Il progetto Pro-Ben “Health on campus – ricerca e modelli multidisciplinari integrati di promozione del benessere psicofisico nella popolazione universitaria”, programma nazionale – finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca – che si prefigge di accrescere il livello di benessere degli studenti, appunto, ed al quale aderisce anche l’Università degli Studi di Udine,  ha stimolato la nascita di una proficua sinergia tra l’ateneo friulano e l’Università delle LiberEtà FVG.

In funzione dell’indagine “Benessere in campus” l’Università ha distribuito agli studenti un questionario sul tema: obiettivo era raccogliere, in forma anonima, una serie di dati scientifici ritenuti essenziali per indagare sui disagi e sulle difficoltà degli universitari, per valutare l’efficacia dei servizi di presa in carico già attivi e per delineare e orientare azioni finalizzate a creare una nuova e diffusa cultura del benessere. «Obiettivo dell’iniziativa è comprendere il vissuto psicologico dei ragazzi, perché il benessere mentale non è un lusso bensì parte integrante del diritto allo studio e della qualità della vita universitaria», spiega il professor Silvio Brusaferro, ordinario di Igiene all’Università di Udine e responsabile scientifico del progetto.

A chi si è prestato a partecipare all’iniziativa finalizzata a promuovere il benessere mentale l’ateneo ha offerto un ventaglio di incentivi e di opportunità, tra i quali rientravano le tante proposte erogate dall’Università delle LiberEtà di Udine. «Ben 339 ragazzi – spiega la presidente di quest’ultima, Pina Raso – hanno scelto la nostra realtà come bonus dopo la compilazione del questionario: la notizia che ci ha sorpreso e gratificato. Tutti hanno ottenuto il tesseramento gratuito all’Università delle LiberEtà; 60, inoltre, avranno anche una pre-opzione per i viaggi di progetto finanziati tramite il programma Erasmus+ e altri 20 hanno ricevuto un buono di 20 euro per l’iscrizione ad uno dei tantissimi corsi da noi organizzati nell’arco dell’anno. Le prime iscrizioni sono già arrivate: parecchi degli studenti che si sono indirizzati verso di noi non conoscevano l’Università delle LiberEtà e sono rimasti molto colpiti dalla ricchezza dell’offerta erogata; altri, invece, ne avevano già sentito parlare. Per noi – conclude – si tratta di un’occasione davvero preziosa, che speriamo di poter progressivamente consolidare». La presidente Raso si ripromette di incontrare a breve i giovani che hanno formalizzato l’iscrizione, per conoscerli e per capire cosa li abbia indotti a scegliere l’opzione dell’Università delle LiberEtà e, di conseguenza, quali siano le aspettative che nutrono al riguardo.