Già sabato scorso abbiamo avuto la sensazione che qualcosa di superbo si stava allestendo nel cuore di Trieste, tra mare e il nostro Altopiano: un così vasto impegno e joint venture tra la direzione del “Cirque du Soleil” e importantissime realtà della Regione Friuli Venezia Giulia facevano comprendere anche a chi non interessa il circo o non conosce questo tipo di spettacoli dell’importanza di un simile evento per Trieste: la stessa Regione , “Il Rossetti”, il Comune di Trieste, la Promoturismo FVG con “Io Sono Friuli Venezia Giulia”, la “CoopAlleanza 3.0”, L’”Alveare Produzioni” di Milano, le stessa Ferrovie dello Stato, hanno contribuito a far si che Trieste sia per un mese il centro attrattivo di uno spettacolo di prestigio e rilevanza internazionale come pochi, inserendosi anche nel contesto di “GO!2025”. Ma gli stessi numeri che riportiamo basterebbero a far comprendere di che portata internazionale è questo evento: dal 1984, ha richiamato oltre 400 milioni di persone in 86 paesi, raggiungendo 6 continenti.

Già entrando nel fiabesco “Villaggio” del “Cirque du Soleil”, si comprende l’accurato impegno per ogni minimo dettaglio, dal red carpet steso per gli ospiti alla perfetta location dei servizi di ristorazione e l’area retail, dalla simpatica e preziosa accoglienza che alcuni artisti hanno offerto agli spettatori in entrata, permettendogli di mettersi a proprio agio in un “mondo” così incantato, facendosi anche fotografare assieme a loro.

Appena si varca l’ingresso del Grand Chapiteau allestito accanto al Porto Vecchio, il sussurrio della città si dissolve in un attimo: si entra veramente in un altro mondo.

La “Prima” dello spettacolo “Alegría – In a New Light” del “Cirque du Soleil” – andata in scena a Trieste – è stata quasi una cerimonia collettiva, un abbraccio senza tempo tra arte, spettacolarità e stupore. Lo spirito originario di “Alegria”, nato come spettacolo nel 1994 mantiene la sua pulsazione primigenia ma la sua nuova veste rinnovata e modernissima è ancora più spettacolare-

Per non parlare della musica: la colonna sonora di “Alegría” composta da René Dupéré è senza dubbio la più famosa mai composta per il “Cirque du Soleil” ed ha ottenuto un successo internazionale, tanto da conquistare per l’album la nomination ai Grammy del 1995 e la sola canzone “Alegria” è rimasta per 65 settimane nelle classifiche della Billboard World Music. Dupéré ha costruito un’impalcatura musicale tra jazz, pop, tango e klezmer eccezionale ora in “Alegría – In A New Light”, grazie ai nuovissimi arrangiamenti elettronici e rock, fusi con elementi ritmici, acustici ed orchestrali che rendono questa colonna sonora ancora più incantevole, grazie alla presenza dal vivo di una band composta dal Direttore d’orchestra e base: Jean-Bertrand Carbou (Francia), Tastiere: Joe Starr (Regno Unito),

Batteria e percussioni: Anthony Prochilo (Stati Uniti), Violoncello e voce: Bika Blasko (Croazia, Fisarmonica: Sara Formoso Fabregas (Spagna) con la “Cantante in Bianco” (soprano) Steffi Jo Cannelli e la “Cantante in Nero” (mezzo soprano), Cássia Raquel, due voci splendide.

Certamente molto si deve al Direttore Jean-Guy Legault, l’ Art Director Daniele Ross, la Direttrice di Produzione Lucie Janvier che da anni si fanno carico di portare questo grande evento attorno al mondo, ma crediamo anche la soddisfazione nel riscontrare che ovunque il “Cirque du Soleil” vada, richiamando migliaia di spettatori, valga l’impegno e il loro sforzo quotidiano per tutti i componenti di questo grande fenomeno collettivo che va in scena dal 1994.

Il sipario si apre e ci siamo ritrovati in un viaggio tra luci e ombre, nel regno di “Alegría” che attende il suo nuovo Re: sospeso, privo di sovrano, dove vecchio e nuovo si sfidano con grazia e potenza. Ma “Alegría” non è uno spettacolo da comprendere, è un esplorazione da vivere. Non c’è una vera trama – eppure siamo usciti a fine spettacolo con la sensazione di aver assistito a qualcosa di intimamente narrativo. Ogni scena, ogni gesto acrobatico, ogni nota musicale è carica di significato anche se non si fa uso delle parole.

In breve è un racconto di un regno, un tempo glorioso, ormai decaduto che con il ritiro del vecchio monarca, la corona è vacante e dunque si trova in uno stato di transizione. Due forze opposte si contendono il futuro e il passato: da una parte ci sono i vecchi aristocratici che cercano di mantenere il controllo attraverso le tradizioni e il potere ormai logoro, dall’altra parte ci sono i Clown e i Giovani, simboli di cambiamento, speranza e rinnovamento.

Principali protagonisti della trama, non delle sole evoluzioni, sono:

la Bianca, la cantante Steffi Jo Cannelli vestita di luminoso candore : un inno alla purezza che incanta lo spettatore con la sua voce da usignolo e che lo guida gioiosamente nel racconto.

La Nera, la cantante Cássia Raquel, che si amalgama con le sue ombre e oscure resistenze verso il cambiamento ineluttabile, dalla voce intensa,

Bohdan Zavalishyn (Ucraina) nei panni di Mr Fleur È il giullare di corte e si considera l’erede al trono: la sua funzione narrativa è essenziale: innesca la tensione tra vecchio e nuovo potere, alternando scene umoristiche ad altre drammatiche e quasi grottesche.

I Clown non potevano mancare in “Alegria” ma non sono scontati: fanno ridere, sì, ma fanno anche riflettere. Rappresentano anche loro un ponte tra il vecchio e il nuovo, Pablo Bermejo (Spagna), Pablo Gomis López (Spagna) hanno interpretato questo ruolo con garbo e dolcezza e smisurata bravura nel far ridere il pubblico in modo diverso dall’usuale visione di clown.

I Giovani Ribelli (i protagonisti delle fenomenali acrobazie ,assieme alle Ninfe: Daria Kalinina (Russia), Natalia Zaitseva (Russia) fedeli al loro nome, portano una ventata di novità, freschezza ma naturalmente anche ribellione tra acrobazie e piroette mozzafiato: sono la nuova linfa vitale nel regno.

Infatti assistiamo quasi ad un conflitto tra il passato che resiste e un futuro che sta arrivando e si fa spazio ma con una dolcezza imprevedibile, quasi fanciullesca, e allo stesso tempo con una precisione millimetrica dei protagonisti dello spettacolo: ben 54 artisti tra acrobati, clown, musicisti e cantanti che offrono un teatro fisico, composto da danza e poesia visiva. È un sogno in movimento grazie anche alla nuova regia e coreografie, a numeri acrobatici inediti e le scenografie di grande effetto, curate da Anne-Séguin Poirier.

Ad esempio, la prima cosa di cui si resta stupiti entrando nel “Grand Chapiteau” è il maestoso trono sullo sfondo del palco, e, grazie anche alle luci a led collocate su 120 punte, che danno l’illusione che la stessa luce provenga dalla struttura, poiché avvolgono l’intero set, offrendo una prima e giusta impressione di magia e fascinazione. Non possiamo dimenticarci che le “Luci” sono di Mikki Kunttu e il pubblico ne è rimasto incantato, grazie anche all’uso di specchi mobili nel secondo atto e dalle lampade sospese sopra il palco fungono – grazie alla maestria di chi le ha progettate – sia da luminarie che da strumenti acrobatici. Rachel Lancaster Regista e Direttore Artistico dello spettacolo a Trieste, Richard Lepage responsabile Disegno Acrobazie, Émilie Therrien: Disegno e Coreografie delle Acrobazie e Pierre Masse: Disegno Attrezzatura Acrobatica ci offrono uno spettacolo unico: acrobazie e quadri di giocoleria, contorsionismo e il numero con gli anelli. Portiamo ad esempio l’equilibrio di mani e piedi davvero fenomenale, l’abilità eccelsa di un’artista che fa del bilanciamento e armonia il suo numero perfetto e la sua tecnica viene tramandata dall’arte mongola del contorsionismo dove il corpo diviene un tempio intricato ed inaccessibile che scompare proprio tra gli anelli in movimento: la scena “Hula Hoop” di Yan “Joann” Zhuang (Cina)

Ricordiamo i due primi trapezisti che sfiorano il vuoto con l’eleganza e la leggerezza di farfalle in volo nel “Trapezio sincro” con Nicolai Kuntz (Germania), Giulia Scamarcia (Italia)

I numeri sul palo oscillante e sulle cinghie aeree non sono solo dimostrazioni di abilità tecnica: sono coreografie dell’anima, come “La danza del fuoco” con Falaniko Solomona Penesa (Samoa). Vogliamo citare anche forse il più classico dei numeri di “Alegria”: “Ruota Cyr” con Ghislain Ramage (Francia) all’anello singolo, un capolavoro di perfezione.

Poi la comicità leggera dei clown spezza la tensione, non è una pausa, ma una risata che ci ricorda quanto il circo sia e debba restare umano: Lo “Stormo” di Neve” con i due clown spagnoli.

Non possiamo per ovvi motivi di spazio descrivervi ogni scena o performance che hanno dell’incredibile e del sensazionale, possiamo solo riportare lo “Strappo Aereo”con una coppia sensazionale: Yulia Makeeva (Russia/Stati Uniti), Alexey Turchenko (Russia/Stati Uniti) che librandosi in volo sul regno ormai cambiato ci fa sognare sulle note della colonna sonora; Il Bronx (che fa parte dei Giovani Ribelli) e l’Angelo che, uniti in un abbraccio diventano quasi una cosa sola fluttuando leggeri sopra il palcoscenico.

Ricordiamo Daria Kalinina (Russia), Natalia Zaitseva (Russia) sono state le protagoniste della scena nel duo “Hand-to-Hand – Mano a Mano”, un vero peccato però che non vi fossero Valentyna Sidenko assieme a Yves Decoste.

“Il Trapezio volante” conclude l’ultima scena dello spettacolo, dove acrobati ai trapezi offrono performance da 10 metri con salti nella rete al cardiopalma, con Gamal Tuniziani (Venezuela), Alexandre Atta (Brasile), Kate Redmon (Stati Uniti), Fabio Farfan (Brasile), Dandino Tuniziani (Venezuela), Julio Cezar (Brasile), Patricia Kuwai (Brasile), Brian Nunez Rios (Argentina), Maksym Semiankiv (Ucraina), Dayna Thompson (Stati Uniti)

Nulla è lasciato al caso, anzi l’accuratezza e la precisione di questo spettacolo si possono intuire anche da ciò che riporta il “Cirque du Soleil”. Per il trucco abbiamo Nathalie Gagné ed i costumi degli artisti sono della compianta Dominique Lemieux: “Ci sono 120 costumi e oltre 600 elementi di questi, differenti in ciascuna esibizione. Ogni costume è su misura per l’artista ed è fatto a mano presso la sede del Cirque du Soleil a Montreal, Canada. La durata media di preparazione di ogni singolo elemento del costume è di 6 mesi. Gli artigiani hanno impiegato 300 ore per realizzare il costume di Mr. Fleur, che contiene 5 metri di filo elettrico. Dopo 12 ore di sessioni di allenamento, gli artisti imparano a truccarsi autonomamente e a riprodurre il trucco quotidianamente in circa 45 minuti.”

Non sarà stato facile per uno spettacolo che ha segnato un’epoca reinventarsi. Tuttavia “In a New Light” riesce a non essere né un revival nostalgico né un mero lavoro di restyling. È stato fatto un elaborato e minuzioso riadattamento, un atto d’amore verso il pubblico che ha accolto il debutto con entusiasmo con continui applausi ed una lunga acclamazione finale. “Alegría” non è solo un classico del “Cirque du Soleil”: è uno stato d’animo, una luce che continua a brillare, anche a trent’anni dalla sua creazione.

Non perdetevi questa occasione, forse irripetibile, di partecipare a questo straordinario evento per Trieste, avete un mese di tempo.

IN SCENA Dal 13 giugno al 13 luglio 2025

Largo Santos Area del Silos – Porto Vecchio -.Trieste

Biglietti per le repliche fino al 13 Luglio 2025 disponibili su www.ticketone.it

I ATTO

 Apertura

Pali Acrobatici

Vladimir Agafonov (Russia), Artur Avakian (Russia), Anton Mozgovoi (Russia), Sydney Brown (Canada), Zara Mclean (Regno Unito), Dmitry Murashev (Russia),
Marina Moskalenko (Russia/Stati Uniti), Konstantin Kolbin (Russia), Evgeny Mitin (Russia), Anatolii Volf (Russia), Erlan Ibraev (Russia),
Vladyslav Morozov (Ucraina), Artur Shekel (Russia)

Ruota Cyr

Ghislain Ramage (Francia)

Il duello dei Clown

Pablo Bermejo (Spagna), Pablo Gomis López (Spagna)

Trapezio sincro

Nicolai Kuntz (Germania), Giulia Scamarcia (Italia)

La parata degli Aristocratici (transizione)

La danza del fuoco

Falaniko Solomona Penesa (Samoa)

La stormo di neve

Pablo Bermejo (Spagna), Pablo Gomis López (Spagna)

II ATTO

Strappo Aereo

Yulia Makeeva (Russia/Stati Uniti), Alexey Turchenko (Russia/Stati Uniti)

La pulizia dei Clowns

Pablo Bermejo (Spagna), Pablo Gomis López (Spagna)

Hula Hoop

Yan “Joann” Zhuang (Cina)

Powertrack

Thomas Chilvers (Danimarca), Elias Green (Dinamarca), Vincent Lavoie (Canada), Zara Mclean (Regno Unito), Marina Moskalenko (Rusia/Stati Uniti),
Sydney Brown (Canada), Aleksandr Lisitsyn (Rusia), Kaitlin Laferty (Regno Unito), Mikhail Manin (Rusia),

Adam Matthiesen (Dinamarca), Rasmus Beck (Dinamarca), Théo Fournex (Francia)

La caduta (transizione)

Mano a mano

Daria Kalinina (Russia), Natalia Zaitseva (Russia)

Trapezio volante
Gamal Tuniziani (Venezuela), Alexandre Atta (Brasile), Kate Redmon (Stati Uniti), Fabio Farfan (Brasile), Dandino Tuniziani (Venezuela), Julio Cezar (Brasile), Patricia Kuwai (Brasile), Brian Nunez Rios (Argentina), Maksym Semiankiv (Ucraina), Dayna Thompson (Stati Uniti)

 Finale

I Personaggi:

Mr. Fleur: Bohdan Zavalishyn (Ucraina)

Cantante in Bianco: Steffi Cannelli (Stati Uniti)

Cantante in Nero: Cassia Raquel (Brasile)

I Clown: Pablo Bermejo (Spagna), Pablo Gomis López (Spagna)
Le Ninfe: Daria Kalinina (Russia), Natalia Zaitseva (Russia)

Gli Aristocratici: Vincent Lavoie (Canada), Yan “Joann” Zhuang (Cina), Zara Mclean (Regno Unito), Marina Moskalenko (Russia/Stati Uniti),

 Elias Green (Danimarca), Julio Cezar (Brazil)

 Musicisti

Direttore d’orchestra e base: Jean-Bertrand Carbou (Francia)

Tastiere: Joe Starr (Regno Unito)

Batteria e percussioni: Anthony Prochilo (Stati Uniti)

Violoncello e voce: Bika Blasko (Croazia)

Fisarmonica: Sara Formoso Fabregas (Spagna)

Credits

Photos : Anne-Marie Forker et Matt Beard

Costumes : Dominique Lemieux

Cirque du Soleil 2024

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Per l’evento a Trieste, dove potete mandare anche le vostre fotografie riprese da ogni suggestiva angolazione lontana dal “Grand Chapiteau” poichè svetta dal centro di Trieste e lo si apprezza per la sua maestosità dal Carso a San Giusto, su:

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