Inaugurata nello spazio di arte contemporanea The Circle in via Rastello 91, alla presenza di numerosi artisti e operatori del mondo culturale regionale, la mostra “Über die Linie / Oltre la linea / Čez črto“, progetto espositivo a cura dell’associazione culturale QuiAltrove che mette in dialogo le opere pittoriche di Manuela Sedmach e di Ivan Crico, due artisti del territorio, nati su una linea di confine – Trieste e Gorizia – e uniti da una profonda riflessione sull’uomo, il tempo e il senso del limite. A guidare il momento inaugurale è stata la critica d’arte Franca Marri che ha sottolineato come il titolo dell’esposizione prenda spunto dal celebre saggio di Ernst Jünger, Über die Linie (1950), scritto per il sessantesimo compleanno di Martin Heidegger: in esso, Jünger interroga il filosofo sul possibile superamento del nichilismo, inteso come epoca in cui ogni ente si riduce a ni-ente. Heidegger risponderà indicando che l’“oltrepassare” quella linea può consistere non in una fuga, ma in un permanere presso di essa, affrontando il vuoto senza cedere alla sua inerzia. In questo contesto concettuale si inserisce la mostra, che esplora il confine come luogo simbolico e come soglia esistenziale: tra visibile e invisibile, tra passato e futuro, tra umano e tecnico. Sedmach e Crico, attraverso una pratica pittorica materica – su carta, su tela, su tavola – indagano la compresenza dei tempi nel presente, aprendo spazi di meditazione sulla nostra condizione attuale.

Atteso per il 18 luglio nell’ambito della mostra – visitabile fino al 29 agosto  dal lunedì al venerdì dalle 16 alle 19 e domenica dalle 10.30 alle 12:30 – un doppio appuntamento pubblico con due eventi consecutivi tra scrittura, arte e suono. Alle 19:30 presentazione del libro “Write Storming”, un esperimento di scrittura collettiva nato dall’incontro creativo tra gli artisti friulani Manuela Sedmach, Ivan Crico e Fabiano Giovagnoni, seguito, alle 20:30, da “Herbarium”, una performance sonora collettiva che nasce dall’ascolto della natura e dalla trasformazione dell’esperienza in suono e parola. Un percorso tra memoria e percezione, tra voce e strumenti realizzati con materiali naturali e di recupero. In scena: Erica Benfatto, esploratrice della vocalità contemporanea, Martin O’Loughlin ai fiati, e Katia Marioni alla ghironda. La performance si intreccia poeticamente con le opere pittoriche in mostra, dando vita a un’esperienza immersiva tra arte visiva e suono.