Nell’ambito del progetto dedicato a Julius Kugy (Gorizia, 1858 – Trieste, 1944),alpinista, scrittore, botanico e umanista mitteleuropeo, dal titolo “Montagne senza confini. Julius Kugy e la musica del paesaggio” la Storica Società Operaia di Pordenone ospita nella sua sede di Palazzo Gregoris sabato 28 giugno alle 17.00 il primo evento di presentazione del volume “Guide alpine, portatori e portatrici nelle Prealpi Clautane (1874-1915)”, edito dallo stesso sodalizio, a firma di Mario Tomadini, già presidente della SOMSI dal 2021 a gennaio 2025 e oggi ancora membro della Direzione sociale, ma soprattutto appassionato ricercatore storico e scrittore, oltre che socio CAI dal 1972 e Accademico del G.I.S.M. Gruppo Italiano Scrittori di Montagna.

L’evento, che sarà condotto da Lucia Bassan, è sostenuto da Regione Friuli Venezia Giulia, Comune di Pordenone-Capitale Italiana della Cultura 2027, Fondazione Friuli, ITAS Assicurazioni e GSM Gestione Servizi Mobilità, con il patrocinio di numerosi enti del territorio: i Comuni di Andreis, Barcis, Cimolais, Claut, Erto e Casso, Forni di Sopra, il Parco Naturale delle Dolomiti Friulane, la Magnifica Comunità di Montagna Dolomiti Friulane, Cavallo, Cansiglio, la SAF Società Alpina Friulana, le sezioni CAI di Cimolais, Claut, Forni di Sopra e il CAI – Sezione di Pordenone APS (centenario 1925-2025).

La pubblicazione, edita con prefazione firmata dal giornalista e scrittore “di frontiera” Maurizio Bait, ricorda le guide alpine della Val Cellina e Val Vajont che dalla seconda metà dell’Ottocento e fino allo scoppio della Grande Guerra accompagnavano gli alpinisti italiani, tedeschi e austriaci nelle salite sulle vette di quelle che in quell’epoca erano definite Prealpi Clautane, ovvero “Die Clautanischen Voralpen”, poi chiamate Dolomiti d’Oltre Piave e oggi divenute Dolomiti Friulane – Patrimonio Unesco. La prima parte del volume è relativa all’attività intrapresa dai soci della Società Alpina Friulana, primo e importante passo per l’esplorazione delle montagne solcate dai torrenti Vajont, Cellina, Settimana e Cimoliana. Segue il ricordo delle prime guide alpine friulane autorizzate dalla Sezione di Tolmezzo del Club Alpino Italiano, in seguito trasferitasi a Udine come Sezione Friulana e infine assumendo l’attuale denominazione di Società Alpina Friulana. Quindi alcuni capitoli che offrono uno spaccato delle condizioni socio-economiche delle valli Cellina e Vajont, definite tra l’altro dall’isolamento causato dalla mancanza di rotabili da una parte verso la pianura pordenonese e dall’altra verso la Valle del Piave; l’accoglienza offerta nei paesi dove non mancavano locande e la presenza all’interno delle valli di numerose casere che potevano dare ricetto ad alpinisti e guide. Si tratteggia quindi il profilo delle tre guide locali che esercitavano nelle valli Cellina e Vajont, primo tra tutte il clautano di Massurìe Alessandro Giordani detto “Sandro Nazio”, il nipote Luigi (Carlo) Giordani “Begarèli” l’ertano Francesco Filippin “Checo de Costantina”. Infine, passando al territorio dell’Alto Tagliamento, Giovanni Battista De Santa detto “Barbe”, prima e storica guida di Forni di Sopra. Nel volume ampio spazio è riservato a sottolineare l’apporto dato dai portatori e specialmente dalle portatrici, giovani donne che per poche lire portavano i bagagli degli alpinisti fin sotto le pareti. L’ultimo capitolo ricorda le guide ampezzane, cadorine, svizzere, tedesche e austriache che hanno accompagnato fin dal 1874 i loro clienti nelle vette delle Clautane. 

L’autore della pubblicazione, che ha richiesto quattro anni di meticolose ricerche, è Mario Tomadini, dal 2002 Consigliere della Storica Società Operaia di Pordenone e già presidente del sodalizio dal 2021 al 2025. Appassionato studioso del territorio e scrittore, ha al suo attivo sedici pubblicazioni, molte delle quali aventi come soggetto la montagna pordenonese. Già collaboratore di “Piancavallo Magazine”, oggi ha una rubrica fissa nel Magazine “Esplora&Ama”. I suoi articoli si trovano anche nel periodico “Le Dolomiti Bellunesi”. Socio dal 1972 della Sezione CAI di Pordenone, oggi è iscritto alla Società Alpina Friulana di Udine. È stato uno dei promotori della realizzazione del Museo dell’Alpeggio nella Malga Capovilla, Piano del Cavallo.

Con le sue 480 pagine, 105 testi in bibliografia, un indice di 512 nomi e 700 località citate, il volume si propone già come una guida fondamentale per la ricostruzione storica di un periodo e di un contesto sociale e paesaggistico, oltre che un omaggio ai valligiani che contribuirono all’esplorazione di queste montagne, frequentate anche da Julius Kugy, che fu tra l’altro il primo a salire sul monte Cridola con la guida auronzana Pacifico Zandegiacomo Orsolina, e il primo a scalare il Monte Duranno con la guida Andreas Komac di Plezzo, ma avendo come accompagnatore l’ertano Giacomo Sartor.

L’incontro è a ingresso libero.

Info nel sito web www.somsipn.it o sulle pagine social della SOMSI.