È andato in scena ieri, mercoledì 25 giugno, nella sede del Civiform di Opicina, a conclusione di un progetto articolato che a detta di tutte le realtà coinvolte può diventare un modello per il futuro.

Includere attraverso la reciproca conoscenza: è stato questo l’obiettivo principe del progetto “I Minori Stranieri Non Accompagnati cittadini attivi della comunità educante” promosso dal Centro di Formazione ProfessionaleCiviform— in partnership con Accademia della Follia, Cooperativa sociale Agricola Monte San Pantaleone, CIOFS-FP, Duemilauno Agenzia Sociale, Santa Angela Merici Società Cooperativa Sociale e Dijaški Dom Trst — e selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Un’esperienza durata più di due anni che ha coinvolto alcune comunità di accoglienza che hanno in carico i giovani migranti, i servizi sociali e sanitari del territorio, le scuole, le associazioni di volontariato e le imprese, in un percorso che si prefiggeva di integrare le azioni messe in atto nel campo dell’accoglienza, sia nel pubblico che nel privato sociale, ma anche di raccogliere le buone prassi e di condividerle, tenendo sempre al centro l’attenzione alle persone in arrivo per tutelarne la dignità e valorizzarne le capacità, quei talenti che consentono loro di essere protagonisti attivi e risorse preziose, mai abbastanza considerate, per la vita delle comunità in cui sono state inserite. «Un’esperienza» ha dichiarato Chiara Franceschini, direttrice generale del Civiform, portando i saluti dell’ente capofila in apertura del pomeriggio «che è stata capace di promuovere il protagonismo dei minori stranieri non accompagnati, valorizzando i diversi apporti delle realtà coinvolte. La sfida che ci attende — ha concluso — è quella di fare di un progetto un modello per il futuro».

A partire da marzo del 2023 sono stati organizzati una ventina tra seminari e corsi rivolti agli operatori e alle operatrici della rete sui temi della multiculturalità, del benessere psicofisico, ma anche su aspetti pedagogici e di comunicazione, e una decina di laboratori per i Minori Stranieri Non Accompagnati su cittadinanza, cura del verde, informatica, ricerca attiva del lavoro, riciclo e creatività, oltre a una serie di eventi di sensibilizzazione soprattutto nell’ambito scolastico. Complessivamente nella rete dei servizi sono state coinvolte circa duecento persone (educatori, rappresentanti delle istituzioni, tutori volontari, insegnanti) che si sono ritrovate mensilmente per discutere di aspetti burocratico-amministrativi, ma anche di formazione, autonomia lavorativa, sociale, abitativa e di tutto ciò che rende difficile l’integrazione dei MSNA, mentre ai giovani ospiti sono state proposte attività laboratoriali che consentissero loro di acquisire competenze utili per un lavoro futuro, di valorizzare il loro bagaglio formativo, di relazionarsi con realtà presenti e operanti nel territorio triestino. È stato realizzato un giardino interculturale, una mostra fotografica, attività espressivo-creative e di cittadinanza attiva, infine un laboratorio sperimentale di teatro, che hacoinvolto i MSNA e gli educatori e le educatrici delle comunità di accoglienza di Trieste e non solo, insieme agli attori e alle attrici del Laboratorio Stabile dell’Accademia della Follia Claudio Misculin.I frutti di quattro mesi di incontri sono andati in scena ieri,mercoledì 25 giugno, al Civiform di Opicina, dove — alla presenza dei rappresentanti dei partner e delle Autorità, tra cui il Garante dei diritti della persona in Friuli Venezia Giulia Enrico Sbriglia e il consigliere circoscrizionale Roberto Mandler — è stata rappresentata la performance “Radici in movimento”, diretta da Antonella Carlucci (voce a cura di Alice Gherzil, coreografie a cura di Sarah Taylor, coordinamento di Cinzia Quintiliani). Tutti i partecipanti si sono messi in gioco superando le iniziali timidezze, la musica è stata la chiave per raggiungere un primo linguaggio condiviso che ha reso possibile sperimentare altre forme di espressione quali canto, danza, improvvisazione, elaborazione e memorizzazione del testo. Un’occasione per esprimersi liberamente indipendentemente dai ruoli e dalle provenienze, per sperimentare — come ha affermato la regista Antonella Carlucci —«la diversità quale patrimonio di una società più sana».

Con i Bambini

Il progetto è stato selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Il Fondo nasce da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo. Sostiene interventi finalizzati a rimuovere gli ostacoli di natura economica, sociale e culturale che impediscono la piena fruizione dei processi educativi da parte dei minori. Per attuare i programmi del Fondo, a giugno 2016 è nata l’impresa sociale Con i Bambini, organizzazione senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione CON IL SUD. www.conibambini.org.