Il Forum internazionale NanoValbruna, festival dei giovani sulla Rigenerazione, riunisce ogni anno a Valbruna, nel cuore delle Alpi Giulie, scienziati, imprenditori, docenti, divulgatori scientifici, giornalisti, creativi ed esperti nazionali e internazionali, assieme a tanti giovani e giovanissimi, per parlare di ambiente, tutela degli ecosistemi, economia circolare e innovazione, con workshop, laboratori, panel, incontri ed esperienze in natura. Presentata oggi in conferenza stampa a Udine, nella sede della Regione, la sesta edizione in programma tra il 17 e il 23 luglio sul tema “RiGenerare senza Confini”.

Hanno partecipato all’incontro l’Assessore Regionale al lavoro, formazione, istruzione, ricerca, università e famiglia Alessia Rosolen, il Vice Presidente del Consiglio Regionale Stefano Mazzolini, l’Assessore ai lavori pubblici, viabilità e verde pubblico del Comune di Udine Ivano Marchiol e il team di ReGeneration Hub Friuli, l’associazione che ha ideato e organizza il festival.

«Rigenerare senza confini è molto più di uno slogan – ha dichiarato l’assessore al Lavoro, Formazione, Istruzione, Ricerca, Università e Famiglia del Friuli Venezia Giulia, Alessia Rosolen – è la sfida di costruire insieme nuove opportunità di crescita per i giovani e per i territori, attraverso un modello di innovazione sociale capace di rispondere ai bisogni reali delle comunità. È per questo che la Regione sostiene e guarda con grande interesse a iniziative come NanoValbruna, nate dai giovani e per i giovani, che parlano di qualità della vita, connessioni tra ricerca, formazione, impresa e territorio, e di futuro delle nostre aree interne».

«Tutte le politiche della mia Direzione – ha ricordato Rosolen – hanno un filo rosso: i giovani. Giovani che sono talenti o che hanno bisogno di essere accompagnati. Giovani nati qui o che hanno scelto il Friuli Venezia Giulia. I dati ci dicono che negli ultimi dieci anni oltre ventimila giovani hanno lasciato questa regione, spesso non per scelta, ma perché non hanno trovato un contesto che li valorizzasse. Questo per noi è un tema prioritario, su cui continuiamo a investire in modo concreto».NanoValbruna è costruito sul concetto chiave della Rigenerazione, un nuovo paradigma che sposta l’asticella ancora più in alto rispetto alla sostenibilità: non basta più mantenere in equilibrio l’ecosistema terrestre e l’impatto delle attività umane, bisogna riportare il sistema ad una precedente condizione di efficienza ed integrità. Valbruna è un piccolo borgo nel cuore delle Alpi Giulie, una località nella periferia Nordest dell’Italia ma idealmente al centro dell’Europa. La sfida nella sfida del Festival è proprio pensare globale e agire partendo dalle periferie: più che uno slogan è un approccio trasformativo che parte dal presupposto che tanto la crisi climatica in atto che le disuguaglianze sociali trovino proprio nelle aree interne, nelle periferie urbane e rurali non solo i luoghi in cui si manifestano con maggiore durezza, ma anche i contesti in cui si può cercare un nuovo modello di sviluppo. Significa cambiare prospettiva: non più territori da “riqualificare” dall’alto, ma luoghi da cui partire per costruire un nuovo modello di sviluppo, più equo, sostenibile e partecipato.

In questi anni il festival ha raccontato e costruito un percorso culturale sull’economia circolare, la sostenibilità ambientale, sociale, creativa e sulla rigenerazione. Lo ha fatto proponendo laboratori scientifici per bambini, NanoPiçule, che tornano anche quest’anno per coinvolgere bambini e bambine, ragazze e ragazzi dai 6 ai 14 anni; con un Contest internazionale per progetti di start up innovativi e sostenibili – Baite Award, concorso di idee ideato e curato daLorenzo Pradella, Roberto Della Marina e Stefano Cercelletta – ma anche attraverso una residenza cinematografica per imparare a realizzare un cortometraggio a zero budget con lo smartphone dal titolo “Frame The Change”, e ancora promuovendo panels con ospiti di spicco nel panorama scientifico divulgativo e artistico italiano e internazionale, e i meeting with, incontri informali tra i giovani e gli ospiti del festival per creare reti di relazioni e opportunità lavorative.

A spiccare anche quest’anno nel programma del festival sono le Local experience, proposte di turismo sostenibile che rappresentano il filo conduttore dell’intera manifestazione, perché proprio questo angolo di terra che ospita il festival è il vero protagonista di NanoValbruna. Con guide ed esperti si potranno vivere esperienze di visite guidate e passeggiate naturalistiche, percorsi in bici, sedute di yoga, un laboratorio sulle erbe spontanee, uno per apprendere l’arte della caseificazione e tanto altro.
Anche quest’anno ospiti di NanoValbruna gli autori delle 10 migliori proposte progettuali del Contest di portata internazionale “Baite Award”, il concorso di idee aperto a studenti e studentesse, giovani ricercatori e ricercatrici, aspiranti imprenditori e imprenditrici che hanno inviato al festival i loro progetti di start up innovative e sostenibili: a fine festival una Giuria decreterà i vincitori,  alla migliore startup un premio in denaro di 1.000 euro da investire nella propria azienda o progetto.

Tra gli incontri di punta dell’edizione si segnalano workshop su strumenti per avviare e finanziare progetti innovative e sostenibili, un panel sulla bioeconomia ed il valore del bosco visto come un ambiente di rilevanza strategica (realizzato da Fondazione Agrifood &Bioeconomy FVG), incontri su giustizia sociale e transizione ecologica, sostenibilità nel business, per capire come devono cambiare la società e l’economia per poter accogliere la transizione ecologica. Tantissimi gli ospiti nazionali e internazionali a partire dai giornalisti di Will Media – vero fenomeno dell’editoria di questi ultimi anni – esperti come  Francesca Gabbriellini di Fondazione Feltrinelli, Philip Kotler e Christian Sarkar, del think tank per l’innovazione nel business “Regenerative Marketing Institute”, Chantal Line Carpentier dell’Agenzia Unctad delle Nazioni Unite.

Ospiti d’eccezione sabato 19 luglio (ore 17.00) per il panel di straordinaria attualità “Oltre i confini: nuove vie per rigenerare spazi e comunità”: assieme al giornalista digitale Francesco Oggiano e l’Infermiere di “Medici Senza Frontiere” Enrico Vallaperta – che parlerà di come i confini possano rappresentare un ostacolo al diritto alla salute – protagoniste due figure internazionali di assoluto rilievo, a partire dall’attivista Italo-Iraniana Pegah Moshir Pour, una delle voci più importanti nella battaglia per l’emancipazione delle donne iraniane, in prima fila nella divulgazione social in seguito alla morte di Mahsa Jina Amini e nella denuncia del regime islamico. Firma di Repubblica dove racconta l’Iran, il suo romanzo d’esordio è La notte sopra Teheran (ed. Garzanti 2024). A completare il panel l’esperto di aiuti umanitarie Medio Oriente John Solecki, già funzionario dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr), rapito nel 2009 nella città pakistana di Quetta, nel Pakistan occidentale. Dai conflitti armati ai cambiamenti climatici, dalla migrazione alla ridefinizione delle identità nazionali, i confini sono sia causa di divisioni sia opportunità per la rigenerazione: il panel vuole esplorare il ruolo e l’evoluzione delle relazioni internazionali per affrontare i conflitti contemporanei, trasformando i confini in spazi di incontro e collaborazione. Moderatrice dell’incontro la giornalista di Will Media Silvia Boccardi.

La giornata di sabato sarà suggellata alle 21.00 dallo spettacolo Balkan Tour, un viaggio musicale e letterario con lo storico, scrittore, saggista e narratore Angelo Floramo, profondo conoscitore delle geografie, le anime e le storie che abbracciano i Balcani. Con lui le orchestre “Tita Marzuttini” di Udine, la più antica Orchestra a plettro tra quelle in attività, e la “MandolisticaCapodistriana” un ensemble musicale sotto la direzione artistica del Maestro Sergio Zigiotti con una ricca storia che risale agli anni Cinquanta che continua la tradizione degli ensemble di percussioni caratteristici della regione istriana.

Gran finale di festival mercoledì 23 luglio dalle 19.00 con la serata condotta dalla giornalista Marinella Chirico dove si parlerà del valore del territorio, si racconterà l’esperienza di questa edizione di NanoPiçule mentre con la produttrice e autrice di documentari Erica Barbiani si presenterà il vincitore di questa edizione del progetto Cortometraggi Frame The Change. A suggello anche la premiazione dei vincitori del Contest Baite Award.

 Il Festival è ideato e curato dall’associazione ReGeneration Hub Friuli con il fondamentale contributo della Regione Friuli Venezia Giulia, di Promoturismo, della Fondazione Friuli, della fondazione Pietro Pittini con il sostegno di Enti e aziende come Banca 360, Confartigianato e Confindustria, LodSrl del Gruppo Luci, la RAI sede regionale come media partner  e la  collaborazione dell’Università di Udine, Fondazione Agrifood&BioeconomyFVG, GreenFor Accademy, nuovo progetto di Enaip FVG e Gesteco Spa a fianco di una importante rete importante di scuole,  istituzioni pubbliche e private e di associazioni del territorio.