
Da oltre vent’anni l’Associazione ABC Bambini Chirurgici accoglie e sostiene gratuitamente le famiglie dei piccoli pazienti che arrivano da tutta Italia per ricevere cure altamente specialistiche all’IRCCS Burlo Garofolo di Trieste. Ospitalità gratuita, vicinanza quotidiana e varie forme di assistenza rappresentano il cuore della sua missione, che oggi compie un passo decisivo con la presentazione dei cantieri delle nuove Case: tre appartamenti acquistati al grezzo in via dell’Istria, al numero 37, destinati a diventare spazi caldi, funzionali e completamente attrezzati per i bambini e le loro famiglie.
Secondo i dati del Ministero della Salute (2023), oltre 25.000 bambini in Italia – pari al 5-6% dei nati – presentano difetti congeniti, tra le prime cause di mortalità nei piccoli sotto i 5 anni. In questo quadro, Trieste si conferma un punto di riferimento nazionale di eccellenza per interventi multipli e complessi nei primi anni di vita, capace di attrarre famiglie da tutto il Paese.
Questo nuovo traguardo rafforza il Progetto Accoglienza, che ogni anno garantisce ad oltre 200 famiglie un luogo bello, sicuro e gratuito dove trovare conforto durante i percorsi di cura. Non è solo un tetto sopra la testa: ogni Casa ABC è un ambiente pensato per custodire i bisogni emotivi e pratici delle famiglie, restituendo loro normalità anche in un momento di fragilità. Uno spazio riservato, ad uso esclusivo, dove cucinare un pasto, fare una doccia, riposare, ritrovarsi e restare uniti, anche a centinaia di chilometri da casa.
La necessità di accoglienza diventa ancor più urgente in un territorio a forte vocazione turistica come Trieste, dove nei periodi di “overtourism” trovare un alloggio disponibile a dei prezzi sostenibili è quasi impossibile. A ciò si somma il peso delle disuguaglianze sanitarie: molte famiglie non hanno le risorse per sostenere viaggi, soggiorni e assenze dal lavoro, con il rischio di non poter accedere alle cure offerte da centri di eccellenza. È quella che gli osservatori definiscono povertà sanitaria, che colpisce non solo chi vive in condizioni di povertà assoluta, ma una fascia sempre più ampia della popolazione.

Per ABC, accoglienza significa andare oltre l’offerta della soluzione abitativa gratuita: è fatta di attenzione, di piccoli gesti e dettagli che alleggeriscono il peso emotivo della malattia. Volontari e psicologhe dell’Associazione diventano punti di riferimento affidabili per famiglie che affrontano un percorso complesso e spesso doloroso.Un approccio che ha dimostrato la sua efficacia: una ricerca triennale che ABC ha condotto con l’Università di Trieste ha evidenziato che il 97,8% delle famiglie ha vissuto con maggiore serenità il periodo di ricovero grazie alla possibilità di avere una casa dell’Associazione a disposizione, e il 100% si è detto pienamente soddisfatto dell’accoglienza ricevuta.
Oggi ABC dispone di sei appartamenti sparsi in Città, in parte in affitto o in comodato: aspetti logistici da armonizzare che comportano difficoltà e dipendenza dalle fluttuazioni del mercato immobiliare, aggravate dalla pressione turistica. Con i tre nuovi alloggi, di 72 mq, 72 mq e 58 mq, e un ampio deposito di circa 30 mq, l’Associazione si dota finalmente di una soluzione stabile, centralizzata e duratura. La vicinanza all’ospedale, la possibilità di modulare gli spazi in base alle esigenze delle famiglie e la creazione di una piccola comunità nello stesso stabile rafforzeranno la qualità e l’efficacia del progetto.
La ristrutturazione, appena avviata, durerà alcuni mesi e trasformerà gli appartamenti in ambienti curati nei minimi dettagli, belli, accoglienti e funzionali. Due delle unità saranno modulabili, per adattarsi alla composizione dei nuclei familiari; il deposito garantirà risposte rapide a bisogni pratici (come carrozzine, seggioloni o tessili di ricambio); la gestione unificata renderà più semplice e veloce l’organizzazione dei servizi.
Un progetto di tale portata è stato possibile grazie dal lavoro costruito negli anni da ABC e dal sostegno di chi ha scelto di camminare al fianco dell’Associazione in questa operazione. Un ruolo di primo piano spetta alla Fondazione Beneficentia Stiftung, che ha concorso nell’acquisto, e alla Regione Friuli Venezia Giulia, che ha supportato parte della ristrutturazione, riconoscendo il valore del progetto che favorisce l’attrattività sanitaria del territorio.
Accanto a loro hanno contribuito Banca di Cividale, Rotary 2060, Rotary Trieste Nord, Fondazioni Casali ETS, Barilla, Crédit Agricole Italia, Siot Tal, Poste Italiane, Banca Mediolanum, Solidarietà Trieste ETS, insieme alle donazioni tecniche di aziende come Ilcam, Ar-Tre, Midj, Gervasoni e Azzurra Group Srl.

Molto è stato fatto, ma molta strada resta ancora da percorrere. La presentazione odierna dei cantieri avviati non è solo un momento celebrativo, la posa della “prima pietra”: è soprattutto una chiamata alla comunità. Ogni contributo – piccolo o grande – significa offrire a bambini e famiglie uno spazio sicuro, accogliente e vicino alle cure, proprio nei momenti più difficili della loro vita. Per questo ABC invita istituzioni, aziende e cittadini a unirsi a un percorso che non appartiene soltanto all’Associazione, ma a tutta la comunità che accoglie. Insieme si può trasformare un cantiere in una casa: un modello di accoglienza che resta nel tempo e che restituisce speranza e normalità a chi ne ha più bisogno.
“Ringraziamo di cuore Istituzioni, Fondazioni, aziende e privati che ci sostengono in questo progetto ambizioso. Le richieste di aiuto crescono e il supporto è fondamentale; insieme investiamo in equità sanitaria, coesione sociale e umanità”, ha affermato la Presidente di ABC Cristina Pedicchio a cui ha fatto eco la Fondatrice e Direttrice di ABC Giusy Battain: “registriamo sempre più famiglie in difficoltà, già oggi pari a quelle accolte l’anno scorso. Servono progetti solidi per offrire certezze e luoghi accoglienti per la cura che va oltre l’aspetto medico. Grazie a una rete di sostegno preziosa, rendiamo possibile serenità e dignità”.
“Dal 2060 Beneficenzia Stiftung ha effettuato donazioni consistenti ad ABC, sostenendo numerosi progetti che hanno permesso di ampliare e migliorare le sue preziose attività, e questo è motivo di orgoglio. Facciamo loro i nostri migliori auguri.”, afferma il consigliere di Beneficentia Stiftung Dario Nider. “L’operato che l’Abc, l’Associazione bambini chirurgici, porta avanti, accogliendo e sostenendo le famiglie dei piccoli pazienti del Burlo di Trieste, è un lavoro meritorio che la Regione sostiene con convinzione” ha detto l’assessore regionale alla Salute e alle Politiche sociali Riccardo Riccardi “e che ci mostra come la sanità vada intesa quale sottoinsieme della salute, concetto più ampio che non si limita al percorso di cura acuto, ma implica affetti e persone vicine come I familiari e come I volontari, partecipi di un percorso emotivo e di assistenza di cui l’ospedale è solo un anello, ancorché fondamentale”.
Con le nuove Case, ABC per i Bambini Chirurgici rinnova la sua missione: fare in modo che nessun bambino e nessuna famiglia si sentano soli davanti alla malattia. E che, anche lontano da casa, possano sempre trovare una Casa.
