Tutto esaurito in Castello per il decimo compleanno del concerto del risveglio.

Dieci anni dopo la prima volta, Remo Anzovino torna sul palco del risveglio per regalare agli udinesi un’alzata unica nel suo genere. In occasione del decimo compleanno del concerto del risveglio organizzato da Vigna Pr e FVG Music Live insieme al Comune di Udine, il pianista è di nuovo il protagonista di un concerto mattiniero elegante e delicato che ha emozionato oltre 2.000 udinesi, svegli dalle prime luci del mattino per assicurarsi la migliore seduta sul piazzale del Castello.

A dare il buongiorno al pubblico friulano accorso sul colle è stato il vicesindaco Alessandro Venanzi: “Dieci anni fa Udine inaugurò, insieme agli amici di vigna PR un format bellissimo, quello del concerto del risveglio. Nel 2015, in una piazza Matteotti gremita, fu proprio Remo Anzovino il primo grande artista a cui affidammo la sveglia della nostra città. Oggi, dieci anni dopo, di nuovo con Remo Anzovino sul palco, sono molto contento di poter dire che quella che nacque come una provocazione è diventata una tradizione, un appuntamento che gli udinesi e i friulani aspettano ogni anno e a cui tengono molto a partecipare, ma anche un modello culturale per tutto il Friuli”, ha dichiarato Venanzi dal palco del Castello. “Vivere pienamente una città significa scoprire i luoghi che siamo abituati a vivere nella quotidianità in maniera diversa, in ogni possibile declinazione e senza preconcetti. Il concerto del risveglio è una delle tante dimostrazioni che Udine è una città che vuole vivere. Da parte nostra non può che esserci la volontà di valorizzare quest’energia”, le parole del Vicesindaco.

Protagonista assoluto della scena musicale neoclassica contemporanea Remo Anzovino ha portato sul palco del Castello un concerto in piano solo, con molte delle sue composizioni più amate in una versione intima e suggestiva. Nel parecchio ventoso scenario dell’alba udinese, il Concerto del Risveglio è stato quest’anno un “viaggio, che è anche un invito a immaginare”, come l’ha definito Anzovino stesso, tra le musiche del pianista e compositore che hanno accompagnato soprattutto arte e cinema. Un concerto che è stato anche un momento importante del suo percorso artistico: la promozione del disco live “Atelier”, registrato nell’atelier del pittore Giorgio Celiberti, che celebra vent’anni di carriera con brani dal forte impatto emotivo. “Chaplin” e “Tabù”, seguite dall’atmosfera evocativa di “Deriva” e “Natural Mind”, hanno aperto il concerto. Un evento delicato e potente, scandito da lunghi applausi del pubblico. E poi ancora “Irenelle” e “On a Tightrope”, “L’immagine ritrovata”, “Cammino nella notte” ed “Estate”, a cui ha fatto seguito un sestetto di composizioni ininterrotte: Following light, Life, S.Ivo alla Sapienza, Vincent, Yo te cielo (Cancion para Frida), dedicata a Frida Kahlo, e Les Jours Perdus. In chiusura, Estasi, Nocturne in Tokyo, Istanbul e Igloo.