Al culmine della residenza primaverile al Teatro Verdi di Pordenone della Gustav Mahler Jugendorchester, l’orchestra giovanile più prestigiosa al mondo,atteso domani, martedì 17 giugno, alle 20.30, un concerto unico, che per la prima volta in assoluto riunisce sul palco una leggenda della musica come il direttore di fama mondiale Christoph Eschenbach la voce carismatica del baritono Matthias Goerne, vera star dei palcoscenici internazionali e 75 giovani musicisti della Gmjo su un programma che spazia tra Bach, Adams e Beethoven. Quello di Pordenone si configura come un evento in esclusiva mondiale trattandosi di una data unica e dell’unica occasione in cui Eschenbach e Goerne si incontrano con la giovanile della Mahler.
La Gmjo, sotto la direzione di Christoph Eschenbach e con Matthias Goerne come solista, ci porta in un itinerario che unisce tre modi di interrogare la voce e la forma, attraversando epoche e scritture che riflettono sulla fragilità umana e sulla sua trasfigurazione sonora alternando, con Bach, momenti intensi e meditativi che parlano all’anima, a suoni sospesi e profondi nella composizione di Adamas fino a sferzate energiche, brillanti, ironiche e modernissime nel gran finale con Beethoven, con un’esplosione di libertà creativa che parla anche al nostro presente.
Apre il concerto la cantata Ich habe genug BWV 82 di Bach, affidata alla voce di Goerne, composta nel 1727 per la Purificazione di Maria, esprime il desiderio di morte come liberazione con l’essenzialità di una meditazione in musica sul viaggio e sul peso dell’esistenza, dove la voce solista ha il compito di reggere l’intero arco drammatico. Scritta per basso, oboe e archi in modo dorico, unisce sobrietà e intensità emotiva, culminando nell’aria Schlummert ein e nella gioia finale. Nella partitura di Adams, The Wound-Dresser, la centralità della voce si sposta su un altro piano: la parola poetica di Walt Whitman si fa canto trattenuto, luogo della cura e della memoria, mentre la scrittura orchestrale, rarefatta e tesa, costruisce un tempo sospeso dove il racconto si consuma mentre la musica si mantiene e suggerisce una sorta di “immobilità emotiva”, lasciando che la tensione si accumuli senza mai esplodere, trattenendo l’enfasi e raccontando il dolore non attraverso grandi slanci ma con la sospensione e la concentrazione del suono e della parola. Chiude il concerto la Sinfonia n. 8 di Beethoven, un’opera che gioca con le forme classiche ribaltandone gli equilibri con ironia e vitalità e che, nell’apparente brevità, concentra l’energia di una scrittura tersa, capace di piegare la forma classica a un continuo gioco di tensioni interne. Biglietti in vendita online su www.teatroverdipordenone.it e in Biglietteria.
Residenza e concerti della Gmjo proseguiranno nel mese di agosto. Nell’anteprima estiva di giovedì 14 agosto il direttore Christian Blex guiderà l’Orchestra nello splendido scenario del Duomo di Valvasone. Il Summer Tour di settembre porterà quindi a Pordenone due interpreti di primissimo piano: il Direttore d’orchestra Manfred Honeck, e il violinista francese di fama mondiale Renaud Capuçon, solista di straordinaria raffinatezza timbrica (concerti 2 e 3 settembre).