

Quello che potrebbe apparire come un gran caravanserraglio, composto da un cast e uno staff – tra organizzazione tecnica e logistica di 119 membri del tour del “Cirque du Soleil” – per questa ormai acclamatissima nuova edizione di “Alegria In a New Light” che parlano l4 lingue differenti, provenienti da 18 paesi: Argentina, Bielorussia, Brasile, Canada, Cina, Croazia, Danimarca, Francia, Germania, Mongolia, Russia, Samoa, Spagna, Svizzera, Ucraina, Regno Unito, Stati Uniti e Venezuela, è in realtà una macchina perfetta, equilibrata, misurata al secondo e scandita in ogni attimo della giornata, studiata fin nei minimi particolari.

Oggi abbiamo avuto la possibilità, grazie alla collaborazione del nostro Teatro Stabile del FVG “Il Rossetti” e lo stesso “Cirque du Soleil”, di addentrarci nel backstage di uno spettacolo eccezionale che va al di fuori del mondo circense: vi sono ex pluri premiati campioni dello sport e cantanti di prim’ordine, come pure l’orchestra: quasi una pièce teatrale dove la trama rielaborata per questa nuova edizione aleggia e si comprende nello svolgersi dello spettatolo stesso: il “nuovo” che prende il posto del “passato”.

Questo incontro con la stampa di “Mid Time” è stata l’occasione di comprendere quale sforzo organizzativo è alla base di questo successo planetario che il “Cirque du Soleil” porta in tour: “Alegria In a New Light” non è solo una riedizione del loro “Alegria”, è lo sforzo incommensurabile di non tradire i temi centrali e le proposte spettacolari delle varie scene dello stesso spettacolo, offrendo però allo stesso tempo, un disegno artistico diverso ancor più moderno. Nulla è lasciato al caso, dalle luci a led che la fanno da padrone nel far strabuzzare gli occhi agli spettatori, ai numeri circensi che sembrano vere e proprie scene teatrali e agli effetti speciali che in alcuni casi coinvolgono il pubblico; una sfida difficile, ma non per il “Cirque du Soleil” come ricreare “UNA TORMENTA DI NEVE” all’interno del Grand Chapiteau”.
Finora questo spettacolo ha richiamato a Trieste un pubblico da ogni regione italiana e naturalmente dall’estero: i biglietti venduti che erano già 40.000 ancora prima dell’inizio delle repliche del 13 giugno, giorno della “Prima” ad oggi 24 giugno, sono già stati staccati 50.000 biglietti.

“TRIESTE TRA LE CAPITALI CULTURALI ED ARTISTICHE D’EUROPA”
Chiaramente la ricaduta sulla nostra città sia a livello turistico che economico è stata veramente notevole e lo stesso spettacolo si è inserito in un contesto già importantissimo come quello di “GO!2025”, ma ha dato ed accentuato anche la notorietà ad una città culturalmente e recettivamente predisposta ad accogliere tali colossali e importantissimi eventi e ad offrire ospitalità e ricettività ad un gran numero di spettatori che diventano anche turisti. Trieste può già gareggiare con città come Roma, Milano, Londra, Berlino e può solo migliorare la sua qualità degli spettacoli di ogni genere proposti, basti pensare che già al 17 Luglio si terrà il concerto di Robin Williams allo Stadio Nereo Rocco.

In questo appuntamento, lasciandovi anche alle fotografie di Lorenzo Bencich, potrete anche comprendere cosa si cela dietro a un così complesso spettacolo: la volontà di offrire sempre il meglio, ai massimi livelli da parte di ogni componente del “Cirque du Soleil”.

Per questo inseriamo anche il programma giornaliero di lavoro del team di Alegria:
24 ORE, di cui ne abbiamo parlato sia con Francis Jalbert Responsabile Comunicazione che Dandino Tuniziani ricevitore del “Trapezio volante”
“UNA GIORNATINA DA “INCUBO” PER NOI MORTALI
Tipica Giornata Lavorativa Per lo Spettacolo:
9:00 Distribuzione dei costumi e inizio dei lavori di riparazione
12:00 I primi artisti lasciano l’alloggio del tour
12:00 – 15:30 Pranzo
12:30 – 13:30 Accertamenti tecnici prima dell’allestimento
13:30 – 18:30 Sessioni di allenamento acrobatico sul palco e nella Tenda Artistica
13:30 – 18:30 Allenamenti di forza e condizionamento muscolare, pilates e appuntamenti con terapisti
17:00 – 22:00 Cena
18:30 Riunione Tapis Rouge (sessione di note artistiche per tutti gli artisti)
18:30 – 20:00 Preparazione tecnica per lo spettacolo
19:00 – 19:30 Soundcheck per la band e gli artisti
19:00 Apertura del fronte del Grand Chapiteau al pubblico
19:00 – 20:00 Preparazione dello spettacolo (trucco e acconciature)
20:00 Apertura del Grand Chapiteau al pubblico
20:00 Riscaldamento acrobatico per il primo atto
20:30 – 21:20 Primo Atto
21:20 – 21:45 Intervallo preparazione tecnica, cena per gli artisti, riscaldamento acrobatico per il secondo atto
21:45 – 22:40 Secondo Atto
22:45 Fine dello spettacolo e spegnimento tecnico.

“DOMANDE QUANTE DOMANDE”
Erano presenti, per rispondere alle domande di noi giornalisti, a questa scoperta nei “meandri” più segreti e affascinanti del “dietro le quinte” di questo spettacolo Rachel Lancaster – Direttrice Artistica, Francis Jalbert Responsabile Comunicazione, Dandino Tuniziani Ricevitore del “Trapezio volante” ed il Tecnico Luci Davide Comuzzi del “Cirque du Soleil”.

UNA DONNA CON GLI ATTRIBUTI:RACHEL LANCASTER
Alla Direttrice Artistica Rachel Lancaster abbiamo chiesto quali sono le reali difficoltà che uno spettacolo di questo tipo incontra, affrontando una tournée, visto il suo ruolo nel dirigere la parte essenziale dello spettacolo
“Innanzitutto devo fare un grande plauso e Trieste, che ci sta ospitando nel migliore dei modi e alla incredibile accoglienza che ci ha offerto tutta la città e gli spettatori, una esperienza che non credevamo possibile: una città che conta 220.000 abitanti ma che sa raccogliere e calamitare una vastissima platea.
Sicuramente il mio compito non è assolutamente facile, ma in questo nostro mondo, in questa micro bolla che è la nostra cittadella, ogni cosa deve essere eseguita con una accurata precisione, il nostro dovere non si può fermare al mero coordinamento e la corretta esecuzione di ogni atto artistico dello spettacolo, seguire ogni artista, vi sono molte altre sfumature da tenere in considerazione e che vengono quasi spontanee da farsi. Vi sono artisti, solo per fare un esempio, che hanno solo 2 minuti di spettacolo, che potrebbero risentire emotivamente del poco spazio concessogli, o può accadere che un artista sia demotivato o abbia sbagliato nello spettacolo il suo esercizio, ed è qui che intervengo anch’io, come supporto d’amicizia e di motivazione, l’aspetto psicologico è essenziale, ma questo aiuto proviene anche dal cuore: a volte mi pare di aiutare o spronare più un famigliare che un componente del team. Ringrazio ancora Trieste per la splendida accoglienza riservataci.”

QUANDO AVER A CHE FARE CON PETULANTI GIORNALISTI COME ME DIVIENE DIVERTIMENTO: FRANCIS JALBERT
A Francis Jalbert Responsabile Comunicazione abbiamo innanzitutto chiesto, dopo i suoi calorosi ringraziamenti a tutta la città e ai complimenti per la vivibilità e simpatia che la stessa ha offerto a tutta la squadra del “Cirque”, mostrandogli l’orario di una giornata di lavoro per tutti i componenti in tour del “Cirques du Soleil”, sopra riportata, quanto sia impegnativo realizzare questo splendido spettacolo.
Si, in questa famiglia, dove ognuno di noi si prodiga per dare il massimo affinché ogni spettacolo raggiunga i massimi livelli, di lavoro ce n’è tanto, ma proporzionato e accuratamente predisposto quasi per ogni artista che ha una sua tabella di marcia. L’impegno di tutti è altissimo e non per nulla quasi tutto il team ha 2 giorni di sosta ogni 5 di spettacolo. E qui a Trieste: città e pubblico sono sorprendenti, visto che è una città a misura d’uomo per ritrovare quella serenità e forma psico fisica e ricaricare “le batterie” in fretta, molto meglio che in altre città. Teniamo presente che comunque per ogni eventualità, disponiamo di undici numeri circensi su nove dello spettacolo e che per ognuno di essi vi è la facoltà di far ruotare gli artisti più affaticati dandogli mansioni meno impegnative.
Abbiamo letto che per ogni costume è su misura per l’artista ed è fatto a mano presso la sede del Cirque du Soleil a Montreal. La durata media di preparazione di ogni singolo elemento del costume è di 6 mesi. Un lavoro delicato e prezioso che dà i suoi risultati scenici durante lo spettacolo. ce ne può parlare meglio.
Certamente i costumi sono una parte essenziale dello spettacolo, in tour ne portiamo 600, (vedi fotografie), che possono strapparsi, rovinarsi, e la sartoria è pronta ad ogni tipo di inconveniente: un lavoro minuzioso, curato in ogni dettaglio, basti vedere l’ampiezza della sartoria stessa che ci accompagna.
Abbiamo voluto insistere su come personalmente si trova nella nostra città e la scelta di Trieste quale terza e ultima tappa italiana per il “Cirque du Soleil”.
Più che essere soddisfatto, sono incantato da questo pubblico e da questa città, ci hanno offerto un incredibile benvenuto ed ora, potendo anche vivere la città con i suoi abitanti mi hanno confermato che non c’era scelta migliore per il nostro “Cirque du Soleil”

QUANDO VOLARE NON E’ SOLO IL MITO DI “ICARO”: DANDINO TUNIZIANI
E’ toccata la volta di Dandino Tuniziani, ricevitore del “ Trapezio Volante”ultimo fantasmagorico numero di “Alegria. -.In a New Light”
In questo nuova re edizione di “Alegria – in a New Light” il loro numero “Trapezio Volante” rappresenta un finale esplosivo e affascinante.
Gentilissimo Tuniziani, ci può accennare alle eventuali difficoltà che quotidianamente deve affrontare assieme a suo fratello e agli altri acrobati nel presentare il vostro numero e dirci qualcosa sulla impegnativa scaletta quotidiana di lavoro che affrontate.
Non è facile assolutamente essere nel “Olimpo” circense quale è il “Cirque du Soleil” e per noi è un onore essere presenti, ma voglio ricordare che qui si vive come in una grande famiglia, quando un artista decide di prendere un’altra strada c’è una sincera tristezza rinfrancata però dal rimanere sempre in contatto: tra “parenti” deve accadere così. Il lavoro quotidiano serve non solo per rimanere in una perfetta forma psico-fisica, ma anche per far gruppo, ideare nuovi numeri ed è l’unico modo per offrire il meglio di noi, ti devo dire che c’è sempre una tale quantità di adrenalina prima dello spettacolo e poi, appena finito, abbiamo una indescrivibile spossatezza, ma dura poco, il gruppo è come una vera famiglia, poi si scherza e si ride si beve qualcosa: ci si rigenera assieme, anche ripensando agli applausi anche se per molti di noi non sentiti…mi sento lo “zio”, del gruppo, con 40 anni di carriera alle spalle, ho cinquant’anni e, assieme a mio fratello Gamal di nove anni più giovane che è il capo gruppo del numero acrobatico e siamo i rappresentanti della terza generazione di questa famiglia di trapezisti.
Infatti voi rappresentate l’ultimo evento dello spettacolo, il più spettacolare e il più atteso.
Infatti, siamo così concentrati e sapendo bene che abbiamo un compito sicuramente non facile, quello di chiudere lo spettacolo che come detto, pochi minuti prima dello show abbiamo il cuore a mille e l’adrenalina sale. Durante l’esibizione, almeno io non sento nulla, sono troppo concentrato a eseguire ogni movimento, l’acrobazia che deve essere perfetta, sono ora un ricevitore e so bene, essendolo stato, che il flyer ha la completa fiducia di chi lo aspetta al di là del vuoto dopo aver lasciato il trapezio. Poi tutto svanisce lasciandoci cadere nella rete e allora sento gli applausi, le ovazioni, e qui a Trieste sono state smisurate, una vera gioia e soddisfazione per tutto il lavoro che vi è dietro al nostro numero.
Non poteva mancare la domanda di rito, come si trova a Trieste dopo Roma e Milano?
Una vera favola, mai trovata un luogo tanto rigenerante nei periodi di pausa dove tra il mare, il fresco dell’altopiano e la stessa gente che mette a tuo agio, ti fa sentire a casa. Ne parlavo con la mia famiglia e mio figlio, durante il giro in barca che abbiamo fatto l’altro giorno, veramente qui è tutto straordinariamente calmo ma allo stesso tempo vivo e frizzante.
Ultima domanda scontata come si trova qui a Trieste
Nonostante io abbia girato il mondo in quasi 40 anni di carriera, devo dire che Trieste mi è entrata nel cuore, non solo per il successo ottenuto dal “Cirque”: gli applausi sono un incoraggiamento e felicità e qui, più che in altre piazze questo ci ha fatto un enorme piacere visto il gradimento dello spettacolo, tant’è che a livello personale, visto che Trieste è meravigliosa, non è detto che non ci tornerò in vacanza per conto mio.
Dopo aver assistito a un allenamento proprio del “Trapezio Volante” nel “Grand Chapiteau”…

“QUANDO LE LUCI INVENTANO UNA FIABA” DAVIDE COMUZZI
Abbiamo incontrato una vecchia conoscenza per gli spettatori de “Il Rossetti”, il tecnico luci Davide Comuzzi, triestino doc, dal dicembre 2023 in forza al “Cirque du Soleil”. Con lui, vista la sua simpatia innata, siamo andati più a fondo sia su aspetti tecnici che emozionali, un “a ruota libera” che ci ha fatto anche comprendere che nessuna delle risposte dateci su Trieste era pragmatica o di circostanza e più che una formale intervista è stata una “ciacolada” seriosa su diversi aspetti .
Caro Davide, come hai vissuto questo sicuro cambiamento dal gestire le luci de “Il Rossetti” a questa nuova esperienza, col “Cirque du Soleil”?
E’ completamente tutta un’altra cosa, veramente tutto un altro mondo, un mondo a parte e allo stesso tempo penetrante in ogni luogo dove andiamo e qui a casa mia, a Trieste, credo di aver trovato qualcosa che speravo di trovare ma lo dico dopo.
La nostra funzione – lavoriamo in due sul banco, con due riserve al caso – è assai più complicata e impegnativa, perché il nostro lavoro è totalmente manuale, abbiamo un “no time code” che deve essere seguito, compreso il minutaggio, ma dobbiamo a vista, per prima cosa, seguire ogni esercizio atletico: ne va della sicurezza dell’artista, cosa che è al primo posto nel nostro lavoro. Se lui si aspetta “luce” o “buio” in un determinato movimento, ma è in ritardo sull’esercizio, siamo noi a saperlo e quindi seguirlo, perchè potrebbe essere pericoloso per lui ritrovarsi senza luce o con troppa luce, facendolo sbagliare e magari anche farsi male. Quindi vi è una massima attenzione costante per tutto lo svolgimento dello spettacolo. Inoltre anche la musica è dal vivo, e quindi non è un pre registrato come accade a volte in teatro, anche per questo è necessaria una manualità adeguata per le luci che non può essere impostata automaticamente. Devo dire però una cosa Il Rossetti” ha un banco luci d’eccezione, tanto è vero che quando ho visto quello del “Cirque du Solei” ho detto “Benon!”, era lo stesso, la qualità del Rossetti è indiscutibile come i suoi spettatori.
Entrare a far parte di questa famiglia è stato difficile?
Grazie al mio curriculum – “Il Rossetti” ha una fama internazionale – ma comunque ho dovuto passare 5 o 6 interviste prima di essere chiamato in prova, la concorrenza era tra i migliori tecnici luci, alla fine mi hanno mandato alla “Albert Hall” a Londra.
Siamo nel mondo delle luci a led
Certo, siamo molti attenti all’ambiente, ogni spazio della cittadella è a led, e siamo pure al caso provvisti di generatori per l’autosufficienza elettrica. Poi vi è una perfetta sincronia con i montatori e addetti alle scenografie, come accennavi tu, le “luci” sono di Mikki Kunttu e fungono, grazie alla maestria di chi le ha progettate, sia da luminarie che da strumenti acrobatici, grazie anche all’uso di specchi mobili nel secondo atto e dalle lampade sospese sopra il palco.
Allora la “Prima” a Trieste?
Ecco! Riprendo il discorso lasciato i sospeso all’inizio: se ci penso, guarda, mi vengono ancora i brividi, non tanto perché sono di Trieste, ma per l’incredibile accoglienza, in nessuna altra città, e sono dal 2023 con loro, non abbiamo ricevuto tanto calore e sostegno durante lo spettacolo, è qualcosa di incredibile. Voglio precisare che Trieste ha un pubblico da “Teatro”, da intenditore – noi aggiungiamo anche critico e preparato come pochi: si dice che se passi a Trieste con uno spettacolo, farai una buona tournée.-. Si hai ragione, anche preparato culturalmente, qui non si sgarra. Inoltre questa scelta, a parer mio, che ha fatto il “Cirque du Soleil” propone, se ce ne fosse stato ancora il bisogno, definitivamente Trieste tra le capitali europee del teatro e della cultura a livello di Berlino e Londra e con il “Cirque” secondo me, ha sentenziato che Trieste può solo competere con metropoli internazionali di questo spessore: è una occasione definitiva da non perdere.
Solita domanda di routine, cosa realmente pensano i tuoi colleghi, parlo di tutto il team, della nostra città, della gente.
Giusto per farti un esempio, ero a cena l’altro ieri con i due clown Pablo Bermejo e Pablo Gomis López, nonostante siano spagnoli e anche li l’ accoglienza è stata grande, sono rimasti sbalorditi da tutto, qui in città, dagli applausi che sembravano diretti da una clack, tanto erano perfetti per tempistica, che fossero i loro sketches o gli esercizi acrobatici, dalla bellezza di Trieste, dalla sua ospitalità, ne sono rimasti entusiasti e questo lo si sente nei discorsi che quotidianamente faccio con tutti i componenti del team, Trieste è stata unica alla “Première” ma anche nelle repliche, sempre sold out e un pubblico veramente competente!
Progetti per un eventuale dopo “Cirque”?
E’ presto,intanto mi godo Trieste e il tour europeo, poi vedremo, il Sud America non è proprio dietro l’angolo ma mai dire mai.
THAT’S ALL FOLKS, ALLA PROSSIMA SUL “CIRQUE DU SOLEIL”

BIO
Abbiamo il piacere, per chi fosse interessato di approfondire la conoscenza sia della direttrice Artistica Rachel Lancaster del “Cirque du Soleil” che del noto trapezista Dandino Tuniziani ( Info forniteci da “Il Rossetti”) che del Tecnico Luci Davide Comuzzi, di riportare una loro breve biografia.
RACHEL LANCASTER
Direttrice Artistica – “Alegría – a New Light”
Regno Unito
Al suo tredicesimo anno con il Cirque du Soleil, Rachel è la Direttrice Artistica di “Alegría – In a New Light”. Entrata a far parte della compagnia nel 2011 come Assistente alla Direttrice Artistica di Corteo, è poi diventata Direttrice Artistica di Amaluna nel 2014, fino a quando non è entrata a far parte di KURIOS – Cabinet of Curiosities per il loro tour nordamericano nel 2016. Dalla primavera del 2023, è Direttrice Artistica della produzione più iconica del Cirque du Soleil, Alegría – In a New Light”.
Rachel è cresciuta in una famiglia di persone affermate. Suo padre era Presidente del British Mountaineering Council e sua madre è una scienziata. Avendo iniziato ad apprezzare la vita on the road fin da piccola, ricorda di aver girato il Regno Unito sul retro di un furgone Ford Escort, esplorando nuovi luoghi e sentieri alpinistici con i suoi genitori. Destinata a una carriera teatrale, disse a sua madre che voleva diventare una ballerina. Nonostante i ripetuti tentativi di scappare per andare a scuola di danza dall’età di otto anni, su insistenza dei genitori, ha terminato gli studi a 18 anni., per poi riprenderli al Trinity Laban per conseguire la laurea triennale (in Danza) e poi la laurea magistrale in Scienze dello Sport e della Danza. Durante il secondo anno di università, Rachel ha avuto la sua prima opportunità di lavorare in teatro insieme al leggendario Matthew Bourne, OBE, presso la National Youth Dance Company. Nel 1999 entrò ufficialmente a far parte della compagnia di Matthew, esibendosi sul palco e assumendo il ruolo di Dance Captain, assistendo alla creazione, al riallestimento e alla regia delle principali opere e film della compagnia, tra cui Cenerentola (1999), The Car Man (2000) e Lo Schiaccianoci! (2002) Edward mani di forbice (2005) e Highland Fling (2004), fino al 2011.
Lavorando a fianco di molti coreografi di fama prima del suo passaggio al Cirque du Soleil, Rachel ha anche collaborato a stretto contatto con Maxine Doyle, direttrice artistica e coreografa di Punchdrunk, che ha incontrato all’università. Hanno collaborato a diversi progetti dal 1995 al 2001. Rachel è stata anche docente presso il Trinity LABAN, la NSCD (Northern School of Contemporary Dance), Rambert e insegnante ospite presso istituzioni di danza internazionali.
Come Direttrice Artistica ha un ampio mandato decisionale.

DANDINO TUNIZIANI
Trapezio Volante Ricevitore
Venezuela
Originario del Venezuela, Dandino è il maggiore di cinque fratelli che rappresentano la terza generazione di artisti circensi nella loro famiglia. Fin dalla prima adolescenza, Dandino ha iniziato ad allenarsi al Trapezio Volante con i suoi fratelli e ad esibirsi con compagnie circensi tradizionali in Nord e Sud America. Nel 2009, Dandino è stato scelto dal “Cirque du Soleil” per unirsi al nuovo numero di “Trapezio Volante” per lo spettacolo “Zaia” presentato a Macao, in Cina. Si è unito a una compagnia che riuniva diverse famiglie circensi sudamericane. Nel 2014, Dandino si è unito al fratello minore Ammed per creare la loro compagnia “The Flying Tunizianis”, e ha messo insieme un numero unico:il “Trapezio Volante” con ricevitori fianco a fianco per garantire un flusso costante e dinamico di acrobazie. Il loro spettacolo è stato presentato da Ringling Brothers, Big Apple Circus ed altre compagnie rinomate. Nel gennaio 2020, The Flying Tunizianis ha vinto il Gold Clown Award al Festival Internazionale del Circo di Montecarlo, l’equivalente di una medaglia d’oro olimpica in ambito circense. Nel 2021, dopo la pausa per la pandemia, il “Cirque du Soleil” ha integrato The Flying Tunizianis nella produzione itinerante “Alegría.- In a New Light” nel nuovissimo, emozionante finale. Dandino è felicissimo di presentare il suo spettacolo sotto il tendone del Cirque du Soleil e di esibirsi insieme a suo fratello Gamal (flyer).
Numero finale di”Alegria – In a New Light”
A 10 metri sopra il palco, i trapezi diventano il fulcro finale dello spettacolo con giochi aerei ed evoluzioni da capogiro dove i “flayer” sono accolti dai ”ricevitori” sospesi per le ginocchia. Dopo evoluzioni al cardiopalma tutti gli acrobati gettandosi sulla rete ,con una piroetta vanno ad accogliere la giusta ovazione del pubblico
Trapezio volante
Dandino Tuniziani Ricevitore Venezuela, Gamal Tuniziani Flyer Venezuela, Alexandre Atta, Brasile, Kate Redmon, Stati Uniti, Fabio Farfan Brasile,Julio Cezar Brasile, Patricia Kuwai Brasile, Brian Nunez Rios Argentina, Maksym Semiankiv Ucraina, Dayna Thompson Stati Uniti.

DAVIDE COMUZZI
Tecnico Luci
Italia
Prima di approdare al “Cirque” ha lavorato 18 anni al Teatro Rossetti dove ha avuto la possibilità di firmare le luci di diversi spettacoli. Dalla prosa alla danza al teatro ragazzi ha collaborato con registi quali, Paolo Valerio, Antonio Calenda, Franco Però, Igor Pison, e molti altri. La sua fortuna è stata quella di poter collaborare con illuminotecnici di fama nazionale e internazionale, come Gigi Saccomandi, Pasquale Mari e Caldio Shmid. Da ognuno di loro ha appreso cosa sia la luce e quanto sia fondamentale per enfatizzare la drammaturgia di uno spettacolo.
Ha lavorato come responsabile luci nelle produzioni dello Stabile “Il Rossetti”, portando in tournée spettacoli come “La coscienza di Zeno” con Alessandro Haber, “La Bottega del Caffè” con Michele Placido, “La Pazza di Chaillot” con Manuela Mandracchia e “Una Giovinezza Enormemente Giovane” con Roberto Herlitzka e molti altri.
