Con la cerimonia di premiazione dello scorso sabato, è calato Il sipario sulla Laguna, con la chiusura dell’edizione 2025 del celebre Festival del Cinema di Venezia. Come ogni anno, registi, attori e cinefili di tutto il mondo volgono lo sguardo verso il Lido, dove il cinema si celebra in tutte le sue forme.
Giunto alla sua 82ª edizione, uno dei festival cinematografici più prestigiosi e longevi al mondo ha regalato al pubblico opere indimenticabili che oggi continuano a vivere grazie allo streaming.
Per offrire agli spettatori italiani l’occasione di scoprire i migliori titoli presentati quest’anno sul red carpet veneziano, JustWatch, la più grande guida al mondo di contenuti in streaming, ha stilato la classifica dei titoli più attesi tra quelli presentati all’edizione 2025 del Festival di Venezia a festival concluso, fornendo i dati su come gli stessi titoli siano percepiti in maniera diversa prima della manifestazione e dopo la cerimonia di premiazione I film più attesi prima e dopo Venezia 2025
Prima del Festival
I titoli più attesi erano quelli firmati da grandi autori già consacrati: Guillermo del Toro con Frankenstein, Yorgos Lanthimos con Bugonia, Benny Safdie con The Smashing Machine, Luca Guadagnino con After the Hunt. L’attesa era alimentata dal prestigio dei registi, dai cast stellari e dal peso dei loro precedenti lavori.
Dopo il Festival
La realtà delle proiezioni e delle premiazioni ha confermato molto, ma ribaltato altrettanto, con alcuni outsider che hanno sorpreso critica e pubblico, mentre altri titoli inizialmente più attesi hanno perso il loro slancio iniziale.
I titoli più attesi tra quelli presentati all’edizione 2025 del Festival di Venezia dopo la premiazione e cambio di posizioni rispetto a prima del festival

- The Voice of Hind Rajab – Kaouther ben Hania (Leone d’argento, +17 posizioni)
Il film The Voice of Hind Rajab ci riporta al 29 gennaio 2024. I volontari della Mezzaluna Rossa ricevono una chiamata di emergenza. Una bambina di sei anni è intrappolata in un’auto sotto attacco a Gaza, e implora di essere salvata. Mentre cercano di tenerla al telefono fanno tutto il possibile per farle arrivare un’ambulanza. Il suo nome era Hind Rajab.
● Perché guardarlo: questa pellicola poetica e commovente unisce il racconto dell’attualità ad un linguaggio cinematografico innovativo, conquistando la critica con la sua intensità. - Frankenstein – Guillermo del Toro (-1 posizione)
Il regista premio Oscar torna al gotico con una nuova versione di Frankenstein, celebre romanzo di Mary Shelley. Victor Frankenstein (Oscar Isaac), ossessionato dall’idea di riportare in vita i morti, sfida i limiti della scienza fino a dare forma a un essere mostruoso e mai visto prima. Un film che promette di coniugare horror, poesia visiva e riflessione sull’umanità.
● Perché guardarlo: grande cura visiva e poetica del gotico. Non ha vinto premi maggiori, ma rimane una delle opere più solide del concorso. - No Other Choice – Non c’è altra scelta – Park Chan-wook (+4 posizioni)
Man-su, esperto nella produzione di carta, perde improvvisamente il lavoro dopo 25 anni di carriera. Umiliato e incapace di trovare una nuova occupazione, precipita in una spirale di disperazione fino a prendere una decisione estrema pur di garantirsi un posto in fabbrica.
● Perché guardarlo: Con No Other Choice, Park costruisce un dramma sociale teso e spietato sulla dignità e la sopravvivenza. - Bugonia – Yorgos Lanthimos (-2 posizioni)
Due giovani complottisti rapiscono la CEO di una multinazionale convinti che sia un’aliena venuta a distruggere la Terra. Bugonia (remake di un film sudcoreano) è una dark comedy surreale del regista di “Povere Creature!” che riflette sul potere delle narrazioni, sulle paure collettive e sul confine sempre più labile tra paranoia e realtà.
● Perché guardarlo: cast magnetico (Emma Stone, Jesse Plemons), stile grottesco tipico di Lanthimos. Alcuni lo troveranno eccessivo, altri lo troveranno geniale e lo ameranno. - La Grazia – Paolo Sorrentino (+3 posizioni, Miglior attore Toni Servillo)
La Grazia è il ritratto del presidente Mariano De Santis (Toni Servillo), un uomo solitario e inflessibile alla fine del suo mandato. Tra lutto, solitudine e un palazzo presidenziale vuoto, deve decidere se concedere due grazie presidenziali e firmare una legge che segnerà il suo lascito politico. Sorrentino affronta il tema del potere con malinconia, ironia e riflessione civile.
● Perché guardarlo: ritratto malinconico e ironico sul potere e la memoria politica. Servillo regala una delle interpretazioni più applaudite del Festival, tanto da valergli la Coppa Volpi come migliore attore della manifestazione. - The Smashing Machine – Benny Safdie (-3 posizioni, Miglior regia)
Biopic su Mark Kerr (Dwayne Johnson), campione di arti marziali miste negli anni d’oro della UFC; un uomo diviso tra il successo sul ring, la lotta con le dipendenze e relazioni sentimentali complicate. Con The Smashing Machine Safdie promette un ritratto intenso e viscerale, capace di mescolare sport, dolore e catarsi. - After the Hunt – Dopo la caccia – Luca Guadagnino (-3 posizioni)
Julia Roberts interpreta una professoressa universitaria alle prese con una studentessa modello (Ayo Edebiri) che muove delle accuse verso un suo collega (Andrew Garfield). Quando un segreto del passato della docente riaffiora, la sua vita privata e professionale rischia di crollare. After the Hunt è un dramma psicologico sull’etica, il potere e la verità.
● Perché guardarlo: ottimo cast e tanta tensione psicologica - Father Mother Sister Brother (Leone d’oro, +5 posizioni)
Strutturato come un trittico, il film intreccia tre storie autonome ma unite dal tema dei rapporti familiari. Ogni capitolo si concentra sul legame tra figli adulti e i loro genitori distanti, esplorando conflitti, affetti e fragilità. Father è ambientato nel nord-est degli Stati Uniti, Mother a Dublino e Sister Brother a Parigi. Il risultato è un’analisi profonda dei personaggi che oscilla tra leggerezza comica e malinconia.
● Perché guardarlo: Father Mother Sister Brother ha vinto il leone d’oro a sorpresa. La giuria ha premiato la profondità emotiva e la capacità di trasformare una storia familiare in un racconto universale. - A House of Dynamite – Kathryn Bigelow (stabile)
Quando un missile non rivendicato colpisce gli Stati Uniti, scatta una corsa contro il tempo per scoprire chi lo abbia lanciato e come reagire. Con A House of Dynamite Bigelow firma un thriller politico carico di tensione, che mette a confronto scienza militare, diplomazia e il rischio di un conflitto globale.
● Perché guardarlo: Bigelow torna al thriller geopolitico con tensione costante. Molto apprezzato dalla critica. - Dead Man’s Wire – Gus Van Sant (+21 posizioni)
La mattina dell’8 febbraio 1977, Anthony G. “Tony” Kiritsis, 44 anni, entra nell’ufficio di Richard O. Hall, presidente della Meridian Mortgage Company, e lo prende in ostaggio con un fucile a canne mozze calibro 12. L’arma è collegata con un “dead man’s wire”, un cavo fissato al grilletto e alla testa di Hall, che sarebbe esploso in caso di cedimento o di reazione improvvisa. In diretta davanti al mondo intero, Kiritsis chiede 5 milioni di dollari, l’immunità totale da qualsiasi accusa e un pubblico mea culpa dalla famiglia Hall, che accusa di averlo truffato.
● Perché guardarlo: outsider assoluto della selezione. Il film trasforma un fatto di cronaca scioccante in un thriller psicologico teso e implacabile, con un’atmosfera soffocante che non lascia tregua. La ricostruzione del sequestro, l’ambiguità morale del protagonista e un finale disturbante hanno sorpreso critica e pubblico, consacrando l’opera come una delle rivelazioni del Festival.
Metodologia:
Per stilare la Top 10 dei film più attesi sono stati presi in considerazione tutti i titoli dell’82ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, inclusi quelli in concorso, fuori concorso e nella sezione “Orizzonti”. Poiché si tratta in gran parte di opere non ancora disponibili in streaming, la classifica è stata elaborata sulla base di diversi indicatori legati all’attività degli utenti italiani di JustWatch, in particolare l’aggiunta di un titolo alla propria watchlist, considerata un segnale diretto del livello di attesa. Il periodo di analisi va dal 1° agosto 2024 al 7 settembre 2025. Le variazioni di posizione sono state calcolate confrontando questi dati con quelli del periodo immediatamente precedente al Festival, dal 1° agosto 2024 al 26 agosto 2025.
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