Dal 30 gennaio al 30 agosto 2026, Casa Cavazzini – Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Udine – ospita la mostra “Impressionismo e modernità. Monet, Van Gogh, Picasso, Kandinsky, Magritte. Capolavori dal Kunst Museum di Winterthur”, un progetto espositivo di rilevanza internazionale che porta in Friuli Venezia Giulia 91 opere dei più grandi maestri dell’arte moderna europea. Tra le opere esposte, alcuni capolavori – tra gli altri – di Vincent Van Gogh, Claude Monet, Camille Pissarro, Alfred Sisley, Pablo Picasso, Piet Mondrian, Wassily Kandinsky, René Magritte, Max Ernst, Paul Klee e Giorgio de Chirico.
Prodotta da PromoTurismoFVG, Comune di Udine e MondoMostre, la mostra è curata da David Schmidhauser, capo curatore del Kunst Museum di Winterthur, e da Vania Gransinigh, direttrice di Casa Cavazzini.
“La Regione sta investendo con grande convinzione ed efficacia sulla promozione del Friuli Venezia Giulia anche attraverso eventi artistici e culturali di altissimo profilo. Una visione premiata con GO! 2025 tuttora in corso e con la l’assegnazione a Pordenone del titolo di Capitale italiana della Cultura per il 2027 – sottolinea il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga -. Queste manifestazioni straordinarie e le numerosissime iniziative di qualità organizzate in tutti i centri del nostro territorio sono particolarmente preziose perché riescono a coinvolgere un pubblico attento, preparato e in costante crescita. La mostra “Impressionismo e modernità”, che il prossimo anno porterà a Udine opere meravigliose di autori immortali, si inserisce alla perfezione in questo percorso che riteniamo essere assolutamente vincente. Siamo orgogliosi che da alcuni anni il nome del Friuli Venezia Giulia possa essere nuovamente abbinato a eventi culturali memorabili che hanno il pregio e la forza di far conoscere sempre di più la nostra regione – ricchissima di bellezze ed eccellenze – a livello nazionale e internazionale”.


Per l’assessore regionale alle Attività produttive e Turismo del Friuli Venezia Giulia, Sergio Emidio Bini: “Dopo Gorizia, Trieste e a breve anche Villa Manin, continua la scelta strategica della Regione di investire sul potere attrattivo delle grandi mostre: siamo orgogliosi che questa volta tocchi a Udine dove, all’interno degli spazi di Casa Cavazzini, saranno ospitati capolavori da tutto il mondo, opere d’arte di assoluta bellezza e molto apprezzate dal grande pubblico. È la conferma della nuova vocazione del Friuli Venezia Giulia, sempre più crocevia di grandi eventi musicali, sportivi e culturali di rilevanza internazionale. In occasione dell’esposizione, in sinergia con gli operatori della rete ricettiva del territorio, lavoreremo alla creazione di offerte ad hoc per incrementare ulteriormente l’incoming e l’appeal del capoluogo friulano. Questa mostra si pone idealmente come un ponte tra Gorizia – Nova Gorica Capitale Europea della Cultura 2025 e Pordenone Capitale Italiana della Cultura 2027, un percorso che non si esaurisce e, anzi, garantirà importanti ricadute in termini di visibilità e attrattività a tutto il territorio regionale e non soltanto alla città direttamente coinvolte”.
Alberto Felice De Toni, sindaco di Udine, accoglie così la mostra: “L’esposizione delle opere provenienti dal Kunstmuseum di Winterthur, che sarà ospitata nel 2026 a Casa Cavazzini, segna un passaggio importante per Udine e per il suo ruolo nel panorama culturale europeo. È la conferma della capacità della nostra città di intrecciare relazioni solide con istituzioni museali di rilievo internazionale, rafforzando la propria posizione come punto di riferimento per l’arte moderna e contemporanea. Questa mostra si candida a essere uno degli eventi culturali più prestigiosi dell’anno, in grado di coinvolgere non solo il Friuli-Venezia Giulia, ma anche un pubblico nazionale e internazionale. Sarà un’opportunità concreta per valorizzare il nostro patrimonio, attrarre nuovi flussi turistici qualificati e generare occasioni di crescita per tutto il territorio. È anche attraverso iniziative come questa che Udine, grazie alla collaborazione con la Regione e PromoTurismoFVG, costruisce la sua identità futura: una città aperta, viva, dove la cultura è strumento di crescita, di attrazione e di visione.“
“Con questa mostra vogliamo dare un segnale chiaro: i Civici Musei non sono semplici contenitori, ma motori culturali dell’intero Friuli” – commenta Federico Angelo Pirone, Assessore alla Cultura del Comune di Udine – “Grazie al prezioso sostegno di Regione e PromoTurismoFVG e al prestigio di MondoMostre, portiamo a Udine un progetto di rilievo internazionale, il cui valore aggiunto sta anche nella co-curatela interna rappresentata dalla dott.ssa Gransinigh, che avrà un percorso espositivo ricco, coerente, in grado di dialogare e valorizzare la collezione permanente del museo. Questa mostra, con opere provenienti del Kunst Museum di Winterthur, rappresenta un’occasione unica per rileggere alcune delle principali correnti artistiche tra Otto e Novecento attraverso uno sguardo originale e di alta qualità. Siamo certi che saprà coinvolgere la nostra comunità a cominciare dai più piccoli, richiamare visitatori da fuori regione, attrarre un pubblico di appassionati e contribuire a rafforzare l’attrattività di Udine, con ricadute positive per il territorio friulano nel suo complesso.”


“Questa mostra è il risultato di un dialogo internazionale che valorizza il dialogo tra istituzioni culturali. Il prestito delle opere dal Kunst Museum Winterthur, la collaborazione con PromoTurismo Friuli Venezia Giulia, il Comune di Udine e il Museo di Casa Cavazzini testimoniano quanto la cooperazione sia fondamentale per la diffusione dell’arte. Come MondoMostre, siamo orgogliosi di contribuire a portare a Udine un progetto espositivo di così alto profilo, che unisce qualità, ricerca e apertura verso il pubblico. È un piacere vedere una città così ricettiva ospitare un’iniziativa di respiro europeo” afferma Simone Todorow di San Giorgio, Amministratore Delegato MondoMostre.
“Siamo particolarmente orgogliosi di presentare a Casa Cavazzini, a Udine, opere del modernismo classico provenienti dalle ricche collezioni del Kunst Museum Winterthur. I dipinti e le sculture di grande rilievo – da Monet a Van Gogh e Picasso – sono veri e propri ambasciatori della città culturale di Winterthur, che custodisce innumerevoli altri tesori artistici da scoprire. Speriamo che questi capolavori raffinati possano incantare e ispirare i numerosi visitatori attesi a Udine” dichiara Konrad Bitterli, Direttore Kunst Museum Winterthur.
David Schmidhauser, Curatore mostra e Kunst Museum Winterthur, aggiunge “La collezione d’arte moderna del Kunst Museum Winterthur è straordinaria non solo per i grandi nomi come Van Gogh, Monet e Mondrian, ma anche per la qualità dei nuclei di opere, come quelle dei Post-Impressionisti tra Bonnard e Vuillard, o degli artisti Astratti come Hans e Sophie Taeuber-Arp. Questa mostra racconta una storia fatta di coraggio: il coraggio degli artisti che hanno sfidato le convenzioni e quello dei collezionisti che hanno saputo riconoscerne la forza innovativa. Attraverso questi capolavori, ripercorriamo l’evoluzione dello sguardo moderno, tra rotture, visioni e nuove armonie.”
Il percorso espositivo propone un racconto denso e appassionante che esplora i profondi cambiamenti dell’arte tra la fine dell’Ottocento e la metà del Novecento, con un doppio focus: la rivoluzione dei linguaggi artistici e il ruolo decisivo di collezionisti e mecenati, capaci di riconoscere e sostenere la forza dirompente delle avanguardie.
IL PERCORSO ESPOSITIVO
LE RADICI DELL’INNOVAZIONE: IMPRESSIONISMO E POST-IMPRESSIONISMO
Una nuova sensibilità per la luce, il colore e il movimento. L’arte cerca di cogliere il dinamismo della realtà visibile, abbandonando le convenzioni accademiche. Nel XIX secolo, mentre la pittura accademica dominava ancora le sale dei musei, alcuni collezionisti iniziarono a sostenere artisti che sfidano le convenzioni, catturando la realtà̀ attraverso luce e colore. Le opere di Vincent Van Gogh, Claude Monet, Camille Pissarro, Alfred Sisley, Maurice Denis e Pierre Bonnard, testimoniano questa rivoluzione visiva e il coraggio di chi scelse di investire in un’arte allora controversa.
Opere principali in mostra:
- Claude Monet, Belle-Île, coucher du soleil, 1886
- Camille Pissarro, Le Boulevard Montmartre, mardi gras, soleil couchant, 1897
- Pierre Bonnard, L’abat-jour orangé, 1908
- Vincent van Gogh, Joseph Roulin, 1888
CUBISMO E LA RIVOLUZIONE DELLA FORMA
Nei primi decenni del Novecento, il gusto dei collezionisti iniziò spostarsi verso un nuovo movimento che avrebbe cambiato per sempre il linguaggio dell’arte: il cubismo. Artisti come Georges Braque, Pablo Picasso, Juan Gris e Fernand Léger smantellano la prospettiva tradizionale, scomponendo la realtà in forme geometriche e sperimentando nuovi modi di rappresentare lo spazio.
Opere principali in mostra:
- Georges Braque, La bouteille de Champagne, 1912
- Juan Gris, Pierrot, 1919
- Pablo Picasso, Bouteille et raisins, 1922
- Fernand Léger, Les deux femmes et la nature morte (1er état), 1920
DALL’ASTRAZIONE ALLA SINTESI TRA ARTE E SPAZIO
Se il cubismo aveva ancora un legame con la realtà̀ visibile, gli artisti astrattisti decisero di rompere completamente con la rappresentazione. Le opere di Piet Mondrian, Theo van Doesburg e Wassily Kandinsky testimoniano questa radicale trasformazione, in cui la pittura diventa un sistema di segni e colori indipendente dal mondo naturale.
Il collezionismo, in questa fase, diventa un vero e proprio sostegno ideologico: i mecenati non acquistano solo opere, ma finanziano un’idea, credendo nella possibilità̀ di un’arte completamente nuova e rivoluzionaria.
Opere principali in mostra:
- Piet Mondrian, Composition A, 1932
- Theo van Doesburg, Composition arithmétique, 1929–30
- Hans Arp, Concrétion humaine oder Coquille se dénouant, 1936
- Fritz Glarner, Relational Painting #68, 1954
- Sophie Taeuber-Arp, Plans profilés en courbes, 1935
SURREALISMO E IL SOGNO DELLA MATERIA
Con il surrealismo, l’arte si apre ai sogni, all’inconscio e al caso. I collezionisti più̀ audaci non si accontentano più̀ di estetiche equilibrate, ma cercano opere che li mettano di fronte all’ignoto.
Opere principali in mostra:
- René Magritte, Le monde perdu, 1928
- Max Ernst, Fleurs-écaille, ca. 1928
- Yves Tanguy, La tour de l’ouest, 1931
- Paul Klee, Blühendes / Blühender Baum, 1934
- Giorgio de Chirico, Autoritratto con la tavolozza, 1924
IL MUSEO
Alla fine del XIX secolo, quando l’impressionismo stava ancora lottando per essere riconosciuto nei grandi musei europei, Winterthur fu tra le prime città a scommettere su questa nuova pittura. Opere di artisti come Vincent van Gogh, Claude Monet, Camille Pissarro, Alfred Sisley e Pierre Bonnard entrarono nella collezione, anticipando le tendenze che molti musei avrebbero seguito solo decenni più tardi.
La vera svolta avvenne con il Novecento: con straordinario intuito, il Kunst Museum di Winterthur iniziò ad acquisire opere di artisti che stavano riscrivendo le regole dell’arte — dai cubisti Georges Braque, Juan Gris, Fernand Léger, agli astrattisti come Piet Mondrian e Theo van Doesburg, fino ai protagonisti del surrealismo come Max Ernst e René Magritte.
Fondamentale è stato anche il contributo di importanti collezionisti privati: molte delle opere esposte oggi provengono da donazioni di famiglie e appassionati che hanno voluto arricchire il patrimonio della città. Grazie a questa sinergia tra museo e comunità, Winterthur è diventata un punto di riferimento per l’arte moderna in Europa.
Questa mostra rappresenta un’occasione unica per il pubblico italiano di ammirare opere provenienti da una delle collezioni più prestigiose della Svizzera, quella del Kunst Museum di Winterthur.
INFO MOSTRA
Titolo: Impressionismo e modernità. Monet, Van Gogh, Picasso, Kandinsky, Magritte. Capolavori dal Kunst Museum di Winterthur
Date: 30 gennaio – 30 agosto 2026
Sede: Casa Cavazzini – Museo d’Arte Moderna e Contemporanea, Udine
Produzione: PromoTurismoFVG, Comune di Udine, Mondomostre
A cura di: David Schmidhauser e Vania Gransinigh
Informazioni sui biglietti su www.vivaticket.com
Ulteriori informazioni su www.turismofvg.it