Questa mattina il sindaco, Roberto Dipiazza, alla presenza dell’assessore alla Cultura, Giorgio Rossi, della presidente di Trieste Contemporanea, Giuliana Carbi Jesurun, di Adalberto Donaggio e di una folta rappresentanza del centro, ha conferito il Sigillo Trecentesco della Città di Trieste, al centro di ricerca e divulgazione sull’arte contemporanea e la cultura visiva Trieste contemporanea.

Nel panorama delle istituzioni culturali europee, Trieste Contemporanea è un centro di ricerca e divulgazione sull’arte contemporanea e la cultura visiva.

“Siete l’orgoglio della mia città, avete saputo costruire relazioni con le esperienze artistiche dell’Europa centro orientale organizzando iniziative rivolte alle giovani generazioni, con un’attenzione particolare alla contaminazione tra linguaggi”, ha detto il sindaco, Roberto Dipiazza, consegnando il Sigillo Trecentesco a Giuliana Carbi Jesurun, presidente di Trieste Contemporanea.

“Oggi festeggiamo i 30 anni del centro di ricerca e divulgazione Trieste Contemporanea. Tutti apprezzano quello che avete fatto e state facendo, ed è anche grazie a voi che Trieste risulta sempre in testa alla classifica di settore riservata alla Cultura. L’impegno di questa associazione è stato fondamentale nel corso degli anni per l’apertura del mondo dell’arte contemporanea ad est. Quello che vi consegniamo oggi è un riconoscimento dovuto. Vi auguro i migliori auguri e grazie da parte di tutta la città”, ha continuato l’assessore alla Cultura, Giorgio Rossi.

“Trieste Contemporanea ringrazia per l’importante riconoscimento e promette di continuare a lavorare per l’arte contemporanea per Trieste” con queste parole Giuliana Carbi Jesurun, presidente di Trieste Contemporanea, ha ringraziato il Comune di Trieste per il riconoscimento.

“Guardare ad Est era quasi necessario negli anni passati quando abbiamo iniziato, il grande lavoro di apertura è stato studiato assieme ad Adalberto Donaggio che nel 1995 credette, con una visione anticipatrice, che lo scambio culturale fosse importante”.

Fondata nel 1995 dall’adesione di sei diverse realtà – Studio Tommaseo (Franco Jesurun), Associazione culturale l’Officina (Giuliana Carbi Jesurun), Bonaventura società cooperativa (Elena Zelco), Chromas (Giampaolo Coral) e Alpe Adria Cinema (Annamaria Percavassi), Associazione iCameristi triestini (Fabio Nossal) – sotto la presidenza della storica dell’arte Giulian Carbi Jesurun, l’organizzazione ha saputo costruire in trent’anni di attività, relazioni con le esperienze artistiche dell’Europa centro orientale e la ricerca specialistica più avanzata.

Il dialogo costante si è consolidato sin dall’inizio grazie al contributo di figure come Gillo Dorfles, che non solo fondò il Concorso Internazionale di Design Trieste Contemporanea (1995), ma fu anche storico presidente della sua giuria.

La coerenza con la missione fondativa “Dialoghi con l’arte dell’Europea centro orientale” ha guidato tutte le attività dell’istituzione. Mostre, forum internazionali, concorsi e pubblicazioni si sono articolari nel tempo come strumenti di scambio attivo tra le voci più innovative e spesso meno rappresentative dell’area Central Eastern Europe e il il pubblico italiano, in particolare triestino.

Il Premio Giovane Artista Europeo, nato nel 1999, e Squeezeit, avviato nel 2014, sono esempi tangibili di questo impegno: iniziative rivolte alle giovani generazioni dell’Europa centro-orientale, con un’attenzione particolare alla contaminazione tra linguaggi (arte visive, teatro, tecnologia).

A ciò si aggiunge il ruolo chiave del CEI Venice Forum for Contemporary Art Curators, attivo dal 2003 nell’ambito della rete informale Continental Breakfast, ispirata alla Dichiarazione UNESCO sulla diversità culturale (2001).

Questo forum biennale, realizzato sotto l’egida della Central European Initiative (CEI), è diventato una piattaforma strutturata per la condivisione di ricerca curatoriali e pratiche artistiche emergenti provenienti dall’Est europeo, contribuendo alla definizione di una nuova mappa culturale del continente.

Il Forum ha generale anche progetti di lungo corso, come Harbour for Cultures, nato a Venezia nel 2017, che riflette sul riuso culturale del Porto Vecchio – Porto Vivo di Trieste, integrando riflessioni urbane, politiche e culturali nella cornice europea della diversità e del dialogo.

Un ruolo di ulteriore approfondimento è svolto dalla Biblioteca di Trieste Contemporanea, inaugurata nel 2018, che raccoglie materiali rari e spesso unici sull’arte contemporanea dell’Europa centro orientale, rendendoli accessibili attraverso il Servizio Bibliotecario Nazionale in collaborazione con l’Università di Trieste, tra i materiali conservati e disponibili, spicca il fondo Corrado Premuda incentrato su Leonor Fini, donato dalla famiglia Premuda nel 2023.

Parallelamente all’attività espositiva, Trieste Contemporanea si è affermata come editore e centro di documentazione. Con il progetto e la collana libraryline, inaugurata nel 2022 con l’inedito Gentilissima Signora Aurelia di Miela Reina, vengono pubblicate prime dizioni e traduzioni i italiano di testi fondamentali di storia dell’arte e critica provenienti dall’area CEE, rappresentando un punto di riferimento per studiosi, curatori e studenti.

A questo si aggiunge la pubblicazione in collaborazione con l’Università di Trento, nel 2023 del volume di Storia dell’arte in Europa di Decio Gioseffi, a cura di Nicoletta Ziani e Giuliana Carbi Jesurun che rafforza l’impegno dell’istituzione verso la conoscenza critica.

La valorizzazione dei fondi archivistici, come il Fondo Sergio Miniussi (donato all’Archivio di Stato ne 2009), il fondo Franco Jesurun (donato al Civico Museo Teatrale “Carlo Schmidl”) conferma la volontà di rendere disponibili e consultabili gli archivi figure centrali del ensiero artistico e teatrale del Novecento.

Le mostre internazionali curate dal comitato hanno portato a Trieste artisti del calibro di Bill Viola, Adrian Paci, Ian McKeever e Renate Bertimann. In questo contesto si inserisce anche il contributo dell’artista Emanuela Marassi, la cui presenza attiva all’interno di Trieste Contemporanea ha rappresentato una costante ricerca di dialogo tra liguaggio artistico e tematiche socio-politiche.

Figure come Gabriella Cardazzo, che ha proposto a Trieste la pittura identitaria di Leon Tarasewicz, e curatori come Sarah Cosulich e Massimo Premuda, testimoniano il lavoro di incubazione di nuove idee e nuovi attori del panorama culturale europeo.

Trieste Contemporanea prosegue dunque oggi il suo percorso come piattaforma di confronto e ricerca mantenendo uno sguardo attento alle trasformazioni del panorama artistico e culturale europeo.