Inaugurata questo pomeriggio nel Palazzo di Giustizia di Gorizia la mostra “Futuri Straordinari” che rimarrà esposta sino al mese di novembre.
Successivamente ad una visita alla casa-famiglia “Casa Elvine” di Capriva del Friuli (GO) da parte del neo-dirigente, Lorenzo Cattelan, e del presidente del Tribunale, Riccardo Merluzzi, è nata l’idea di ospitare presso la sede del Tribunale i lavori già realizzati dai minori in occasione di un progetto che ha visto la collaborazione delle Università londinesi di Newcastle.
In questi termini il presidente Merluzzi: “Quando si è prospettata la possibilità di organizzare questa mostra, il Tribunale ha aderito con grande entusiasmo a tale iniziativa.
E’ di grande importanza che, anche alla vigilia dell’ennesima fase di estrema criticità che si appresta a vivere il tribunale, sia stato fatto questo sforzo organizzativo, che manifesta la volontà dell’ufficio giudiziario di aprirsi all’esterno, alla società che intorno ad esso gravita.

La circostanza, poi, che si sia scelta una tematica così delicata (i disegni ed i lavori dei minori con situazioni familiari difficili ospiti della casa famiglia) riveste un profondo significato simbolico, in quanto vuole testimoniare la piena consapevolezza, da parte di chi opera all’interno di questo palazzo, di quanto il quotidiano esercizio dell’attività giurisdizionale possa incidere sulla vita delle singole persone e, in particolare, dei soggetti più deboli e fragili.
Iniziative come questa hanno la fondamentale funzione di farci riflettere, di umanizzare l’attività di avvocati, giudici e di chi lavora all’interno del tribunale, cercando di cogliere il significato di quanto espresso da chi ha più bisogno di ascolto e, talvolta, di aiuto: in particolare, di ricordarci ogni giorno come, dietro i tanti fascicoli che trattiamo nella nostra frenetica attività quotidiana, ci sia, sempre, la vita delle persone”.
In relazione all’iniziativa, l’avv. Lucia Galletta, Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Gorizia, dichiara: “Desidero testimoniare anche a nome di tutti i consiglieri del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Gorizia l’entusiasmo che l’iniziativa ha suscitato nell’intera classe forense. Aprire le porte del Tribunale ai disegni dei bambini significa far entrare i loro cuori, le loro emozioni e i loro sogni nelle aule di Giustizia per sottolineare che la funzione giurisdizionale ha un necessario risvolto umano dal quale non è possibile prescindere.
La conflittualità è una dimensione adulta e proprio facendoci trascinare dal sentimento che l’espressione artistica di un bimbo trasmette, possiamo cogliere l’opportunità di poterla ridimensionare. Solo dando voce, respiro e soprattutto riservando rispetto ai dolori ed alla sfera emotiva di chi quella conflittualità spesso la subisce, potremmo vederci restituita una dimensione più giusta ed equilibrata dell’attività del decidere.
Questa esposizione deve essere elogiata per l’obiettivo simbolico e culturale che con essa ci si è posti: ricordare sempre a chi varca l’ingresso del palazzo, che la Giustizia in fondo è, e deve essere, protezione, vicinanza e soprattutto ascolto”.
Infine, Lorenzo Cattelan, Dirigente del Tribunale, “esprime significativo apprezzamento per la collaborazione tra il Tribunale, l’Ordine degli Avvocati e Casa Elvine. Gli Uffici Giudiziari sono strutture pubbliche a supporto della cittadinanza e aprire le porte del Tribunale allo sguardo dei più piccoli vuol rappresentare un gesto di vicinanza e supporto anche nei confronti di tutti coloro che operano nel campo educativo minorile. Mi auguro che questa iniziativa, che ho voluto organizzare a pochi mesi dall’inizio del mio incarico a Gorizia, possa stimolare ulteriori occasioni di dialogo e confronto tra le diverse realtà di questo specifico territorio. Infine, desidero ringraziare tutti i miei collaboratori per il grande ed appassionato impegno profuso nella realizzazione dell’evento”.
“Storicamente Fondazione Villa Russiz – ricorda il presidente, Antonio Paoletti – pone la massima attenzione e ascolto al mondo dell’infanzia e dell’adolescenza. Il nostro primo obiettivo è dare supporto, sostegno e cura ai minori. Vogliamo offrire loro il meglio, in termini di azione educativa, spazi e risorse. La collaborazione con le istituzioni, dunque, è centrale per raggiungere i nostri obiettivi statutari e, “Futuri straordinari”, è una meravigliosa occasione per farvi entrare in Casa Elvine, mostrare il nostro lavoro e consolidare la nostra collaborazione. Recentemente la nostra attività è stata riconosciuta e accreditata dalle Istituzioni pubbliche, locali e regionali, ed è quotidiano il rapporto di collaborazione con i Servizi sociali della regione, con gli organi giudiziari e le associazioni del territorio che ringraziamo. Una attività intensa e attenta seguita giornalmente dal direttore Giulio Gregoretti e del suo staff”.
“Futuri Straordinari” nasce da un’idea mia – spiega Fulvia Crivellaro, coordinatrice di Casa Elvine – e della professoressa Clara Crivellaro di Open Lab dell’Università di Newcastle Upon Tyne che si occupa di innovazione digitale e giustizia sociale. Tutto è iniziato nel 2021, con una domanda: “come possiamo innovare i servizi educativi delle Comunità socio educative, affinché siano più inclusivi?” e ancora “con quali strumenti possiamo dare voce ai pensieri e parole dei minori in situazione di fragilità famigliare affinché le loro idee, anche critiche, abbiano delle effettive ricadute sulle scelte organizzative finanche politiche che li riguardano?”. Nel 2022 abbiamo chiesto ai neo-maggiorenni in uscita da Casa Elvine cosa ne pensavano dei Servizi con i quali avevano avuto a che fare per molti anni. Da questo lavoro sono emersi diversi temi di indagine che hanno portato allo sviluppo di tre strumenti: La mappa delle cose belle, Il parlamento del vivere insieme e Le macchina magiche. Dunque, un lavoro articolato che negli ultimi tre anni ha coinvolto altri ricercatori di Northumbria University, Dr Henry Collingham, e della City St. George Universitá di Londra, dr. Sebastian Prost, e tutti gli educatori di Casa Elvine che hanno aderito con entusiasmo, sostenuto e integrato gli strumenti ideati nel loro lavoro quotidiano.“Futuri straordinari” è un frammento del processo partecipativo che speriamo di avere l’occasione di mostrare per l’intero”.

