«Amo leggere perché è un esercizio di critica, perché mi insegna a pensare. Amo leggere perché, quando scrivo, scrivo meglio se ho letto. E amo leggere – più che scrivere – e cerco di pensare dopo aver letto». Sono parole del Ministro della Cultura Alessandro Giuli, pronunciate nella mattinata di oggi – sabato 20 settembre – in occasione del suo intervento a pordenonelegge Festa del libro e della libertà. Parole che commentano il claim “amoleggere” scelto dal festival per questa 26^ edizione, a sottolineare lo stretto legame fra libri, attualità e sguardo libero sul mondo. L’occasione è arrivata dall’incontro in programma nella penultima giornata di pordenonelegge, nel nuovo spazio dell’Arena Europa, sul tema “Il grande ritorno. La nuova era di Trump”, che ha visto confrontarsi il docente e saggista Giulio Sapelli e il presidente di Fondazione Pordenonelegge.it Michelangelo Agrusti. «Da sempre la nostra città diventa tutt’uno con pordenonelegge, dimostrando di vivere il festival come un momento magico della vita culturale – ha esordito il presidente Agrusti – L’edizione 2025 innesca idealmente il conto alla rovescia verso il 2027 di Pordenone Capitale Italiana della Cultura, un traguardo su cui pordenonelegge fa squadra sin d’ora. Un programma che trova nell’Europa il suo fil rouge ispiratore, e che saluta il nuovo spazio in cui ci troviamo, l’Arena Europa sulle sponde del fiume Noncello, restituito finalmente al confronto culturale e sociale». Ispirato e partecipe l’intervento istituzionale del Ministro Alessandro Giuli, che ha subito ringraziato la città per l’accoglienza, salutando i relatori, le istituzioni presenti dal sindaco di Pordenone Alessandro Basso al Ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani, e tutta la comunità di pordenonelegge: «realmente una Festa del libro e della libertà», ha dichiarato il Ministro, ricordando poi che la data del 20 settembre è dedicata alla neo-istituita Giornata degli internati italiani nei campi di concentramento tedeschi durante la Seconda guerra mondiale, ma è anche storicamente legata all’anniversario della Breccia di Porta Pia. «Molte brecce in direzione della libertà si aprono attraverso questa edizione di pordenonelegge, e in questa arena europea – ha spiegato il Ministro Giuli, ribadendo l’impegno del suo dicastero per la realizzazione dell’articolo 9 della Costituzione, dedicato allo sviluppo della cultura e della ricerca scientifica alla tutela del paesaggio, del patrimonio storico e artistico della Nazione, dell’ambiente e della biodiversità – Tutto questo da almeno 26 anni è presente a Pordenone grazie a un festival che fa della lettura la base di ogni coscienza e orientamento civile. I libri servono a pensare e a condividere l’esperienza del pensiero, sono la linfa vitale di una comunità, un antidoto all’indifferenza per dirla con il presidente Mattarella, aiutano a mettere in discussione la nostra interpretazione del mondo, evitando quella più scontata: uno dei supremi atti di libertà. Pordenonelegge è un patrimonio nazionale e internazionale di caratura altissima, una preziosa agorà aperta sulle questioni del presente – ha proseguito il Ministro. Il luogo che stimola il dialogo sulle questioni anche divisive e sui temi apparentemente contrastanti del nostro presente». Nel corso del suo intervento il Ministro della Cultura ha anche ricordato, nell’ambito del Piano Olivetti per la Cultura, l’investimento 2025 di 54,8 milioni euro a favore delle blblioteche e della filiera editoriale italiana, che sono un capitale sociale. E ha ricordato la fertile dinamicità culturale di Pordenone, «città bella, prospera, felice, giovane: il modello al quale vogliamo ispirarci. Rivolgendo il suo ringraziamento agli organizzatori di pordenonelegge e alle istituzioni della città e del Friuli Venezia Giulia – «che sta vivendo un momento di gloria nazionale senza precedenti» – il Ministro ha rivolto un grazie speciale alle ragazze e ai ragazzi volontari con la maglietta gialla, che angelicamente contribuiscono a farsi messaggeri della luce della cultura».