Se compro un vestito in un negozio ma poi cambio idea, il negoziante è tenuto a ridarmi i soldi? Non sempre. Il diritto di recesso nei punti vendita fisici, infatti, non è previsto, ma il venditore può concedere la possibilità di restituire il prodotto. Meglio sempre informarsi prima, con un occhio particolare al periodo dei saldi: le condizioni possono variare e non sempre sono favorevoli al consumatore. Ecco cosa è necessario sapere.
Ci siamo sempre più abituati ad acquistare online, dove il consumatore ha diritto di cambiare idea e restituire il prodotto entro 14 o 30 giorni senza dover fornire alcuna motivazione. Questo è possibile grazie al diritto di recesso, previsto dalla legge per i contratti a distanza, come quelli conclusi su internet. Ma cosa succede quando l’acquisto avviene in un negozio fisico? Vale lo stesso diritto?
La risposta è no: comprare in negozio non è come acquistare online. La possibilità di recedere nei punti vendita fisici non è una procedura automatica: è il commerciante che può prevederlo o meno in base alle proprie regole commerciali. Prima di acquistare in un negozio fisico, quindi, è sempre utile informarsi su cosa prevede il negoziante in caso di reso. Una raccomandazione che vale ancor di più durante i saldi: le condizioni possono variare e non sempre sono favorevoli al consumatore.
Inoltre è sempre bene avere le idee chiare sulla differenza tra diritto di recesso e diritti legati alla garanzia, che invece restano sempre validi quando il prodotto è difettoso o non conforme.
Diritto di recesso in negozio: è obbligatorio?
Contrariamente a quanto molti pensano, il diritto di recesso negli acquisti in negozio non è garantito per legge. Nei negozi fisici, infatti, non esiste un obbligo giuridico che imponga al venditore di accettare il reso della merce acquistata, salvo che questa sia difettosa o non conforme.
In questi casi, la possibilità di restituire un prodotto o di ottenere un rimborso dipende esclusivamente dalla politica commerciale del singolo esercente. Pochi negozi rimborsano direttamente il denaro, mentre altri rilasciano buoni da utilizzare entro un determinato periodo che di solito va da 30 giorni a un anno. Questa pratica è comune e legittima, purché venga chiaramente comunicata al momento dell’acquisto.
Reso di un prodotto: restituzione soldi o buono?
Quando un negozio consente il reso, spesso non prevede la restituzione dei soldi, ma piuttosto offre un cambio merce o un buono spesa. Il cliente, quindi, non ha un diritto automatico al rimborso, e deve accettare le condizioni proposte dal venditore, se vuole procedere con la restituzione.
Per questo è fondamentale informarsi bene prima di acquistare, chiedendo al personale del punto vendita quali sono le condizioni di reso, entro quanto tempo è possibile farlo, e se si ha diritto a un rimborso, a un buono o semplicemente alla sostituzione del prodotto.
Durante i saldi valgono le stesse regole?
No. Durante i periodi di sconti e promozioni, come i saldi stagionali, le condizioni di cambio o restituzione possono essere diverse. Alcuni negozi, ad esempio, non accettano resi sui prodotti scontati, oppure riducono i tempi entro cui è possibile fare il cambio.
Anche in questo caso, vale sempre la regola della trasparenza: il negoziante deve informare il cliente in modo chiaro e visibile, preferibilmente prima dell’acquisto.
Scritte e cartelli: che valore legale hanno?
Ogni negozio, quindi, ha le sue regole: regole che però diventano un obbligo verso il consumatore. Bisogna ricordare, infatti, che qualsiasi dichiarazione riguardo la possibilità di cambiare la merce, diventa per l’esercente un obbligo giuridico; se per esempio, in negozio, cartelli o scontrini riportano la scritta: “la merce si cambia entro 30 giorni dall’acquisto” il venditore deve effettuare il cambio anche se la legge non prevede questo termine o magari a voce viene detto il contrario.
Che differenza c’è tra recesso e garanzia?
Un punto spesso frainteso è la differenza tra diritto di recesso e garanzia legale di conformità. La garanzia di conformità è prevista dalla legge e tutela il consumatore quando il prodotto acquistato è difettoso, non funziona come dovrebbe o non corrisponde alla descrizione. In questi casi, indipendentemente da dove è stato fatto l’acquisto (online o in negozio), il cliente ha diritto alla riparazione, sostituzione o, in alcuni casi, al rimborso.
Questo però non va confuso con la possibilità di cambiare la merce solo perché non piace o si è cambiata idea, che invece rientra nel campo del recesso, e che (come abbiamo visto) nei negozi fisici non è un obbligo di legge.
Fai valere i tuoi diritti con Altroconsumo
Hai avuto problemi con un acquisto (non solo in un negozio fisico ma anche online)? Il negoziante non ti vuole applicare la garanzia? Vuoi sapere cosa fare se ti accorgi che un prodotto è difettoso e il venditore non vuole sostituirlo? Rivolgiti al nostro servizio di assistenza legale: i consulenti di Altroconsumo sono a tua disposizione. Puoi richiedere una consulenza giuridica compilando il form che troverai premendo il bottone qui sotto: un consulente legale di Altroconsumo ti ricontatterà per fornirti tutta l’assistenza di cui hai bisogno.
Antonietta Agostinelli, Legale: “Quando acquisti in un negozio fisico, ricordati che non hai automaticamente diritto al recesso come per gli acquisti online. Chiedi sempre, prima di pagare, se è possibile restituire o cambiare il prodotto e a quali condizioni. In caso di difetti, invece, la garanzia legale ti tutela sempre, anche in saldo”.
Guida ai saldi: come fare acquisti in sicurezza | Altroconsumo