Si conclude giovedì 3 luglio 2025 con l’ultimo dei quattro concerti a ingresso libero, la XVIII edizione del Festival di musica e cultura ebraica “Erev/Layla” Nuove Tracce verso Gerusalemme organizzato dall’Associazione Musica Libera in collaborazione con Museo della Comunità Ebraica di Trieste, Comunità Ebraica di Trieste e Festival Viktor Ullmann e con il contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia – IO SONO FRIULI VENEZIA GIULIA e de Le Fondazioni Casali.

La rassegna, ospitata sulla Terrazza del Museo Ebraico “Carlo e Vera Wagner” di via del Monte, 3 Trieste, ha visto finora la presenza di numerosissimi artisti che si sono occupati di musica e cultura ebraica, molti dei quali provenienti anche dall’estero.

A chiudere la rassegna, giovedì 3 luglio saranno i “Suoni della Murgia” (Maria Moramarco, voce e testi, Luigi Bolognese, chitarra classica e preparate, Francesco Marcello, sette percussioni etniche e Angelo Michele Di Donna, voce recitante) che presenteranno “Il grano il cielo il filo spinato. Visioni e Memoria dei prigionieri del Campo 65”, progetto artistico dedicato all’Assenza della propria libertà dell’innaturale prigionia a cui sono stati sottoposte 12.000 persone provenienti da ogni parte del mondo. Un racconto sottolineato da canzoni di grande impatto evocativo.

Tra il 1941 e il 1942, in piena era fascista, tra le città di Altamura e Gravina, fu ultimato un nuovo campo militare su un’area di 31 ettari. Comprendeva 36 baracche che contenevano fino a 12.000 prigionieri di guerra alleati (britannici, sudafricani, neozelandesi, canadesi, ciprioti e palestinesi) provenienti principalmente dal fronte di guerra del Nord Africa. Esso divenne il più grande campo per prigionieri di guerra Alleati in mano italiana della Seconda Guerra Mondiale. Fino al settembre del 1943 gli internati, poco più che ragazzi spesso volontari, vissero lì in condizioni difficili: cronica mancanza di cibo, acqua e igiene. Nonostante tali difficoltà, i prigionieri riuscivano a trovare il modo e la forza di organizzare attività ricreative che facessero loro dimenticare lo stato di prigionia: incontri di pugilato, spettacoli teatrali e musicali per via di una band musicale costituitasi tra prigionieri “I camposicians”. Nell’autunno del 1943 il Campo 65 fu evacuato. Dopo una breve occupazione nazista, da li a pochi mesi fu rioccupato dalle forze alleate che vi stabilirono un centro di addestramento per partigiani jugoslavi, uomini e donne, da inviare nei Balcani per combattere l’invasore nazista: le famose Brigate d’Oltremare”. Qualche anno dopo la fine della guerra, nel novembre 1950, il campo fu ceduto al Ministero dell’Interno per essere trasformato in centro raccolta profughi ospitando, dal 1951 al 1962, profughi rimpatriati dall’Africa, Venezia Giulia e dalla costa Dalmata.

“Erev/Layla” Nuove Tracce verso Gerusalemme – commenta il direttore artistico, Davide Casali – è un festival culturalmente molto evoluto, con musiche che abbracciano tutto il mondo ebraico e di rara esecuzione e che vede la partecipazione di giovani musicisti, uomini e donne provenienti da tutta Europa che eseguono una musica senza confini che ci riporta alla cultura ebraica degli anni passati e quella che ancora oggi si può conoscere attraverso la cultura e la musica. Da anni il Museo “Carlo e Vera Wagner” collabora con noi alla realizzazione di questa manifestazione che assieme alle varie attività della realtà museale Ebraica di via del Monte rendono Trieste uno spazio culturale assolutamente da visitare e conoscere”.                                                                                                                                                                 

L’ingresso ai concerti, che inizieranno tutti alle ore 21.00, è libero e gratuito fino a esaurimento posti.

I concerti si terranno anche in caso di maltempo in una struttura al coperto.

Per informazioni:  [email protected], cell. 3400813203 o www.museoebraicoditrieste.it