Trieste, ottava provincia italiana, “salva” gli stipendi al femminile. Boom della previdenza complementare: dal 2013 deduzioni raddoppiate. Indagine Ires Fvg sui divari in base alle dichiarazioni Irpef 2024

Permangono notevoli disparità nella distribuzione dei redditi

In base alle dichiarazioni Irpef presentate nel 2024 (e riferite all’anno di imposta precedente) il reddito complessivo medio in Friuli Venezia Giulia si attestava a 25.738 euro (in aumento rispetto ai 24.568 euro del 2023).Si tratta del nono posto nel confronto tra le regioni. Il dato è più alto della media nazionale di circa 900 euro. Tale valore, spiega il ricercatore dell’Ires Fvg Alessandro Russo, che ha rielaborato dati del ministero dell’Economia e delle Finanze, sintetizza una notevole variabilità, che si può riscontrare in relazione alle principali caratteristiche socio-anagrafiche dei contribuenti. In particolare, si conferma un forte divario di genere, con le donne che dichiarano in media 10.200 euro in meno rispetto ai maschi (pari a un terzo in meno). A livello nazionale il divario è leggermente più contenuto (-9.000 euro, pari a -31%). A Trieste si registrano i valori più elevati, oltre 32.000 euro per gli uomini e quasi 22.500 euro per le donne:ottava provincia a livello nazionale per reddito complessivo femminile.

I contribuenti nati all’estero (in prevalenza si tratta di cittadini stranieri), presentano un reddito complessivo medio ai fini Irpef inferiore di quasi 8.500 euro rispetto a quelli nati in Italia (-31%). Se, infine, si combinano le due variabili (sesso e Paese di nascita), si può osservare che le donne nate all’estero dichiarano in media circa 15.000 euro, meno della metà degli uomini nati in Italia. Le donne nate in Italia e gli uomini nati all’estero, invece, presentano dei valori medi convergenti (rispettivamente 21.500 euro e 21.700 euro).

Le classi di reddito

Sette contribuenti su dieci dichiarano meno di 29.000 euro in Friuli Venezia Giulia (il 69,9%); tra le donne questa percentuale sale a quasi l’80% (79,8%). All’opposto sopra i 50.000 euro di reddito complessivo, scaglione su cui viene applicata l’aliquota marginale più elevata (43%), si trovano in larga maggioranza contribuenti maschi (tre su quattro), a riprova del notevole divario di genere ancora esistente. Come è noto, la partecipazione femminile al mercato del lavoro è ancora molto inferiore a quella degli uomini anche nella nostra regione, sia in termini di un minore tasso di occupazione, sia di una maggiore diffusione degli impieghi a tempo parziale; l’accesso alle posizioni apicali, inoltre, è decisamente più difficile per le donne. Le notevoli disparità esistenti si ripercuotono inevitabilmente anche sui redditi pensionistici, perpetuando la distanza rispetto alla componente maschile anche dopo il termine della vita lavorativa.

La previdenza complementare

Nell’ultimo decennio è aumentata l’attenzione nei confronti della previdenza complementare, alla luce delle crescenti incertezze circa l’ammontare delle pensioni future. A tale proposito si può osservare che, in Friuli Venezia Giulia, il numero di persone che hanno effettuato dei versamenti portandoli poi in deduzione nella dichiarazione dei redditi èpiù che raddoppiato dal 2013 al 2024, passando da 34.751 a 72.942. Anche il valore medio delle deduzioni è cresciuto nel tempo nella nostra regione, da 2.180 euro nel 2013 a 2.348 nel 2022; il successivo biennio ha registrato un calo fino a 2.284 euro nel 2024 (poco meno del dato nazionale pari a 2.290 euro). Si ricorda che i contributi versati alle forme pensionistiche complementari, relativi sia a fondi negoziali che a fondi individuali, possono essere dedotti fino a un limite massimo fissato a 5.164,57 euro.I dati presentati, inoltre, non comprendono i versamenti eseguiti dai datori di lavoro che, in quanto sostituti d’imposta,effettuano già il calcolo della deducibilità fiscale direttamente nella busta paga dei propri dipendenti.

La più recente relazione annuale per il 2024 della Covip (Commissione di vigilanza sui fondi pensione) attesta una notevole diffusione della previdenza complementare nella nostra regione. Il Friuli Venezia Giulia è infatti al quarto posto in Italia in base al rapporto tra iscritti alla previdenza complementare e Forze di lavoro (con il 45,4%), dopo il Trentino-Alto Adige (62,8%), il Veneto (47,6%) e la Valle d’Aosta (47,2%). Si ricorda che le Forze di lavoro comprendono sia le persone occupate, sia quelle alla ricerca di un impiego (in base alle stime dell’Istat). Sempre in base ai dati diffusi dalla Covip, nel 2023 (anno d’imposta relativo alle dichiarazioni dei redditi Irpef presentate nel 2024), il contributo medio alla previdenza complementare in Friuli Venezia Giulia è stato pari a 2.660 euro, un po’ meno dei 2.810 euro registrati a livello nazionale.

Nota metodologica

I dati elaborati provengono dal Dipartimento delle Finanze del Ministero dell’Economia e delle Finanze. Nel calcolo della media pro capite sono esclusi coloro che dichiarano un reddito complessivo ai fini Irpef pari a zero (nel 2024 erano 19.593 in Friuli Venezia Giulia, su un totale di 955.028). Alcuni contribuenti con un reddito lordo pari a zero, infatti, sono comunque obbligati a presentare una dichiarazione (ad esempio imprenditori o lavoratori autonomi).