In occasione della fine di giugno, mese del Pride, la città di Pordenone, grazie alla promozione e al sostegno di diverse associazioni del territorio quali FVG Pride, Queer Legacy, Proudenone, ANPI provinciale di Pordenone, ARCI Territoriale Udine – Pordenone, CDCP – Comitato per i Diritti Civili delle Prostitute e Casa del Popolo di Torre, ospita “Isola degli Arrusi” intervento artistico di affissioni pubbliche che sarà visibile, in Via Nuova di Corva, dal 1 al 15 luglio.
Il progetto, frutto del lavoro di ricerca della fotografa Luana Rigolli, mira a restituire visibilità a una pagina di storia troppo spesso dimenticata e trascurata dai libri di storia. Nella sua ricerca, Rigolli ricostruisce la storia di 45 uomini omosessuali catanesi che, nei primi mesi del 1939, furono arrestati dal regime fascista e deportati al confino sull’isola di San Domino, nell’arcipelago delle Tremiti. Le immagini dei volti in mostra a Pordenone sono solo una minima parte delle centinaia di uomini e donne che durante il regime fascista in Italia vennero arrestati, senza processo, sottoposti a visite mediche invasive e spediti al confino con l’accusa di essere “socialmente pericolosi” e di “attentare alla morale e all’integrità della razza” solo perché omosessuali o “arrusi”, come venivano offensivamente definiti. E se nessuno di loro, alla fine della guerra, riuscí ad ottenere una reale riabilitazione da parte dello Stato, grazie alla ricerca tra gli archivi di Luana Rigolli possiamo almeno provare a ridare un volto, una memoria e la dignità a chi, sia in vita che dopo la morte, è stato esiliato e cancellato dalla storia.
“Con l’‘Isola degli Arrusi’ vogliamo portare la memoria queer nello spazio pubblico, rivendicare il diritto di esistere e raccontare, con orgoglio, la complessità dei nostri
vissuti. È un invito a ricordare e riflettere – ma anche a celebrare la libertà di essere”, dichiara Alice Chiaruttini la presidente di FVG Pride.
Per maggiori informazioni:
https://www.luanarigolli.it/l-isola-degli-arrusi-1939