Mercoledì 15 ottobre alle ore 20.30, nell’auditorium di Palazzo Bomben di Treviso, prende il via il nuovo ciclo della rassegna cinematografica Paesaggi che cambiano, organizzata dalla Fondazione Benetton Studi Ricerche, a cura di Simonetta Zanon, e dedicata ad Andrea Zanzotto (1921-2011).

Quest’edizione, che include anche la presentazione di un libro, e che propone tutti appuntamenti a ingresso libero, si apre con la proiezione del film Brenta Connection (Italia, 2025, 93’), primo lungometraggio di Cristian Tomassini, vincitore all’Edera Film Festival 2025 del Premio speciale “Paesaggi che cambiano”, il riconoscimento che la Fondazione Benetton attribuisce a un’opera particolarmente significativa per il tema del paesaggio, nel suo continuo evolversi, e per lo sguardo sulla relazione delle persone e delle comunità con i propri luoghi di vita.

Provincia veneta. In una tranquilla notte d’estate, mentre tutti dormono, da un ufficio scompare un tesoro che cade nelle mani sbagliate. L’intero paese è coinvolto, da due cacciatori alcolizzati ad un imprenditore e suo figlio, da due porno influencer ad un factotum della città. Dalle vie deserte agli argini del fiume Brenta, lunga è la notte e profonde le sue connessioni… E all’alba tutto torna. Un ciclo che parte dal bar di paese e finisce dov’era destinato: alle prime luci dell’alba dentro un bidone della spazzatura.

Intervengono il regista Cristian Tomassini, il produttore Marco Businaro, lo sceneggiatore Silvio Marotta, i direttori artistici dell’Edera Film Festival Giuseppe Borrone, Gloria Aura Bortolini e Giuliana Fantoni.

Il titolo di questo nuovo ciclo di appuntamenti è Voce del verbo “resistere. Spiega la curatrice Simonetta Zanon: «In modo originale e con un linguaggio non scontato, il film di Cristian Tomassini racconta un territorio in tutte le sue contraddizioni, mostrandone tensioni e miserie ma lasciandone anche intravvedere frammenti di natura selvatica che resiste, come provano a resistere – a modo loro – i personaggi strampalati che, in una notte d’estate, si aggirano in paesaggi fatti di acque e capannoni, coinvolti in una vicenda surreale e assurda, incredibilmente ispirata a un fatto vero (Brenta Connection).

Resistono a una gestione del territorio imposta dall’alto e percepita come impattante per i loro (nostri?) paesaggi, le centinaia di persone che nel 2024 hanno percorso a piedi quasi 200 chilometri, dalla valle del Vanoi fino a Venezia, per dare voce a un intero ecosistema minacciato e consegnare alla Regione Veneto le 13.000 firme raccolte contro la costruzione di una diga in Val Cortella, una delle ultime valli selvagge delle Alpi. Come loro, resistono tutti i cittadini che vedono nelle Grave del Piave di Ciano del Montello un’area naturale tanto preziosa quanto fragile, di cui siamo eredi e custodi, la cui importanza dovrebbe superare ogni calcolo economico e “non ammette soluzioni gestionali univoche e meramente tecniche” (In cammino per l’acqua, Acque contese).

Resistenza, infine, è la parola alla quale ci inchiniamo ogni giorno, quella che ha segnato le vite di Antonio Giuriolo, intellettuale antifascista e partigiano, maestro di pensiero critico (La religione della libertà), e di Mario Rigoni Stern che, grazie alla resistenza fisica e mentale di un bambino cresciuto tra le montagne, sopravvisse alla prigionia nei lager tedeschi, riuscendo, in seguito, a raccontare tutto l’orrore e il dolore della guerra, dando voce ai compagni e agli amici, quelli perduti e quelli ritrovati, e alle loro storie (Ritratti. Mario Rigoni Stern)».

Auditorium spazi Bomben, Fondazione Benetton Studi Ricerche, via Cornarotta 7, Treviso.

Ingresso libero fino esaurimento dei posti disponibili.

Gli altri appuntamenti in programma

mercoledì 22 ottobre

ore 18presentazione del libro

Acque contese. Un glossario per le grave di Ciano

a cura di Giovanni Fava, Francesca Melina, Matteo Savoldelli (Ventura Edizioni, 2025)

Intervengono il curatore Giovanni Fava e l’autrice Katia Zanatta, biologa ambientale e botanica.

Le Grave di Ciano, prezioso ecosistema tutelato e ricchissimo dal punto di vista naturalistico sulle sponde del medio corso del fiume Piave, rischiano di essere distrutte a causa di un progetto che prevede la costruzione di un bacino di laminazione. Si tratta di un caso paradigmatico che il libro esplora da diverse angolazioni, illustrando le peculiarità naturalistiche del territorio, esaminandone i risvolti politici, cercandone i sottintesi economici, ma soprattutto raccogliendo le voci di chi – dalla società civile all’accademia – vede nelle Grave la questione centrale del nostro tempo: quale Terra vogliamo abitare?

ore 20.30proiezione

In cammino per l’acqua

di Marco Pavan (Italia, 2025, 54’)

Il racconto corale di un cammino di 200 chilometri, otto giorni di viaggio di un gruppo di studiosi, attivisti, abitanti e testimoni in marcia lungo i torrenti Vanoi e Cismon, seguendo il corso del fiume Brenta fino alla laguna di Venezia, per ascoltare il respiro dell’acqua, dare voce a luoghi incontaminati e portare alla Regione Veneto le firme raccolte contro la costruzione di una diga in Val Cortella, una delle ultime valli selvagge delle Alpi. Attraverso interviste e incontri, il film racconta la lotta di una comunità itinerante che si fa portavoce di un ecosistema minacciato, non solo dando voce agli esseri umani, ma anche mettendosi in ascolto delle specie non umane, e del fiume stesso.

Intervengono il regista Marco Pavan, l’attivista Michele Facen (Comitato per la Difesa del Vanoi e delle Acque Dolci) e Cristiana Santambrogio, partecipante alla marcia.

mercoledì 29 ottobre ore 20.30

La religione della libertà

di Marco Zuin e Giulio Todescan (Italia, 2025, 40’)

Cosa resta della memoria di un uomo? Il documentario, realizzato a ottant’anni dalla morte, porta alla luce la storia pubblica e privata di Antonio Giuriolo, intellettuale antifascista e partigiano, maestro di pensiero critico per una generazione di giovani cresciuti nel conformismo del regime fascista. Il racconto della sua vita, ricostruita attraverso i documenti degli archivi, la ricerca di due studenti e le testimonianze dei nipoti e degli studiosi, ci porta sulle Piccole Dolomiti e sull’Appennino Tosco-Emiliano dove, il 12 dicembre 1944, “Capitan Toni” viene ucciso in uno scontro a fuoco con i tedeschi.

Intervengono gli autori Marco Zuin e Giulio Todescan.

mercoledì 12 novembre ore 20.30

Ritratti. Mario Rigoni Stern

di Carlo Mazzacurati e Marco Paolini (Italia, 1999, 55’)

Proiezione organizzata in collaborazione con Jolefilm e Regione del Veneto in occasione della mostra Mario Rigoni Stern. Ecologia, impegno civile e cura dei luoghi, a cura di Gianbattista Rigoni Stern e Massimo Rossi, aperta in Fondazione dal 25 ottobre al 21 dicembre 2025.

Nell’arco di tre giornate Mario Rigoni Stern narra a Marco Paolini la sua vita. La prima giornata racconta la formazione sentimentale di un bambino cresciuto tra le montagne e la sua giovinezza, tra il ‘38 e il ‘45, come soldato nella Seconda guerra mondiale. La seconda giornata è dedicata al tempo del ritorno e al difficile reinserimento nella vita normale, mentre nella terza, Mario Rigoni Stern riflette sul presente, parla di natura, memoria e responsabilità, della gioia che dà un lavoro ben fatto, sia esso manuale che intellettuale.

Intervengono Francesco Bonsembiante, produttore cinematografico (Jolefilm), e Massimo Rossi, geografo (Fondazione Benetton)