’installazione di 100 dispositivi tecnologici avanzati, presenti nei porti e darsene italiane, da nord a sud del Paese. Parliamo di Seabin e i Trash Collec’Thor, in grado di raccogliere tutti i rifiuti galleggianti comprese le microplastiche fino a 2 e 3 millimetri di diametro, e di Pixie Drone, dispositivo che, manovrato a distanza, raccoglie soprattutto macro-rifiuti. Fondamentale anche l’azione di cattura dei rifiuti presenti sui fondali marini, recuperati grazie alle missioni di subacquei professionisti promosse dall’alleanza.

Raccolta degli oli e idrocarburi

Finora, la WDA ha dotato 50 porti e oltre 1.000 tra diportisti e pescherecci di innovativi kit per prevenire, assorbire e stoccare ogni sversamento accidentale di oli e idrocarburi, evitando dunque la contaminazione da parte di questi materiali che provocano conseguenze negative sull’ecosistema e sulla stessa ossigenazione dell’acqua. Basta infatti un solo litro di olio per contaminare fino a un milione di litri d’acqua!

Il kit è composto da spugne FoamFlex, brevetto di T1 Solutions, azienda italiana partner di LifeGate, che possono essere riutilizzabili fino a 200 volte; catturano solo gli oli e idrocarburi – e non l’acqua – fino a 30 volte il loro peso. Con un solo chilo di materiale, nel suo ciclo di vita, ogni spugna può assorbire fino a 6mila litri di oli e idrocarburi. L’uso di questi kit permette di intervenire tempestivamente ed efficacemente in caso di sversamenti, anche già a bordo delle imbarcazioni, per prevenire l’inquinamento delle acque da oli e idrocarburi. Inoltre, strizzando le spugne è possibile recuperare totalmente gli oli assorbiti conferendoli nella raccolta dedicata, in ottica di economia circolare.

Grazie all’utilizzo di questi kit, sono stati raccolti finora 50 litri di oli e idrocarburi, proteggendo così 50 milioni di litri d’acqua dalla contaminazione.

Ripristino degli habitat

Grazie alla collaborazione con enti di ricerca e università, la Water Defenders Alliance ha messo in acqua delle azioni di monitoraggio, ripristino e tutela di due importanti piante marine che vivono nei nostri mari, Posidonia oceanica e Cymodocea nodosa, che svolgono una funzione fondamentale per la salute delle nostre acque.

Nell’ambito dell’iniziativa di Coop, Foresta Blu, inserita nel contesto dell’alleanza, sono state messe a dimora 6mila piante di Posidonia oceanica su una superfice complessiva di circa 300 metri quadrati tra Liguria (Area marina protetta Isola Bergeggi) e Toscana (Cavo, Isola d’Elba), con il prezioso supporto di enti scientifici quali l’Università di Genova e l’Issd – Ets (International school for scientific diving). Il primo intervento a Bergeggi, effettuato a maggio 2024, sta già dando ottimi risultati con il 76 per cento di successo di attecchimento delle piante.

Parallelamente, in Puglia, con il suo team dedicato di ricercatori e biologi marini, la Water Defenders Alliance ha attivato un monitoraggio sui posidonieti nelle acque di fronte a Monopoli (BA), Savelletri (BR) e Torre Guaceto (BR). Un’attività che consente di comprendere l’attuale stato di salute delle praterie di Posidonia oceanica e individuare quelle maggiormente minacciate dagli ancoraggi delle barche, volta a fornire alle autorità locali indicazioni utili su come mitigare l’impatto: ad esempio, posizionando campi boe, come è stato fatto a Cavo, sull’Isola d’Elba, grazie all’iniziativa di Coop e LifeGate.

Nella primavera 2025, grazie a Mareblu, saranno messe a dimora 2mila piante di Cymodocea nodosa nel Golfo di Trieste, in particolare nell’Area marina protetta di Miramare grazie al partner scientifico Shoreline.

Prossimi passi

LifeGate e i partner della Water Defenders Alliance continueranno a lavorare per ampliare le azioni di tutela del Mediterraneo, con l’obiettivo di coinvolgere sempre più attori e raggiungere nuovi traguardi nella protezione delle nostre acque.

Scopri chi sono i Water Defenders, i partner scientifici e gli Ambassador che sostengono le soluzioni ad impatto promosse dall’alleanza.

Water Defenders Alliance – Storytelling del progetto