Si è conclusa l’operazione di neutralizzazione del residuato bellico risalente alla Seconda Guerra Mondiale rinvenuto nel Porto Nuovo di Trieste iniziata questa mattina dopo le 7.45.

Dopo la prima fase, relativa al disinnesco dell’ordigno, si è proceduto anche al brillamento della bomba d’aereo rinvenuta durante i lavori di ampliamento dello scalo ferroviario, in un cantiere situato presso la stazione ferroviaria Porto, all’interno dell’area portuale di Trieste.

Già poco dopo le ore 9.00 la cittadinanza residente e domiciliata negli edifici ubicati entro il raggio di 468 mt. lineari dal luogo di ritrovamento dell’ordigno, nell’area che includeva piazza Carlo Alberto, Passeggio Sant’Andrea, le vie Gessi, Matteucci, Tedeschi, Picciola, Hermet, Murat e Tagliapietra, interessata all’ordinanza di evacuazione, è potuta rientrare nelle proprie abitazioni e hanno potuto riprendere anche tutte le attività commerciali, industriali e di ogni altro genere insistenti nella zona ricompresa nel raggio di 468 mt. lineari dal luogo di ritrovamento dell’ordigno.

E’ stata riattivata anche la circolazione veicolare nelle strade comunali interessate dall’area di sicurezza ricompresa nel raggio di 468 mt. lineari dal luogo di ritrovamento dell’ordigno, che era stata preclusa temporaneamente al traffico veicolare e pedonale.

L’attività  è stata condotta dagli artificieri dell’Esercito, appartenenti al 3° Reggimento Genio Guastatori di Udine e dai Palombari del GOS (Gruppo Operativo Subacquei) della Marina Militare. 

L’ordigno, una bomba d’aereo di fabbricazione statunitense da 500 libbre (230 Kg), contenente circa 120 Kg di esplosivo ad alto potenziale e con due congegni di attivazione (spoletta) una di “naso” e una di “coda”, si presentava in buono stato di conservazione. È stato rinvenuto durante i lavori di ampliamento dello scalo ferroviario, in un cantiere situato presso la stazione ferroviaria Porto, all’interno dell’area portuale di Trieste.

Le operazioni di messa in sicurezza del territorio, coordinate dalla Prefettura di Trieste, hanno avuto inizio nella prima mattinata di oggi e comprendevano il disinnesco dell’ordigno e il successivo trasferimento in un sito idoneo per la sua distruzione finale.

Per garantire la salvaguardia della popolazione, delle infrastrutture e dei beni presenti nell’area, gli specialisti del 3° Reggimento Genio Guastatori hanno fornito alle autorità competenti (Prefettura e Comune di Trieste) le informazioni tecniche necessarie, tra cui la distanza di sicurezza calcolata come raggio massimo di proiezione dei frammenti.

Grazie alla realizzazione di una struttura di contenimento dotata di camera di espansione, installata intorno all’ordigno, l’area da evacuare è stata ridotta a un raggio di 468 metri, come già indicato nell’Ordinanza sindacale.

La neutralizzazione dell’ordigno prevedeva un’operazione articolata che coinvolgeva congiuntamente più componenti delle Forze Armate e misure di sicurezza dedicate.

In una prima fase, l’Esercito ha realizzato la struttura di mitigazione per contenere gli effetti di una possibile esplosione accidentale e limitare così l’impatto sulla popolazione. Successivamente, gli artificieri del 3° Reggimento Guastatori hanno proceduto alla rimozione dei congegni di innesco: una fase particolarmente delicata che ha richiesto l’evacuazione completa, inclusi animali e beni mobili, entro il raggio di 468 metri dal punto di rinvenimento. 

Durante tale fase era stato imposto il divieto di sorvolo ed era stata temporaneamente interrotta l’erogazione dell’energia elettrica sulle linee ad alta tensione nel raggio di 150 metri e su quelle a bassa tensione entro 30 metri. Completata la messa in sicurezza dei dispositivi di attivazione, l’ordigno è stato preso in carico dai Palombari del Gruppo Operativo Subacquei; in mare questi ultimi hanno operato come artificieri subacquei, gestendo la fase di rimorchio che  è stata effettuata al largo della costa triestina, fino al punto individuato per il brillamento, dove, a circa 10 metri di profondità, è stata applicata sull’ordigno una contro carica esplosiva.

Una volta accertato, con il supporto della Capitaneria di Porto di Trieste, che l’area interessata dalle operazioni fosse libera dalla presenza di imbarcazioni, è avvenuto il brillamento con la successiva distruzione dell’ordigno.

L’intera operazione, coordinata dalla Prefettura di Trieste, ha visto il contributo delle Forze dell’Ordine, dei Vigili del Fuoco e della Croce Rossa Italiana, al fine di garantire lo svolgimento in sicurezza di tutte le fasi dell’attività.

Il 3° Reggimento Genio Guastatori di Udine è un’unità dell’Arma del Genio responsabile sotto il controllo del Comando Territoriale Nord di Padova, della bonifica del territorio del Friuli Venezia Giulia e delle province di Treviso, Belluno e Venezia da residuati bellici risalenti ai due conflitti mondiali. Dall’inizio dell’anno il Reggimento ha effettuato 211 interventi di bonifica, distruggendo 648 ordigni esplosivi di varia tipologia e calibro nella citata area di responsabilità.

Il Gruppo Operativo Subacquei, inquadrato nel COMSUBIN della Marina Militare è composto da Palombari altamente specializzati nella conduzione di operazioni subacquee complesse, anche in alto fondale, che prevedono l’impiego di esplosivi in contesto marittimo. Uno dei loro compiti istituzionali è quelli della rimozione e bonifica degli ordigni bellici rinvenuti nei mari, laghi e fiumi su tutto il territorio nazionale. A oggi nel 2025, il GOS ha proceduto alla bonifica di 9857 ordigni residuati bellici prevalentemente risalenti alla Seconda guerra mondiale.

In seguito alle disposizioni contenute nell’ordinanza di evacuazione della popolazione entro le ore 7.45 e fino al termine delle operazioni, era stata predisposta una zona di accoglienza presso la piscina Bruno Bianchi, in largo Irneri 1, operativa a partire dalle ore 6.45.

Il Comune di Trieste desidera sottolineare il prezioso lavoro svolto dalla Polizia Locale non solo sul fronte operativo, ma anche in termini di organizzazione e coordinamento con tutte le strutture dell’Ente, al fine di garantire l’efficace attuazione delle procedure legate alla sicurezza e all’evacuazione e ringrazia tutti i soggetti coinvolti nell’operazione, la cittadinanza per la collaborazione e gli organi di informazione per la fattiva collaborazione e la puntuale comunicazione.