“È un passaggio storico: siamo tra i primi consorzi di bonifica in Italia a compiere questo importante passo redigendo per la prima volta il bilancio di sostenibilità, uno strumento che ci aiuterà a capire come meglio rapportarci col territorio e a diventare protagonisti della crescita e dello sviluppo delle attività insediate”. Così ha introdotto la novità alla deputazione – l’organo esecutivo di un consorzio, responsabile della gestione amministrativa e dell’esecuzione delle decisioni del consiglio dei delegati – la presidente del Consorzio di bonifica pianura friulana Rosanna Clocchiatti, presentando il documento redatto con l’ausilio dei professori Andrea Garlatti e Paolo Fedele dell’Università di Udine – Dipartimento di Scienze economiche e statistiche, con il supporto del laureando Dino Mustafic, che per mesi ha collaborato con l’ente consortile e su questo tema scriverà la sua tesi di laurea.
“Il bilancio di sostenibilità – spiega il direttore generale Armando Di Nardo – è stato redatto secondo sette principi guida: focus strategico, connettività delle informazioni, relazioni con gli stakeholder, materialità, sinteticità, attendibilità, comparabilità. Il documento analizza sei capitali (finanziario, produttivo, intellettuale, umano, sociale e naturale), e descrive come l’ente consortile crei valore nel tempo attraverso le sue attività (bonifica, manutenzione, irrigazione), integrando informazioni su governance, performance e impatto ambientale e sociale. Il Consorzio ha voluto redigere il bilancio per guidare lo sviluppo strategico, garantire trasparenza ed efficienza, coinvolgere i consorziati e dimostrare l’impegno verso il territorio e la creazione di valore sostenibile nel tempo”, continua Di Nardo, evidenziando numeri eclatanti come gli investimenti per la difesa idraulica pro-capite, passati dai 34 euro del 2023 ai 284 del 2024, gli interventi di trasformazione irrigua che da 2,8 milioni giungono a 78 milioni di euro con un più oculato utilizzo della risorsa, il raddoppio delle recinzioni anti-annegamento (da 4300 a 7250). Addirittura, i valori delle commesse con criteri green sono saliti da 710mila a ben 8milioni e 800mila euro.
I numeri
Il 2024 si è chiuso con un utile netto di € 1.191.404 nonostante una flessione del 10% nei ricavi di gestioni istituzionali. Gli interventi principali hanno riguardato l’ammodernamento degli impianti per un uso razionale della risorsa idrica, interventi di difesa idraulica e prevenzione idrogeologica, riqualificazione fluviale, risanamento ambientale, implementazione del Piano energetico consortile. L’area di siti contaminati interessati dai lavori di bonifica del Consorzio ha raggiunto 70.960 metri quadrati, mentre le richieste di irrigazione di soccorso sono aumentate a 558, legate ad esigenze dettate dalle condizioni meteorologiche; 361.310 le particelle servite (+ 18% rispetto al 2023), 45 gli impianti irrigui e 37 quelli idrovori. Ridotto l’onere contributivo a carico dei consorziati rispetto al 2023 di oltre il 15%.
Impegno ambientale
L’attenzione all’ambiente è una priorità che si concretizza nell’estensione a 7.250 metri di recinzioni anti-annegamento per la fauna e nel forte incremento delle commesse con criteri ambientali (8,86 milioni). Il consorzio ha prodotto 16.861.927 kWh di energia elettrica con fonte rinnovabile, e a fronte di un consumo energetico aumentato a 22,7 milioni di kWh, ha comunque evitato l’emissione di oltre 11 milioni di kg di CO₂ grazie all’uso di fonti rinnovabili, nonostante un lieve calo della produzione idroelettrica dovuto a manutenzioni straordinarie e a fattori meteorologici.
Capitale umano
Il consorzio promuove la crescita professionale e la stabilità occupazionale: 4 le trasformazioni di contratti a tempo indeterminato, 17 pro-capite le ore medie di formazione. Le Consulte territoriali restano un fondamentale canale di dialogo con i consorziati. La crescita delle commesse finanziate da 31 a 41 testimonia la credibilità e l’eccellenza delle attività svolte dal Consorzio sul territorio.