Supportare le aziende nell’autoproduzione e nella condivisione dell’energia rinnovabile, offrendo perciò una concreta opportunità di abbattimento dei costi energetici e incoraggiare al contempo il tessuto produttivo a perseguire quei modelli di sviluppo sostenibile che sono una delle priorità dell’Agenda Comunitaria 2030.
È questo l’obiettivo di ConfcommercioCÈR, la prima Comunità Energetica Rinnovabile (CER) del sistema associativo regionale, lanciata ufficialmente dall’associazione di categoria giuliana durante l’Assemblea svoltasi a Villa Russiz.
Va premesso che, il nome del progetto, richiama lo spirito dello slogan nazionale#confcommerciocè il quale va a sottolineare il ruolo attivo e concreto dell’organizzazione nel sostegno alle imprese.
“Già da alcuni anni – ha esordito il presidente della Confcommercio giuliana, Antonio Paoletti – la nostra associazione, sulla scia di quanto deliberato dalla Confederazione nazionale, ha avviato un percorso strategico al fine di costituire la Prima Comunità Energetica Rinnovabile (CER) del nostro sistema associativo sul territorio locale. Abbiamo avviato quest’iniziativa principalmente per cercare di sostenere le nostre imprese chiamate a fronteggiare gli oneri, pressoché insostenibili, legati ai costi energetici.
A questo riguardo – ha proseguito Paoletti – si pensi ad esempio che, a gennaio 2025, come evidenziato dall’Osservatorio Energia di Confcommercio, per il terziario di mercato, le bollette sono aumentate del 24% nel raffronto con lo stesso mese dello scorso anno e addirittura del 56% rispetto al 2019 e agli ultimi mesi antecedenti la crisi del 2022.
Da qui, perciò, la volontà di dare avvio alla Comunità Energetica Rinnovabile targata Confcommercio, un’idea sviluppatasi attraverso un’articolata fase di progettazione che ha incluso la raccolta delle manifestazioni d’interesse, la rilevazione dei consumi e delle superfici disponibili, la geolocalizzazione delle imprese per la corretta identificazione delle cabine primarie e l’elaborazione tecnica dei dati a cura di ENEA.
Considerate le loro elevate esigenze energivore – ha dettagliato ancora Paoletti – la nostra attenzione, è rivolta soprattutto ai settori dell’ospitalità, della ristorazione dei servizi e alle strutture della GDO, comparti appunto tra i più gravati dalle tariffe della corrente e non solo”.
Paoletti si è anche poi soffermato sul concetto di sostenibilità.
“Siamo tutti consapevoli – ha spiegato a questo riguardo – delle implicazioni che derivano dall’inquinamento, dalla cementificazione, dal consumo non consapevole e da altri fattori, ma questo non deve giustificare un approccio a tale problematica prettamente ideologico in quanto si tradurrebbe in altre criticità. Occorrono invece scelte equilibrate, pragmatiche e lungimiranti, che
sappiano coniugare le esigenze ambientali con quelle produttive, da definire in un contesto di condivisione fra tutte le componenti socioeconomiche”.
Il progetto della CER, aperta oltre che alle imprese anche ad altri soggetti, inclusi quelli istituzionali, si inserisce peraltro in quel contesto strategico e operativo che vede l’associazione di
categoria impegnata, attraverso diverse iniziative, ad incentivare l’utilizzo delle buone pratiche e modelli di sviluppo non impattanti.
“Quest’iniziativa – ha quindi concluso Paoletti – non solo vuole essere un’opportunità concreta costruita da Confcommercio per le imprese, ma anche un contributo, piccolo, ma tangibile, per il raggiungimento di quegli obiettivi di sostenibilità al fine di consegnare un mondo migliore e più vivibile di quello odierno alle generazioni che verranno”.
“Il percorso verso un modello energetico sostenibile – ha quindi esordito l’Assessore regionale alla Difesa dell’Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile, Fabio Scoccimarro – non può essere affrontato da soli, ma richiede l’impegno sinergico di istituzioni, imprese, mondo associativo e cittadinanza.
Ed è proprio in quest’ottica che desidero ricordare un progetto sul quale l’amministrazione regionale sta lavorando con convinzione, in collaborazione con ENEA, volto alla costituzione di una Comunità Energetica Rinnovabile regionale su area vasta, con la Regione in qualità di socio fondatore e promotore, come previsto dall’articolo 4, comma 19 della Legge regionale 7/2024.
Si tratta di un’iniziativa pilota a livello nazionale, complementare a quella di Confcommercio – ha dettagliato Scoccimarro – in quanto avrà la sua prima configurazione nel comune di Spilimbergo, presso la cabina primaria, grazie a un impianto fotovoltaico situato nell’ex sito militare di Istrago e finanziato dalla Regione”.
Il progetto, peraltro, include pure obiettivi di rigenerazione territoriale e valorizzazione di aree sottoutilizzate in quanto non limitato alla sola produzione energetica, bensì anche a generare impatti strutturali, durevoli e distribuiti per il tessuto economico e sociale della nostra regione.
“Le finalità di quest’azione dell’amministrazione regionale – ha dettagliato in merito Scoccimarro – sono riqualificare aree dismesse o a vocazione industriale, promuovere la produzione di energia rinnovabile a km zero, attivare o rafforzare servizi a favore della collettività, contrastare la povertà energetica e, da ultimo, ridistribuire i benefici economici generati dalla CER, creando un circolo virtuoso che trasformi l’energia in un bene comune e in un volano di crescita condivisa.
In questo scenario, Confcommercio e le realtà produttive che rappresenta – ha concluso l’assessore – sono chiamate a giocare un ruolo chiave in quanto il coinvolgimento attivo delle aziende non solo assicura la sostenibilità economica della CER, ma rafforza il legame tra innovazione, competitività e responsabilità ambientale”.
Da parte sua Gianluca Madriz, presidente della Confcommercio del FVG, ha evidenziato come “la transizione energetica non vada più considerata una prospettiva futura, ma sia diventata una reale necessità del presente. Con l’iniziativa ”ConfcommercioCÈR” – ha proseguito Madriz – vogliamo offrire alle imprese del terziario regionale una risposta concreta, fondata su condivisione, innovazione e sostenibilità. Creare una Comunità Energetica Rinnovabile, significa inoltre rafforzare il legame con il territorio e costruire insieme un modello di sviluppo più resiliente e competitivo, adeguato alle esigenze di aziende sempre più in difficoltà a causa dei costi energetici elevatissimi sempre più difficili da fronteggiare”.