Dopo la felice ouverture dei mesi estivi, con un poker di concerti che ha anticipato il cartellone autunnale, torna dal 17 ottobre al 16 novembre 2025 il Festival Internazionale di Musica Sacra, giunto alla sua 34^ edizione promossa da PEC – Presenza e Cultura con il CICP Centro Iniziative Culturali Pordenone, per la direzione artistica dei Maestri Franco Calabretto e Eddi De Nadai. In arrivo 8 concerti internazionali a Pordenone e Udine, 4 lezioni-concerto e 3 eventi-conferenza sul filo rosso della fede, virtù teologale. Giunge così a conclusione Caritas et Amor, il ciclo triennale del festival che ha permesso di accostare autori e repertori di epoche lontane nel tempo, rappresentativi di un profondo e autentico sentimento spirituale. Fra gli elementi di maggiore interesse spicca l’avvio della collaborazione del festival con il Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste, siglata da uno specifico Protocollo: prima tappa in occasione della produzione O magnum mysterium, che impegnerà gli Ottoni dell’Orchestra della prestigiosa istituzione musicale triestina.

Il programma è stato illustrato nella mattinata di oggi – martedì 30 settembre 2025 – nella sede della Sala Ridotto Victor De Sabata del Teatro Verdi di Trieste, dai direttori artistici Franco Calabretto e Eddi de Nadai con il responsabile artistico della Fondazione Teatro Verdi, Paolo Rodda.

Sei concerti saranno di scena nella Concattedrale San Marco a Pordenone e due nel Duomo a Udine in collaborazione con il Festival Organistico Udinese. Ad intercalarli saranno tre eventi – conferenza in programma alla Casa dello Studente Antonio Zanussi di Pordenone: la prima, venerdì 17 ottobre alle 15.30, per approfondire il concerto inaugurale nel segno di San Francesco e dibattere del Cantico delle Creature con il filologo Paolo Venti; la seconda, venerdì 24 ottobre sempre alle 15.30 con lo scrittore e studioso Angelo Floramo sul responsorio O Magnum Mysterium, che ispira la produzione del Teatro Verdi, per proseguire venerdì 31 ottobre (ore 15.30) con il Vescovo di Pordenone S.E. Mons. Giuseppe Pellegrini, impegnato in una conferenza sul tema Il dono della fede.

«Parlare della fede – sottolinea il presidente di Presenza e Cultura don Orioldo Marson – significa parlare della nostra vita: il primo e principale dono che ci è stato dato, fondamento e condizione di ogni altra possibilità. Per questo l’edizione 2025 del Festival internazionale di musica sacra, che ha per tema la fede, è anche un’esortazione a prendere sul serio la nostra esistenza, a darle profondità e autenticità, a cercare un senso e un orientamento a ciò che siamo e facciamo. La ‘fede’ come ‘fiducia antropologica’ costituisce una delle esperienze fondamentali dell’uomo: non esiste uomo sulla terra che non parta da una ‘fede’ originaria, cioè non possegga persuasioni e certezze, credenze e convinzioni, di cui non ha la totale evidenza o la dimostrazione logica costrittiva. Non si tratta solo di un dato di fatto, di una pura constatazione fenomenologica, bensì di una necessità, al punto che si deve affermare che per l’uomo, nell’attuale condizione, “impossibile non è la fede, ma l’eliminazione totale della fede”. Chi pretende di sfuggire l’incertezza della fede dovrà fare i conti con l’incertezza dell’incredulità, la quale, dal canto suo, non potrà mai nemmeno dire con inoppugnabile certezza se la fede non sia realmente la verità. È proprio nel rifiuto che si rende visibile l’irrefutabilità della fede. In senso cristiano, fede significa fondamentalmente fiducia: fidarsi di Dio Padre nel nome di Gesù, ovvero: fidarsi di Gesù Cristo, Figlio di Dio, e – attraverso lui – fidarsi di Dio Padre. Credendo a Gesù, il cristiano dichiara in primo luogo di fidarsi di lui e in secondo luogo di accogliere quanto egli propone a nome di Dio stesso, cioè il suo messaggio».

È dunque nel segno di San Francesco che si apre questa 34^ edizione del festival, che propone in apertura del palinsesto concertistico domenica 19 ottobre, alle 15.30 nel Duomo Concattedrale di Pordenone, la serata – evento Giullari di Dio, «un sontuoso omaggio a San Francesco, che anticipa le grandi celebrazioni del prossimo anno, con la prima ricostruzione del Cantico di Frate Sole contestualizzata accanto a una selezione di laude databili tra il XII e il XIII secolo», spiegano i direttori artistici Franco Calabretto e Eddi De Nadai. Il programma proposto è stato creato appositamente per l’occasione con la consulenza scientifica di Francesco Zimei che presenterà in anteprima mondiale una ricostruzione musicale del Cantico basata su una nuova interpretazione. A eseguirlo sarà l’Ensemble Micrologus, formazione musicale che 40 anni fa ha aperto la strada alla scoperta della musica medievale.

Un intenso quanto commovente e straziante “atto di fede” fu quello che il 15 gennaio del 1941 nel lager nazista di Görlitz venne eseguito per la prima volta: si tratta del Quatuor pour la fin du temps/Il Quartetto per la Fine del Tempo che Olivier Messiaen compose durante la prigionia e che verrà riproposto giovedì 23 ottobre alle 20.45 nell’esecuzione di un quartetto di giovani musicisti: Dácil Guerra Guzmán clarinetto, Sara Mazzarotto violino, Claudio Pasceri violoncello, Maria Iaiza pianoforte. Su questa partitura il celebre musicologo Sandro Cappelletto ha elaborato una narrazione che ne magnifica la forza spirituale, e alla quale cu darà voce in scena, accostandosi alla musica.

Domenica 26 ottobre, alle 15.30 la sinergia avviata con il Teatro Verdi di Trieste verrà siglata dall’esordio della produzione O Magnum Mysterium, protagonisti gli Ottoni dell’orchestra, diretti dal Maestro Francesco Castellana in formazione Decimino: un evento incentrato sul Mistero della Fede, musicato da compositori di diversi secoli, dal Rinascimento alla contemporaneità. Verranno proposte musiche di Gabrieli, Byrd, de Victoria, Palestrina, Bruckner, Poulenc, Lauridsen. In particolare risuonerà il quarto responsorio per la Mattina di Natale, O Magnum Mysterium appunto, uno dei testi più belli della liturgia, che ha ispirato compositori di musica sacra di ogni tempo.

La ricerca musicale e spirituale intorno alla fede sarà il punto focale del concerto in programma il 2 novembre, ore 15.30, con il Coro Giovanile del Friuli Venezia Giulia, l’Orchestra Giovanile Filarmonici Friulani, diretti da Alessio Venier, quando verrà proposta la Berliner Messe di Arvo Pärt, composta nel 1990. Oltre all’opera di Pärt verranno eseguite partiture di Ralph Vaughan-Williams e una commissione in prima esecuzione assoluta affidata alla giovane autrice giuliana Maria Beatrice Orlando.

Giovedì 13 novembre alle 20.45 l’Orchestra da Camera di Pordenone, con il Coro del Friuli Venezia Giulia, per la direzione di Jörg-Andreas Bötticher, proporranno l’ultima “tappa” del progetto triennale dedicato a Le Cantate di Bach frutto della collaborazione tra diversi enti regionali, in collaborazione con Altolivenza Festival e Associazione Vincenzo Colombo, il cui programma include due assoluti e rari capolavori con organo concertante, pagine permeate di fede e una spiritualità che resero celebre il grande compositore tedesco, tale da ritenerlo un tramite tra l’Uomo e Dio.

La polifonia ancestrale che proviene dalla tradizione popolare sacra delle Alpi italo-francesi del Sud, sarà quella proposta dal quartetto vocale Corou de Berra domenica 16 novembre alle 15.30. Questa compagine dal 1986 esprime il fascino delle lingue minoritarie – provenzale, nizzarda e occitana – restituendo la ricchezza della tradizione sacra di questa terra tra Francia e Italia, arricchendosi delle ultime e nuove ricerche musicologiche sulla Contea di Nizza.

Saranno due gli appuntamenti nati dalla collaborazione con il Festival Organistico Udinese in programma nel Duomo di Udine, entrambi alle 20.45. Domenica 9 novembre il recital organistico di Leonardo Carrieri, titolare al grand’organo della chiesa arcipretale di San Marco a Rovereto e della chiesa di San Vigilio a Merano, musicologo e concertista specializzato nella musica organistica italiana del Settecento e Ottocento. Carrieri proporrà un programma dedicato ai repertori spagnolo e inglese dal XVII al XX secolo, con musiche di Lídón, Cabanilles, Martín y Coll, Biggs, Thalben-Ball, Faulkes, Willan, Bales, Tracey, Hakim. Secondo appuntamento nel capoluogo friulano, quello del 16 novembre che chiude anche il cartellone, con le Cantate di Telemann e Bach, in un confronto a distanza tra due protagonisti del barocco musicale sul tema della Cantata Sacra, affidato a una voce e a un ensemble internazionale, composto da Marta Fumagalli mezzosoprano e Gli Speziali (Silvia Tuja traversiere, Carlo De Martini violino, Elisabetta Soresina violoncello, Giuseppe Reggiori organo/cembalo).

Appuntamento imprescindibile del Festival, sono le lezioni concerto tradizionalmente affidate a giovani interpreti: in questa edizione i quattro appuntamenti vedranno protagonista un duo composto da due eccellenti musiciste ucraine studentesse del Conservatorio di Trieste, Iryna Bobyreva al violoncello e Iryna Lytvynenko al pianoforte, impegnate in un lavoro di ricerca su un repertorio di ispirazione sacra e spirituale con particolare attenzione alla preghiera ebraica rivisitata dai grandi autori a cavallo tra XIX e XX secolo. Proporranno il recital Il canto dell’anima – con musiche di Bruch, Bloch, Saint-Saëns – lunedì 10 novembre alle 17 per l’UTE di Portogruaro al Collegio Marconi, venerdì 14 novembre alle 15.30 per l’UTE di Pordenone nell’Auditorium Lino Zanussi, sabato 15 novembre alle 11 a Cordenons al Liceo Artistico Galvani e sabato 15 novembre alle 17 per l’UTE di Maniago al Teatro Verdi.

Il Festival internazionale di Musica Sacra di Pordenone, promosso da Presenza e Cultura in collaborazione con il Centro Iniziative Culturali Pordenone, si avvale del contributo del Ministero della Cultura, della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia, del Comune di Pordenone e della Fondazione Friuli, con il sostegno di Bcc Pordenonese e Monsile. Partners di progetto sono inoltre ItaliaFestival, FestivalFinder, la Diocesi di Concordia-Pordenone, la Parrocchia di San Marco  Evangelista, Ravenna Festival, Coro Fvg, AltoLivenza Festival, Teatro Verdi di Trieste, Musica Sacra Geistliche Musik, Associazione musicale Orchestra e Coro San Marco, Associazione Vincenzo Colombo, UTE Pordenone, UTE  Maniago-Montereale, Teatro Verdi di Maniago, Comune di Cordenons, Media Naonis, Liceo Artistico Galvani, Comune di San Vito al Tagliamento, Comune di Sesto al Reghena, Istituto Vescovile Guglielmo Marconi, Casa dello Studente Antonio Zanussi Pordenone, con lo sponsor tecnico MPMusica e Hotel Santin.