La guida per l’estate all’abbronzatura da “Ombra Attiva”. A cura di Mario Improta, Chief Medical Officer di Elty

L’estate è sinonimo di abbronzatura, ma è fondamentale comprendere cosa comporta realmente questo processo per il nostro corpo.
L’abbronzatura rappresenta unarisposta fisiologica della pelle all’esposizione ai raggi ultravioletti (UV): quando la cute entra in contatto con la luce solare, i melanociti, cellule specializzate localizzate nello strato basale dell’epidermide, vengono stimolati a produrre melanina, un pigmento scuro con funzione protettiva. La melanina, infatti, assorbe parte delle radiazioni UV, contribuendo a ridurre i danni indotti a livello del DNA cellulare e svolgendo quindi un ruolo cruciale nel limitare l’invecchiamento cutaneo precocee nelprevenire lo sviluppo di patologie più gravi, come i tumori della pelle.

Abbronzarsi senza esporsi al sole diretto? È possibile

Nonostante l’azione della melanina, l’esposizione diretta al sole, soprattutto nelle ore centrali della giornata, è sconsigliata ma esistono altre modalità per abbronzarsi in modo più graduale, sicuro e duraturo. Anche se non ci troviamo sotto il sole diretto, la melanina può infatti essere attivata dai raggi riflessi dalla sabbia, dall’acqua o da superfici chiare. L’ombra, infatti, può ridurre l’esposizione ai raggi UV solo parzialmente: fino al 50%, a seconda del tipo di copertura e dell’ambiente circostante.[1] La verità è che ci si abbronza anche sotto l’ombrellone, in movimento, e persino all’ombra di un bosco. L’abbronzatura, infatti, non dipende solo dai raggi solari diretti, ma anche da quelli riflessi e diffusi, che colpiscono la pelle anche quando non ce ne accorgiamo. Per esempio, la sabbia può riflettere fino al 15% dei raggi UV, l’acqua fino al 25%, il cemento fino al 12%. [2] Ecco perché si parla di abbronzatura da “Ombra Attiva”.

Anche all’ombra però è fondamentale proteggere la pelle con creme solari dotate di filtri poiché la pelle continua a essere esposta in misura rilevante ai raggi UV. Utilizzare una protezione 50 non impedisce di abbronzarsi, ma consente di farlo in modo più graduale e sicuro: il vero segreto per un’abbronzatura uniforme, naturale e duratura è proprio la gradualità. L’Ombra Attiva” permette di esporsi al sole in modo filtrato permettendo alla pelle di attivare la produzione di melanina senza rischiare scottature, favorendo un colorito sano e resistente nel tempo. Ulteriore attenzione ai raggi solari devono portarla i soggetti con pelle molto chiara (fototipo I e II), o se si soffre di condizioni cutanee come dermatiti, psoriasi o rosacea, oppure si stanno assumendo farmaci fotosensibilizzanti, che possono aumentare la reattività della pelle alla luce solare.

Gli orari migliori? Mattina presto e tardo pomeriggio, quando i raggi UV sono meno intensi.

Come preparare la pelle all’abbronzatura con il metodo “Ombra Attiva”

Anche per chi pratica la strategia “Ombra Attiva”, preparare la pelle è fondamentale.

Ecco i consigli del team medico di Elty:

  • Esfoliazione delicata: aiuta a rimuovere le cellule morte, rendendo la pelle più ricettiva alla luce solare.
  • Idratazione quotidiana (con creme ricche di vitamina E): nutrire la pelle è essenziale per un’abbronzatura duratura, una pelle secca si abbronza male e tende a spellarsi più in fretta. La vitamina E, in particolare, aiuta a contrastare lo stress ossidativo causato dai raggi UV, favorisce la rigenerazione cellulare e mantiene la pelle elastica e luminosa, contribuendo così a un’abbronzatura più uniforme e duratura.
  • Alimentazione ricca di carotenoidi vitamina A e vitamina C almeno 15 giorni prima dell’esposizione solare: introdurre nella dieta alimenti come carote, albicocche, pomodori, peperoni e spinaci aiuta a stimolare la produzione di melanina, preparando la pelle a reagire meglio al sole e favorendo un’abbronzatura più rapida, intensa e uniforme.

Quanto dura un’abbronzatura da “Ombra Attiva”?

Un’abbronzatura ottenuta con gradualità, anche attraverso l’esposizione riflessa o all’ombra, tende a durare di più perché rispetta il naturale ritmo di rinnovamento cellulare della pelle. Quando la melanina si sviluppa lentamente e in modo costante, senza traumi come scottature o esposizioni eccessive, l’abbronzatura risulta più uniforme, profonda e stabile.
Grazie a questa tecnica il colorito dorato comincia a sbiadire solo dopo 2-3 settimane, ma può mantenersi più a lungo se la pelle viene trattata con cura. L’idratazione quotidiana, l’uso di creme nutrienti e il consumo regolare di frutta e verdura ricca di carotenoidi aiutano a preservare la luminosità e la compattezza della pelle anche dopo l’estate. È necessario evitare anche scrub aggressivi, docce troppo calde e prodotti contenenti alcol, che possono disidratare e accelerare il ricambio cutaneo. Una routine dolce e costante, dentro e fuori, è il modo migliore per prolungare il piacere di una bella abbronzatura anche a vacanze finite.

Quando rivolgersi al medico?

Dopo l’estate, è importante osservare ancora più attentamente la propria pelle. Se si notano nevi che cambiano forma, colore o dimensione, la comparsa di nuove macchie, desquamazioni che non guariscono o arrossamenti anomali, non bisogna ignorarli. Anche piccoli segnali possono essere indicativi di un danno da esposizione solare. Una visita dermatologica di controllo è il modo migliore per intervenire tempestivamente e proteggere la salute della pelle nel lungo periodo. Tramite l’app di Elty.it è possibile prenotare visite specialistiche in pochi minuti.

Il sole indiretto, se gestito con consapevolezza, è un prezioso alleato per ottenere una pelle dorata e sana, evitando i danni del sole diretto.

Questa estate, scegli l’intelligenza: scegli l’Ombra Attiva.

[1] The Global UV Project A Guide and Compendium – https://iris.who.int/bitstream/handle/10665/42814/9241591056.pdf

[2] The Global UV Project A Guide and Compendium – https://iris.who.int/bitstream/handle/10665/42814/9241591056.pdf