Dopo aver diretto il primo allenamento al Grezar, Attilio Tesser è stato presentato ai media questo pomeriggio nella sala stampa dello Stadio Nereo Rocco. Questi i passaggi salienti dell’incontro, preceduto da un doveroso ringraziamento a Giuseppe Marino ed al suo staff per il lavoro svolto per il club.
Tesser
“C’è la felicità nel tornare dove quattro mesi fa c’erano grandi applausi per quello che eravamo riusciti a compiere. Mi è stata data l’opportunità dalla proprietà di poter tornare, mi è stato chiesto se me la sentissi e se le motivazioni fossero alte, io ho risposto di sì. Perché ogni volta che sono stato qui e sono i fatti che lo dimostrano, ho lavorato per poter fare tutto il meglio per la Triestina, ricevendo in cambio grande affetto. Sono pieno di motivazioni, di entusiasmo, consapevole dell’enorme difficoltà che c’è, ma quando il presidente mi ha chiesto ho accettato e lo ringrazio, mi ha trasmesso tutta la voglia di costruire qualcosa di bello e di interessante per la Triestina.
In questi due giorni dovrò valutare un po’ la rosa a disposizione e vedere se sarà necessaria un po’ di elasticità, soprattutto in questo momento è un gruppo che ha delle assenze importanti specialmente in difesa, dove a destra non c’è un’alternativa di ruolo ed in mezzo complice la squalifica di Silvestri abbiamo solo un giovane per coprire. In questi due giorni cercherò di portare avanti dei concetti, vedrò se e come verranno recepiti e in base a quello adattarmi eventualmente ad altre situazioni. Nel resto dei ruoli direi c’è invece ampia scelta, al di là degli infortuni di quattro o cinque giocatori che purtroppo non sono disponibili.
È una situazione sicuramente diversa rispetto a quella dello scorso anno, ai giocatori ho fatto un complimento a tutti per quello che stanno facendo, il lavoro che è stato fatto è da complimenti ma è chiaro che non sia finito qua. Ad oggi non basterebbe quindi bisogna aumentare ancora, cercando di dare ancora di più perché dentro di noi dobbiamo avere quella fiducia, quel temperamento, quella mentalità di volersi sempre migliorare e di farlo con continuità. Dobbiamo essere tutti consapevoli della difficoltà, di non pensare a lungo termine ma di guardare gara per gara, non abbattendosi se arriveranno momenti difficili ma sapendo che tutti assieme soffrendo, con convinzione per il bene comune che è rappresentato dalla maglia che indossiamo, dobbiamo credere partita per partita. Sempre avanti, con grande umiltà ma con grande convinzione partendo dallo spogliatoio.

Nell’accettare questa opportunità, il cambio di rotta dato dalla società ha sicuramente avuto un peso, anche se in passato non avevo avuto problemi con nessuno dando peraltro già quest’estate la mia disponibilità a tornare dopo esser stato contattato. Con l’attuale proprietà ci siamo sentiti due volte e visti una, occorre quindi tempo per conoscersi ma mi è stata trasmessa fiducia non solo con belle parole ma con concretezza, offrendomi un posto di lavoro ma non solo. Sono state fatte tante cose concrete, se oggi si sta andando avanti è perché sono stati messi tanti milioni di Euro per permetterlo, consentendo a tutti di ripartire, di potersi allenare e giocare con una certa serenità, mandando in archivio una fase iniziale con tante problematiche e potendo guardare avanti. Poi col tempo si vede come ci si trova, bisogna star bene assieme al di là della categoria che personalmente non è mai stata per me un problema, non solo in passato ma anche oggi.
È una montagna molto alta da scalare ma arrivo con grandi motivazioni, voglia, umiltà, non presunzione di credere che ce la facciamo ma fiducia nel credere che col lavoro si possa farcela, che è ben diverso. Attaccamento alla maglia, all’affetto che la gente dimostra e ha dimostrato personalmente anche a me. Non vi nego che in estate ed anche pochi giorni fa ho ricevuto più proposte, anche da categoria superiore, è arrivata la chiamata della Triestina e ho accettato senza aspettare nessuno. La tifoseria e le istituzioni mi hanno dimostrato affetto, tutte queste situazioni insieme alla nuova proprietà che ha chiesto un mio contributo, mi hanno portato a scegliere di tornare e lo faccio con grande felicità. Io con i miei collaboratori non siamo dei maghi, non facciamo nulla di straordinario, lavoriamo con serietà e col massimo impegno portando le nostre competenze, sperando che possano aiutare a fare qualcosa di positivo in una strada difficile, ne siamo consapevoli tutti.
I tifosi? Io una cosa so di loro. So quanto amano questa squadra, lo dicevamo nei mesi scorsi dato che non è passato molto tempo da quando ci eravamo salutati, lo ribadisco oggi. Il calore che hanno, l’amore reale che hanno per questa maglia e quanto soffrono per lei. Io spero non per me, ma per la Triestina, vedendo una proprietà che vuole fare le cose serie e che lo sta dimostrando con investimenti importanti, che i tifosi tornino in tanti perché sono essenziali, fondamentali per la nostra rinascita. Mi auguro si possa tornare ad indossare il vecchio logo e che torni fiducia. Va naturalmente conquistata, da noi sul campo con lavoro e con impegno e dalla società fuori dal campo, la conosco ancora poco ma per quanto fatto fin qui in poco tempo, la strada intrapresa è seria e concreta. Spero quindi tornino in tanti venendo a darci una mano, speriamo anche di fare dei risultati che sappiamo benissimo possono ulteriormente aiutare. Ma conoscendo benissimo la base di affetto e di amore che hanno i tifosi della Triestina, fondamentale è vedere una squadra che gioca, corre, combatte per la maglia, questa è l’unica cosa certa che dobbiamo dare sempre, cercando di coniugarla con i risultati.
Il club mi ha dato garanzie, consapevole delle difficoltà di raggiungere l’obiettivo ma altrettanto consapevole che si possa fare, giocandosi le proprie carte. Starà a noi arrivare nel miglior modo possibile a gennaio, perché accorciando il gap sarebbe anche più probabile riuscire a convincere un calciatore a sposare la nostra causa. Ma se la domanda che mi è stata fatta riguarda la volontà della proprietà di darmi le garanzie per provare a raggiungere l’obiettivo, la risposta è precisa ed è sì”.

