Fino al 2 novembre 2025
Dal 19 luglio al 2 novembre 2025 il Museo d’Arte Contemporanea di Cavalese presenta Tre Atti. Pichler, Zhuka, Marinelli, mostra diffusa sul territorio – tra gli spazi del Museo e lungo le sponde del Rio Gambis – che coinvolge artisti di generazioni e provenienze diverse: Anneliese Pichler (Cavalese, 1962), Erjola Zhuka (Durazzo, 1986) e Giuseppe Marinelli (Castellana Grotte, 1990).
Il progetto espositivo, curato da Elsa Barbieri, si sviluppa come un linguaggio sospeso tra astrazione e concretezza in cui lo spettatore è invitato a immergersi, in un intreccio continuo tra visione e movimento. Le opere pittoriche di Pichler, fotografiche di Zhuka e scultoree di Marinelli sono una sollecitazione all’esistere, senza compromessi, in una vita quotidiana che è piena di ambivalenza, incertezza e percorsi obliqui.

La mostra, come indicato da titolo stesso, non ha l’intenzione di accomunare o costringere le ricerche e le pratiche dei tre artisti coinvolti sotto un unico tema principale, ma si propone piuttosto come una narrazione articolata in più atti che esplorano, ognuno secondo una diversa prospettiva e chiave espressiva, l’effimera e mutevole natura dell’esistenza, sospesa tra finito e infinito.
Ogni opera di Anneliese Pichler (Cavalese, 1962) racchiude un universo di tensioni e vibrazioni. In ciascuna il tessuto, continuo come la pelle, è la base per l’espressione istintiva della propria gestualità, incanalata attraverso la scelta razionale delle tonalità cromatiche e nella costruzione del dipinto attraverso segni e campiture su carta intelaiata e su tela. Proprio come l’epidermide, le opere di Pichler avvolgono, incarnano, disegnano trame uniche, e conservano le tracce della storia individuale.
Le fotografie di Erjola Zhuka (1986, Durazzo) ritraggono invece soggetti imperfetti, a volte grotteschi, ritratti senza compromessi, che lasciano intravedere sulla superficie dei loro corpi eventi della vita, ferite o forme di difesa. Dalla macchina fotografica di Zhuka passa tutta la realtà senza preconcetti che – pur turbando, sconvolgendo o suscitando sentimenti di disagio – lotta contro l’indifferenza e lo smarrimento per esprimere la volontà di esistere così come si è.
Infine, le opere scultoree di Giuseppe Marinelli (1990, Castellana Grotte) realizzano, all’interno del museo e lungo il Rio Gambis, un mondo crepuscolare, silenzioso, meraviglioso e armonico, popolato da creature che timidamente vivono il nostro territorio, rimanendo visibili anche durante le ore notturne grazie a un’illuminazione esterna pensata per ogni opera. Marinelli, che da anni abita le valli del Trentino, nella sua pratica artistica intreccia manualmente fili d’acciaio, riscostruendo con fare essenziale la struttura del corpo di animali come cervi, caprioli, lupi, volpi e molti altri. Le installazioni che ne risultano mirano a creare un ponte tra passato e presente, tra umano e animale, tra fisico e metafisico, offrendo un punto di contatto tra ciò che è l’artificio e ciò che invece è spontaneo.

«Tre Atti mette in gioco le logiche dell’umanità, come una sorta di ultima risorsa per non scomparire. In prima istanza, avvicinando Pichler, Zhuka e Marinelli senza forzare alcun dialogo tematico, ho rivisto in loro “il pittore” che Merleau-Ponty diceva essere l’unico ad aver diritto di guardare tutte le cose senza alcun obbligo di valutarle: sono qui, tra di noi, forti o deboli nella vita, sovrani incontrastati nella loro meditazione sul mondo, possessori di quella tecnica che i loro occhi e le loro mani hanno conquistato a forza di vedere, accanendosi a trarre qualcosa da questo mondo in cui risuonano scandali e glorie della storia. È stato poi, sull’onda di questa riflessione, che di bagliore in bagliore mi sono trovata a far parte delle infinite e libere narrazioni che scaturiscono dall’intreccio delle loro opere, ovvero il primo luogo in cui si manifesta lo stupore di essere sé stessi», spiega Elsa Barbieri, direttrice del Museo e curatrice della mostra.
Con la mostra Tre Atti. Pichler, Zhuka, Marinelli, il Museo d’Arte Contemporanea di Cavalese, sotto la direzione di Elsa Barbieri, si conferma ancora una volta istituzione volta all’incontro, al racconto di memorie collettive e individuali, e alla sperimentazione per artisti che, attraverso la propria pratica, cercano un dialogo e una partecipazione inediti con la comunità locale.
La mostra è promossa dal Comune di Cavalese con il sostegno di Regione Trentino Alto Adige, Cassa Rurale Val di Fiemme e APT Fiemme Cembra.

Museo d’Arte Contemporanea di Cavalese
Il Museo d’Arte Contemporanea di Cavalese nasce nel 2001 all’interno dello storico Palazzo Rizzoli, antico complesso signorile situato nel centro storico di Cavalese, in Val di Fiemme, che nel corso degli anni ha vissuto significative trasformazioni, sia nell’aspetto che nella funzione, vantando oggi diverse unità che si differenziano per epoca di costruzione, stile ed elementi architettonici. Il primo nucleo della collezione d’arte moderna e contemporanea del Museo si forma a partire da una preziosa selezione di opere di Bruno Munari e di numerosi artisti storicizzati appartenuta al Dottor Giancarlo Baccoli, medico di origine bresciana residente nel comune fiemmese, che negli anni coltivò relazioni con artisti, collezionisti e critici protagonisti dell’arte italiana della seconda metà del Novecento. Negli anni il Museo ha organizzato mostre temporanee collettive e personali e momenti culturali pensati per promuovere il legame con il territorio alpino, in stretta connessione con le tradizioni locali e insieme con uno sguardo verso i nuovi linguaggi della scena artistica.
Oggi il Museo d’Arte Contemporanea è un luogo dove la percezione dell’identità alpina nelle sue peculiarità e valori viene rafforzata attraverso il confronto con prospettive di ricerca e di fruizione sempre nuove, ma complementari, da cui trarre una maggiore consapevolezza culturale e sociale.
Tre Atti. Pichler, Zhuka, Marinelli
Anneliese Pichler, Erjola Zhuka, Giuseppe Marinelli
A cura di Elsa Barbieri
19 luglio – 2 novembre 2025
Museo Arte Contemporanea Cavalese
Piazzetta Rizzoli, 1 – Cavalese (TN)
Orari
01/01 – 31/05 | mercoledì – domenica 15.00 – 19.00
01/06 – 30/09 | martedì – domenica 15.30-19.30
01/10 – 31/12 | martedì – domenica 15.00 – 19.00
Altri orari su appuntamento
Aperto al mattino per gruppi prenotati
Ingresso
Biglietto intero: 5€
Biglietto ridotto: 2,50 €
Categorie biglietto ridotto
Studenti 19 – 26 anni
Over 65
Categorie biglietto omaggio
Visitatori fino ai 18 anni
Persone con disabilità
Accompagnatori di persone con disabilità
Possessori FIEMME CEMBRA Guest Card
Giornalisti
I biglietti d’ingresso sono acquistabili presso la biglietteria del Museo al momento della visita. Non è possibile prenotare il biglietto di ingresso via e-mail o telefonicamente e pagarlo al momento della visita in mostra.
Visite Guidate
È possibile prenotare un servizio di visita guidata alla mostra contattando anticipatamente l’ufficio all’indirizzo [email protected]. Il servizio di visita guidata ha un costo di € 50,00 a gruppo (max 20 persone), non comprensivo del biglietto d’ingresso.
Informazioni
0462 235416