Dal 13 al 15 giugno la decima edizione della festa più ventosa della città che trasforma Piazza Unità in un caleidoscopio di colori

A Trieste la Bora non è solo vento: è identità, carattere, spirito ribelle che plasma anime e architetture. È lei, un po’ “mata” e anche per questo molto amata, che rammenta ai triestini i pregi del disordine, dell’incostanza, della follia. Lei che spazza via i pensieri e insegna a non mai farsi abbattere dalle raffiche della vita. Ed è proprio questo vento il protagonista assoluto dal 13 al 15 giugno della decima edizione di Boramata, la festa che trasforma il rapporto ancestrale tra la città e il  suo vento in spettacolo puro, arte partecipata, esperienza collettiva unica al mondo. Oltre 300 girandole multicolori – un record assoluto – invaderanno Piazza Unità d’Italia (ma anche, ed è una novità, Piazzale Monte Re a Opicina), creando un’installazione artistica che danza al ritmo delle raffiche. “Disordinate, come piace al vento”, queste sculture cinetiche trasformeranno il salotto buono della città in un teatro a cielo aperto dove i refoli e le raffiche improvvise di fresco “borin” saranno gli indiscussi protagonisti. Ad aprire la manifestazione, intorno alle 10 del mattino, saranno più di 34 i piccoli e piccolissimi alunni delle classi “Pulcini, Margherite e Arcobaleno” della scuola per l’infanzia Istituto Beata Vergine Trieste, che come giovanissimi scenografi in erba si occuperanno di decorare la piazza con le iconiche girandole di Boramata.

Un progetto in continua evoluzione
Quello che è nato nel 2014 come semplice stand alla Barcolana è diventato oggi un appuntamento iconico del calendario estivo cittadino. Federico Prandi, ideatore dell’evento, racconta: “L’obiettivo di Boramata era accompagnare la crescita del Museo della Bora, dandogli visibilità. Si tratta di un piccolo museo che celebra uno degli elementi più caratteristici di Trieste, il vento. Obiettivo raggiunto, perché il museo è cresciuto grazie all’evento e alle sue iconiche girandole. Adesso è giunto il momento di ripensare Boramata sulla base delle nuove esigenze del museo”. Il successo è tangibile: il Magazzino dei Venti ha già registrato in questi primi sei mesi dell’anno più di 1.400 visitatori (numero notevole considerando che si visita su appuntamento), conquistando l’attenzione anche di testate internazionali come The Guardian. Ma le novità non finiscono qui: il museo si prepara al grande salto con una nuova sede a Opicina, che ospiterà il Borarium – lo spazio digitale dedicato alla bora – e l’Università del Vento, dove il fenomeno verrà raccontato dal punto di vista scientifico e letterario. Rino Lombardi, coorganizzatore di Boramata e ideatore del Museo della Bora, spiega l’evoluzione del progetto: “L’espansione a Opicina rappresenta il coronamento di un sogno iniziato anni fa. Vogliamo creare un luogo dove la bora possa essere raccontata in tutte le sue sfaccettature: dal punto di vista culturale, scientifico, letterario. Il Borarium sarà uno spazio insieme digitale e reale dove tecnologia e tradizione si incontrano, mentre l’Università del Vento offrirà una lettura multidisciplinare di questo fenomeno che definisce l’anima di Trieste”.

Un weekend di emozioni
Quest’anno Boramata si arricchisce di esperienze uniche. Tornerà il celebre BoraBox, l’installazione multisensoriale che dal 2015 permette di giocare con il vento, creando l’esperienza immersiva perfetta per i selfie social, anche grazie a un fondale ad hoc realizzato con un’immagine del fotografo Giovanni Montenero. Accanto alle girandole  in piazza, tra le gente, voleranno ancora una volta anche gli aquiloni acrobatici della vicecampionessa europea Sara Rizzetto.
L’innovazione tecnologica si fonderà con la tradizione: nel gazebo allestito in piazza scorreranno video storici della bora forniti dalla sede Rai FVG, mentre un mini studio di registrazione produrrà dal vivo nuovi episodi della serie podcast “La Bora si Sente, progetto nato nel 2021 in partnership con il  magazine IES Trieste Lifestyle.
Il programma dei podcast live (che diventeranno Vodcast con alcune registrazioni video condivise sui canali social dell’evento e di IES Magazine) prevede tre registrazioni: venerdì alle 11.30 Giovanni Marzini (direttore IES Trieste Lifestyle) porterà la bora nella narrazione dell’esperienze turistiche istituzionali a Trieste, in serata Stefania Boccabianca curerà un podcast “lifestyle,” che avrà tra le protagoniste alcune delle donne che con le loro attività animano la vita triestina, mentre sabato dalle 19 alle 20 Rino Lombardi approfondirà la cultura della bora con alcuni dei protagonisti della vita culturale cittadina. 

Yoga tra le girandole
Novità assoluta di quest’anno è la sessione di yoga mattutino sabato 14 giugno dalle 8.45 alle 9.30, proposta da Sati Studio. Caterina Crismani spiega la filosofia dell’iniziativa: “C’è un filo invisibile che lega il vento a questa antica disciplina. Entrambi parlano il linguaggio del respiro, della leggerezza, del movimento che libera. La bora ci spinge, lo yoga ci radica. Insieme ci portano lì, dove si respira davvero”.

Solidarietà in movimento
La tradizionale asta delle girandole di domenica alle 10.30 quest’anno sosterrà la Fondazione Monticolo&Foti ETS, realtà che promuove l’inclusione sociale attraverso lo sport, inventrice del baskin per atleti con diverse abilità. Andrea Monticolo, presidente della Fondazione, dichiara: “Siamo davvero grati a Boramata per averci dato la possibilità di essere i protagonisti della raccolta fondi di quest’anno. Nella bellissima cornice di Piazza Unità non si può che avere il cuore contento e partecipare con orgoglio a questa meravigliosa iniziativa. La nostra è una realtà nata nel 2022 che sviluppa progetti che spaziano dallo sport all’ascolto della musica classica, fino alla realizzazione di video promozionali turistici – attività tutte pensate e costruite insieme a persone con disabilità, per valorizzarne le capacità”.

Un network di eccellenze
Boramata 2025 è promossa da Prandicom e dal Museo della Bora con il sostegno della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e Io Sono FVG, e con il patrocinio del Comune di Trieste. Fondamentale il contributo di Edilmaster, che in dieci anni ha realizzato le basi per più di 3000 girandole colorate, fornite da Luigi Basso Fabbricazione Giocattoli e diventate il simbolo della manifestazione e ambiti souvenir cittadini. La decima edizione è stata realizzata con il contributo di tutti i partner che l’hanno aiutata a crescere: La. SE. Soc Cooperativa Sociale, Tecnomusic partner tecnologico del primo BoraBox. E la Siot TAL, che nel suo essere internazionale supporta l’attività del Museo della Bora, proprio per la sua ricchezza di idee e di cultura senza frontiere.

Da una piazza Unità all’altra…
Dopo Trieste, la magia continuerà: le girandole si trasferiranno dal 5 al 13 luglio a Tarvisio, grazie alla partnership con il Comune della cittadina della Valcanale, portando un pezzo di Bora triestina tra le montagne del Tarvisiano. “La tappa speciale di BoraMata quest’anno a Tarvisio assume un importante significato simbolico, di punto d’incontro tra culture, lingue e popoli diversi” – dichiara il vicesindaco di Tarvisio Serena de Simone –. “Le girandole rappresentano l’energia del vento ma anche il desiderio di leggerezza e di movimento: un invito ad aprirsi all’altro e a lasciarsi trasportare oltre i confini, reali o immaginari”. Vi aspettiamo per vivere insieme questo soffio di bellezza. Dieci anni di vento, colori e emozioni che hanno trasformato un’idea visionaria in una delle manifestazioni più originali e fotografate d’Italia. Perché a Trieste, quando soffia la bora, anche i sogni prendono il volo.