Un’opera firmata da Celia Stefania Centonze, tra arte, impegno sociale e speranza
Nell’ambito del programma di GO! 2025 – Gorizia e Nova Gorica Capitale Europea della Cultura, è stato inaugurato sabato 18 ottobre, nel piazzale della Casa Rossa, GO! Pharus, un’opera d’arte pubblica, ideata e progettata da Celia Stefania Centonze, artista, designer e fondatrice dello studio di architettura e interior design Plateam di Milano.
GO! Pharus nasce come un faro simbolico di civiltà e di pace, un obelisco contemporaneo alto dieci metri, con una base quadrata di 2,50 x 2,50 metri, che unisce forza architettonica e profondità spirituale. L’opera si pone come segno visivo e identitario di GO! 2025, rappresentando la luce della cultura come strumento di riconciliazione e crescita comune, come simbolo permanente di pace e dialogo in uno dei luoghi più emblematici del territorio, a ridosso del confine con la Slovenia.
Il nome racchiude il significato del progetto: “GO!” richiama Gorizia e Nova Gorica, ma anche l’invito ad “andare oltre” i confini; “Pharus” (faro, in latino) evoca la funzione di guida luminosa e morale dell’opera. Collocato nel piazzale simbolo della frontiera, l’obelisco diventa una “spina dorsale luminosa” che salda il passato e il futuro, la memoria e la speranza.

“Un vero e proprio faro della civiltà, un inno alla vita e alla pace, collocato in un luogo fortemente simbolico per la nostra città – dichiara il Sindaco Rodolfo Ziberna – Go!Pharus è un invito a superare le divisioni e a guardare al futuro con speranza, puntando sulla forza della collaborazione e sarà uno dei lasciti di GO! 2025“
Per Celia Stefania Centonze, GO! Pharus non è solo un monumento, ma un manifesto di valori.
“Volevo creare un’opera – racconta la designer – che non fosse solo guardata e ammirata, ma che parlasse, che accendesse riflessioni sulla cultura come via per il dialogo. GO! Pharus è nato dal desiderio profondo di creare un simbolo di speranza, che parli al cuore delle persone. In un tempo frammentato, ho voluto costruire un faro: non per indicare una sola direzione, ma per illuminare tutte le possibilità di incontro, di ascolto e di pace.”
Il faro è realizzato in acciaio e vetri cromatizzati, materiali scelti per la loro capacità di interagire con la luce. Di giorno riflettono il cielo e l’ambiente, di notte si accendono dall’interno, trasformando l’obelisco in un vero e proprio faro urbano.
L’opera include inoltre versi poetici incisi sui vetri, tratti da autori come Ungaretti, Prešeren, Saba, Michelstaedter, Macor e Korschann, dipinti dall’artista Marco Nereo Rotelli. Le parole, in più lingue, evocano fraternità e futuro, aggiungendo alla struttura una dimensione letteraria e contemplativa.

Particolarmente significativo è il coinvolgimento dei bambini dell’Associazione Bambini e Autismo di Pordenone, che hanno realizzato il mosaico alla base dell’obelisco. Il loro contributo creativo rappresenta il cuore pulsante del progetto: un segno concreto di inclusione e partecipazione collettiva.
Per Centonze, l’arte è uno strumento di sensibilizzazione sociale e culturale, capace di unire linguaggi, persone e generazioni. Con GO! Pharus, l’artista invita a guardare la cultura come la luce che illumina il futuro, un valore condiviso che supera confini e differenze.
Dopo gli interventi del Sindaco di Gorizia Rodolfo Ziberna insieme alla designer Celia Centonze e il collegamento con il filosofo Stefano Zecchi, hanno preso la parola le autorità italiane e slovene: l’Assessore della Regione Friuli-Venezia Giulia Sebastiano Callari, il Presidente della Commissione Cultura della Camera Federico Mollicone, il Sottosegretario all’Economia Sandra Savino, il Sindaco di Nova Gorica Samo Turel, Il Segretario di Stato della Slovenia Vesna Humar, la Presidente del FAI FVG Beatrice Duranti, il Presidente della Fondazione Bambini e Autismo Davide Del Duca, laResponsabile Enel Affari Istituzionali per il Nord Est Michela Coletto e l’ artista Marco Nereo Rotelli. Al termine, prima dell’accensione del faro, il concerto del celebre pianista e compositore Roberto Cacciapaglia.

