Con un dispositivo per lo Stadio Friuli messo a disposizione dalla Croce Rossa Italiana di Udine forte di 70 medici, infermieri e soccorritori con 5 ambulanze allo stadio e 2 ambulanze in più per la città rispetto allo standard, il piano coordinato da Sores ha permesso di soccorrere efficacemente i feriti anche nel momento dei disordini verificatisi nel centro di Udine

I difficili momenti di tensione verificatisi a Udine durante le manifestazioni pro-Palestina, svoltesi a Udine prima della partita di calcio Italia-Israele, non hanno trovato impreparati i servizi sanitari, coordinati dalla Centrale Operativa Sores Fvg, diretta dal dottor Giulio Trillò, che aveva predisposto un piano operativo per l’emergenza, in coordinamento con la Prefettura, la Questura, il Comune di Udine, l’Azienda Sanitaria Universitaria Friuli Centrale (Asufc) e la Croce Rossa Italiana, un dispositivo sanitario volto a garantire durante tutta la giornata il soccorso e la gestione di eventuali emergenze sanitarie.

In particolare, il piano attuato ha previsto la presenza di 70 fra medici, infermieri e soccorritori con 5 ambulanze allo stadio, nonché due ambulanze più dello standard per i soccorsi da prestare in città. La Sores, inoltre, aveva rafforzato il turno in centrale con un infermiere in più e aveva messo a disposizione due propri operatori allo stadio presso il Gruppo Operativo Sicurezza un operatore presso la Sala Operativa Interforze costituita presso la Questura e un operatore e il direttore Trillò in città pronti per ogni emergenza.

«Nel momento dei disordini – racconta il dottor Trillò – siamo passati alla gestione della situazione come evento complesso. Ciò ha voluto dire fermare momentaneamente le prestazioni per i codici bianchi e verdi, in modo da tener libere il maggior numero di ambulanze. In collaborazione con Sores, poi – continua il direttore della Centrale Operativa – l’Azienda sanitaria universitaria Friuli Centrale aveva rafforzato le ambulanze e predisposto quanto necessario per poter fronteggiare un eventuale maxi-afflusso di feriti che, per fortuna, si è rivelato contenuto. Tutta l’attività si è svolta in sinergia con la direzione medica Asufc, nonché con il direttore del dipartimento di emergenza, dottor Flavio Bassi, e il direttore del Pronto Soccorso dell’Ospedale di Udine, dottor Fabio Malalan che erano entrambi presenti nel nosocomio. A posteriori – conclude Trillò –, possiamo dire con soddisfazione che, grazie al coinvolgimento e alla grande disponibilità di tutti gli attori coinvolti, ai quali va il mio personale ringraziamento, l’emergenza generata dai tafferugli è stata gestita al meglio, permettendo il soccorso tempestivo ed efficace di tutti i feriti»