Al via giovedì 26 giugno il cartellone di incontri del Premio Hemingway 2025, di scena a Lignano Sabbiadoro fino a sabato 28 giugno: una sequenza di incontri nel ricordo del grande scrittore statunitense e della sua storica visita a Lignano, nell’aprile 1954, pochi mesi prima del conferimento del Premio Nobel per la Letteratura. La 41^ edizione si articolerà in cinque dialoghi, cinque eventi pubblici chiamati a scandire il conto alla rovescia verso il talk di premiazione che, sabato 28 giugno, sarà condotto dalla giornalista Monica Giandotti, alle 20.30 al Cinecity. Come per i singoli incontri, la partecipazione alla serata di premiazione è aperta liberamente al pubblico, info e prenotazioni premiohemingway.it
Il programma si apre giovedì 26 giugno con il Premio Hemingway Fotografia/Fotolibro, che sottolinea l’attenzione di Ernest Hemingway all’attualità e al proprio tempo. Va al fotografo Cesare Gerolimetto ilriconoscimento 2025, per la pubblicazione La nave Amerigo Vespucci (Antiga edizioni). L’autore, che aveva ricevuto negli anni ‘70 il Guinness World per il “giro del mondo fotografico in camion”, incontrerà il pubblico del Premio Hemingway giovedì 26 giugno, alle 21 al Centro Congressi Kursaal, in dialogo con lo storico della fotografia Italo Zannier. Il Premio Nobel per la Chimica Venki Ramakrishnan è stato insignito del Premio Hemingway Avventura del pensiero «per aver illuminato, con le sue ricerche fondamentali sulla struttura del ribosoma, una delle più profonde e affascinanti dinamiche della vita», ed è atteso venerdì 27 giugno, alle 18.30 al Centro Congressi Kursaal, dove presenterà in anteprima nazionale, in dialogo con il Presidente di Giuria del Premio Alberto Garlini, il nuovo saggio Perché moriamo. La nuova scienza dell’invecchiamento e la ricerca dell’immortalità, uscito questi giorni per Adelphi. Sempre venerdì 27 giugno, alle 21 al Centro Congressi Kursaal la scrittrice Felicia Kingsley incontrerà il pubblico del Premio Hemingway dialogando del suo ultimo libro, L’amante perduta di Shakespeare (Newton Compton) con la giornalista Fabiana Dallavalle. Va a lei il Premio Hemingway Lignano per il futuro 2025, «per la straordinaria capacità di raccontare l’amore, l’indipendenza e le sfide del presente con una voce fresca, ironica e profondamente vicina alle nuove generazioni». Sabato 28 giugno, alle 11 al Centro Congressi Kursaal, il testimone passerà alla scrittrice spagnola Alicia Giménez-Bartlett, Premio Hemingway 2025 per la Letteratura «per aver saputo trasformare il genere poliziesco in uno strumento di esplorazione sociale e psicologica, capace di interrogare con lucidità e ironia le contraddizioni del nostro tempo». In dialogo con lo scrittore Gian Mario Villalta sui temi dell’ultima raccolta Una poco di buono e del giallo La donna che fugge, entrambi editi Sellerio. E va a Cecilia Sala il Premio Hemingway nella sezione Testimone del nostro tempo «per la sua straordinaria capacità di raccontare il mondo con uno sguardo lucido, empatico e coraggioso». Sempre sabato 28 giugno, alle 17 al Centro Congressi Kursaal, Cecilia Sala converserà con il Presidente di Giuria Alberto Garlini dei temi di stretta attualità, a partire dalle pagine del suo ultimo saggio L’incendio (Mondadori, 2023).
La 41^ edizione del Premio Hemingway è ideata e promossa dal Comune di Lignano Sabbiadoro con il sostegno degli Assessorati alla Cultura e alle Attività Produttive e Turismo della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia, attraverso la consolidata collaborazione con Fondazione Pordenonelegge.it.

PREMIO HEMINGWAY 2025, L’EVENTO DI ANTEPRIMA: IL VECCHIO E IL MARE, 25 GIUGNO
Un’anteprima di segno teatrale anticiperà quest’anno gli Incontri del Premio Hemingway 2025: mercoledì 25 giugno, alle 20.45 al Cinecity, protagonista sarà uno degli interpreti più noti della scena italiana, l’attore Sebastiano Somma, impegnato nella lettura scenica de Il vecchio e il mare di Ernest Hemingway, di cui firma anche la regia. In scena lo affiancheranno l’attore Francesco Gojak e il grande flautista Roberto Fabbriciani. Ingresso libero. Alla fine della sua grande carriera di scrittore, Ernest Hemingway ci ha consegnato un capolavoro nel quale ha riletto i temi portanti della sua ispirazione, inserendoli nella cornice simbolica di un’epica individuale, impreziosita dall’eco dei grandi modelli letterari, come Moby Dick, che hanno reso celebre la letteratura nordamericana. Così il vecchio Santiago sfida le forze incontenibili della natura nella disperata caccia a un enorme pescespada dei Caraibi, e poi nella lotta, quasi letteralmente a mani nude, contro gli squali che, un pezzo alla volta, gli strappano la preda, lasciandogli solo il simbolo della vittoria e della riuscita nell’impresa. Forse per la prima volta nella sua vita, mentre ingaggia il corpo a corpo coi suoi nemici acquatici, si scopre coraggioso e fiero. Capisce che si può vincere, anche se dovrà realizzare che nella vittoria si nasconde la sconfitta, eterno dramma dell’essere umano. Il pescespada, durante la lotta, rimane sempre sotto l’acqua, il pescatore non lo vede mai, anche se vorrebbe vederlo, vorrebbe sapere con chi ha a che fare: probabilmente è simbolo di un male più profondo, una ferita che ogni uomo non può eludere ma solo affrontare con tutte le forze che ha in corpo. Il ragazzino Manolin è l’unico che lo capisce e gli è fedele. Ha imparato il mestiere di pescatore e tutti i segreti dal vecchio, ma è costretto ad abbandonare il suo amico di viaggio, per volere dei genitori, che desiderano peschi su un’altra barca con maggior fortuna. Manolin però è molto affezionato al vecchio e, appena può, se ne prende cura come se fosse un figlio: un figlio che sogna i leoni! Nel rapporto intenso col ragazzino e nel ritrovarsi vincitore triste, Santiago trova la ragione della propria esistenza. Dalla loro amicizia capiamo che, probabilmente, il calore umano è l’unico medicamento possibile per alleviare quel male profondo che è dentro ognuno di noi. Alla fine della sua grande carriera di scrittore, Ernest Hemingway rimedita i temi fondamentali di ciò che ha elaborato negli anni, nella cornice simbolica di un’epica individuale e, contemporaneamente, ripercorre i grandi modelli letterari che, come Moby Dick, hanno reso celebre la letteratura nordamericana.