Sono 15 i primi esperti in umanizzazione delle cure formati dall’Università di Udine con il master in “Salute e umanizzazione delle cure nell’organizzazione e gestione del servizio sanitario nazionale”. Un percorso formativo unico nel suo genere che intende contribuire al rinnovamento del sistema sanitario coniugando l’approccio clinico assistenziale a quello organizzativo gestionale. Obiettivo del master, organizzato dal Dipartimento di Medicina, è tutelare il servizio sanitario pubblico come massima espressione di appropriatezza dei percorsi di prevenzione, diagnosi e cura in chiave umanizzante.

La proclamazione

La fase conclusiva del corso si è svolta nella cornice di Villa Florio Maseri, sede della Fondazione Attilio Maseri, a Persereano di Pavia di Udine. Dopo la discussione delle tesi finali c’è stata la proclamazione con la consegna dei diplomi ai 15 primi specialisti in umanizzazione delle cure. Sono intervenuti, fra gli altri, il rettore, Roberto Pinton; il direttore del corso, Massimo Robiony; con un video messaggio, per gli impegna legati all’emergenza maltempo, l’assessore regionale alla salute, Riccardo Riccardi; il direttore sanitario dell’Azienda sanitaria universitaria Friuli centrale, David Turello; il sindaco di Udine, Alberto Felice De Toni, e, per l’Ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri della Provincia di Udine, Monica Liberale.

Inoltre, gli altri due componenti, oltre a Massimo Robiony, la Commissione valutatrice del master, la project manager, Elisabetta Ocello, e Paolo Fedele, docente del Dipartimento di Scienze economiche e statistiche.

I primi15 esperti

I 15 diplomati del master sono: Martina Bon, Gianluca Borotto, Luisa Cusanno, Alessandra Ricciardi Serafino de Conciliis, Barbara Groppo, Alessandra Iudicello, Patrizia Lepre, Eva Nicchiarelli, Manuela Pizzuto, Elisa Pontoni, Ondina Pontoni, Serena Scomersi, Pietro Simaz, Maria Raffaella Simone, Mariachiara Sinesi.

Il profilo dei partecipanti

I diplomati della prima edizione hanno esperienze professionali diversificate e provengono, per la maggior parte, da aziende sanitarie regionali, ma anche da Campania, Puglia e Veneto. Oltre a laureati in medicina e chirurgia, scienze infermieristiche e scienze delle professioni sanitarie tecniche, ci sono anche laureati in ingegneria clinica, scienze giuridiche, psicologia, chimica e tecnologie farmaceutiche, farmacia industriale e biologia.

Gli argomenti

I lavori finali dei diplomati si sono concentrati su: il ruolo del project manager, il nuovo profilo professione del “responsabile della cura”, l’umanizzazione delle cure nella salute mentale, la gestione del paziente in nutrizione artificiale, il percorso di cura del paziente, la medicina narrativa, l’infermiere case manager, la leadership nel sistema sanitario, la fragilità del paziente geriatrico, la presa in carico globale del paziente anziano fragile sul territorio, la promozione della salute nei servizi sanitari, l’umanizzazione delle cure nella società 5.0.

Il master

Il corso di alta formazione è rivolto a laureati di qualunque classe. Infatti, forma figure professionali che dovranno affrontare le complesse e molteplici dimensioni della salute integrando diverse conoscenze e abilità dal punto di vista clinico, strategico, economico-gestionale, sociologico e tecnologico. Il profilo professionale formato sarà quindi capace di assumere ruoli di direzione, gestione, coordinamento e consulenza progettuale integrata nelle aziende sanitarie.

I lavori di tesi

I temi delle tesi sono stati: “The unsung hero of healthcare: the project manager and his role. An organizational and collective point of view” (Martina Bon), la “Responsabile della cura: un nuovo profilo professionale sanitario nelle strutture assistenziali per anziani” (Gianluca Borotto), “La rete “Health promoting hospitals and health services”: un progetto pilota per la Regione Puglia” (Luisa Cusanno), l’“Umanizzazione delle cure in salute mentale: dal modello generalista alla personalizzazione della cura” (Alessandra Ricciardi Serafino de Conciliis,), “Un approccio sistemico per la gestione del paziente in nutrizione artificiale: applicazione della metodologia Business process re-engineering” (Barbara Groppo), “La valutazione multidisciplinare del paziente end-stage: proporzionalità e appropriatezza nel percorso di cura” (Alessandra Iudicello, Serena Scomersi), “La medicina narrativa come strumento di formazione per il benessere organizzativo” (Patrizia Lepre), l’“Infermiere case manager: un’opportunità per concretizzare l’umanizzazione delle cure nelle strutture sanitarie” (Eva Nicchiarelli), “Stili di leadership: modelli a confronto nell’evoluzione del sistema sanitario” (Manuela Pizzuto), “Geriatric frailty care in emergency department: una visione unitaria di processi, relazioni e spazi” (Elisa Pontoni), “Project management strategico: rilancio e valore dei consultori familiari per la comunità” (Ondina Pontoni), “Il tele-diario: una evoluzione sostenibile e generativa per la presa in carico globale del paziente anziano fragile sul territorio” (Pietro Simaz), “Strategie di governance per integrare la promozione della salute nei servizi sanitari: leadership sistemica e visione HPH per il futuro del servizio sanitario nazionale” (Maria Raffaella Simone), “Humanized healthcare in the era of society 5.0: integrating predictive and preventive medicine to improve patient awareness and healthcare efficiency. A more effective and sustainable healthcare model” (Mariachiara Sinesi).