«Non si ferma per quattro gocce di pioggia Trieste, e tantomeno il suo Batiscafo: in fondo l’acqua è il suo habitat naturale …». L’Assessore alla Cultura del Comune di Trieste Giorgio Rossi ha accolto nella mattinata di oggi – domenica 5 ottobre – la comunità che si è festosamente assiepata nel Gazebo del Villaggio Barcolana in piazza Unità, per dare il benvenuto ufficiale al Batiscafo Trieste, siglandone il varo sotto un “mare” di pioggia in arrivo dai cieli del Nord Adriatico. Protagonista di un’impresa che ha segnato la storia della scienza e della tecnologia del Novecento, il Batiscafo che da fine settembre ha trovato dimora nel cuore della città, la centralissima piazza Unità, è la fedele riproduzione, in scala 1: 1, del mezzo realizzato nel 1953, quando raggiunse la quota di 3150 m di profondità nella Fossa Tirrenica.

Sette anni dopo, nel 1960, con modifica della cabina di pressurizzazione e uno scafo allungato di due metri, il Batiscafo Trieste raggiungeva il record mondiale nella Fossa delle Marianne, a 10.916 metri di profondità nell’Abisso Challenger, il punto più profondo del mondo. A bordo c’erano lo scienziato svizzero Jacques Piccard e il tenente della U.S. Navy Don Walsh. L’inaugurazione di oggi è stata «l’occasione – ha sottolineato l’Assessore alla Cultura Giorgio Rossi -per una grande festa comunitaria di benvenuto al Batiscafo Trieste e insieme di ringraziamento alla città e alle istituzioni che hanno permesso la ricostruzione dello storico mezzo che ha calcato gli abissi oceanici più di sessant’anni fa».

Con l’Assessore Rossi ha preso parte oggi alla cerimonia inaugurale il primo cittadino di Trieste, il sindaco Roberto Dipiazza, salutando con entusiasmo il “ritorno” del Batiscafo. E sono intervenuti l’Assessore alle Autonomie locali Pierpaolo Roberti della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia, che ha ricordato «l’importanza delle risorse collegate al boom turistico, che si traducono in maggiore disponibilità reinvestita nel territorio fra opere pubbliche e altre iniziative culturali, come quella del Batiscafo Trieste». E hanno preso la parola anche Maurizio Marzi presidente di Trieste Trasporti, Maurizio Giudici presidente di Federalberghi Trieste, Roberto Bolelli General Manager di Mare Nordest, partner scientifico del progetto Batiscafo e motore degli eventi culturali di approfondimento “Le giornate del Batiscafo Trieste e la sua Storia”, e Mitja Gialuz, presidente della Società Velica di Barcola e Grignano, l’ente organizzatore della Barcolana.

I ringraziamenti dell’evento inaugurale sono stati estesi a tutte le realtà partner del progetto Batiscafo, dalla Fondazione CRTrieste al Convention Visit Bureau, al supporter Rolex che sostiene l’iniziativa, così come alle energie personali e imprenditoriali messe in campo per la realizzazione del progetto, a cominciare da Bruno Peracchi, Ceo dell’azienda internazionale M23 che ha materialmente ricostruito il Batiscafo Trieste attualmente esposto in Piazza Unità. L’Assessore Rossi ha ringraziato inoltre Stefano Bianchi, Conservatore del Civico Museo Teatrale “Carlo Schmidl” di Trieste e lo storico Enrico Halupca, che aveva pubblicato il libro “Il Trieste dedicato allo storico Batiscafo (edizioni Italo Svevo), e si è messo a disposizione per gli aspetti storici correlati all’inziiativa.

Menzione speciale per un progetto che oggi ha preso idealmente il largo, il film documentario “Operazione Batiscafo Trieste”, scritto e diretto da Massimiliano Finazzer Flory, la cui realizzazione è stata affidata dal Comune di Trieste a Movie&Theatre. Un racconto poetico che intreccia immagini e memoria, al debutto in anteprima assoluta nel gennaio 2026. Dall’8 ottobre le clip che anticipano il film saranno proiettate nel Villaggio Barcolana “Borgo Cavana: sarà così possibile ascoltare l’intervista esclusiva raccolta a Losanna dal regista Finazzer Flory, a casa Piccard: «la storia della mia famiglia non sarebbe stata la stessa senza Diego de Henriquez – spiega Bertrand Piccard, figlio di Jacques e nipote di Auguste Piccard – Me ne parlava mio padre raccontandomi la storia del Batiscafo Trieste: tutto è nato dall’incontro fra Diego de Henriquez e mio padre, e dall’invito di raggiungerlo a Trieste». Non meno emozionanti le parole che aprono il film, tratte da una lettera di Jacques Piccard a Diego de Henriquez: «Lei mi ha spesso parlato dei suoi progetti per creare un mondo migliore e più pacifico, per utilizzare al meglio le buone volontà così numerose sulla terra. Come non pensare a Trieste, territorio libero come un centro ideale per espandere una cultura e una ideologia per la pace. Posta sui confini di due mondi così differenti, si potrebbe avere lì una azione di primo piano …». L’originale del Batiscafo Trieste è attualmente conservato a Washington, al National Museum of the Us Navy. La sua fedele riproduzione rimarrà in Piazza Unità fino al 9 novembre, per poi trovare collocazione definitiva al Museo della Guerra per la Pace Diego de Henriquez.
