Grazie alla disponibilità di Marco Anzovino, i ragazzi hanno potuto dare libero sfogo alla loro creatività, registrando il brano Valzer di onde
Esprimere i propri sentimenti, creare un momento di condivisione con i compagni di reparto e provare a dare un senso alla propria storia di malattia. Sono alcuni degli obiettivi del laboratorio musicale che, dopo la pausa Covid, l’Area Giovani del Centro di Riferimento Oncologico di Aviano ha riproposto, grazie alla disponibilità di Marco Anzovino, educatore, musicoterapeuta, scrittore, docente e formatore, da sempre vicino al CRO e ai suoi giovani pazienti.
Il laboratorio si è articolato in quattro incontri, ai quali hanno partecipato alcuni dei ragazzi presenti in reparto, seguiti dall’arte terapeuta del CRO, Giulia Silani, con la supervisione della psicologa della struttura, la dottoressa Katiuscia Gipponi. Durante le ‘lezioni’ con Anzovino, i ragazzi si sono confrontati ed espressi liberamente, dando il proprio contributo all’elaborazione del testo e della musica di una canzone, che potesse parlare di loro e delle loro esperienze.
Un quinto incontro è stato poi dedicato alla registrazione del brano e delle immagini video che lo accompagnano, al quale hanno partecipato anche alcuni familiari e operatori dell’Area Giovani. Il risultato finale? S’intitola Valzer di onde, presentato in anteprima giovedì 23 ottobre, alla presenza di tutti i protagonisti. Il video sarà disponibile sul canale Youtube CRO dalle 20 di venerdì 24 ottobre (link).
“Grazie a tutti i ragazzi per essersi messi in gioco nell’infinito spazio della musica, alle loro parole leggere e profonde, immaginate insieme attorno a un tavolo in reparto”, è il commento che arriva dall’Area Giovani. “Grazie a chi c’è stato sempre, a chi c’è stato anche solo per un momento e a chi non ha potuto esserci. Un grazie speciale, poi, a Marco Anzovino, per aver aiutato a trasformare in suono tutta questa vita. E, infine, un ringraziamento va a chi rende possibile tutto questo, al GOCNE per il suo costante sostegno e al CRO, da sempre attento a iniziative e progetti volti all’umanizzazione delle cure”.
“Marco Anzovino lo conoscevamo già: aveva lavorato con i nostri ragazzi alcuni anni fa”, ha ricordato Giulia Silani. “È stato un piacere riaprirgli le porte del reparto per un’esperienza che sapevamo sarebbe stata bella e intensa come le precedenti, ma allo stesso tempo profondamente diversa. Il tempo è passato e qualcosa nel frattempo è cambiato: noi, lui, i ragazzi stessi. Quando è arrivato, siamo ripartiti da zero: un foglio bianco e una melodia tutta da inventare. La musica è entrata subito con forza nei corridoi; sui tavoli del salone al secondo piano qualcuno ha cominciato ad appuntare pensieri, a canticchiare vecchie canzoni italiane. Seduti vicini, i ragazzi hanno fatto nascere una canzone dolce e leggera, che parla di una passeggiata mano nella mano, dove amore e ricordi si intrecciano, e lo sguardo corre lontano, come fossimo sul lungomare”.
“L’ultimo giorno – conclude Silani – l’ospedale non c’era più: si era trasformato in uno studio di registrazione. I ragazzi di fronte ai microfoni, medici e infermieri chiamati d’urgenza per cantare il ritornello. Tutti intonati sulla stessa melodia, tutti parte della stessa infinita passeggiata. Qui la notte fa già spazio al sole. Si conclude così la canzone. E noi sappiamo che è davvero così, perché l’abbiamo visto con i nostri occhi”.
“Scrivere una canzone è un processo creativo che ha chiesto ai ragazzi di cercare le parole, la melodia e le loro voci”, ha commentato Marco Anzovino. “Di farlo insieme, di svelarsi, esporsi, superando timori e paure, per incontrare la soddisfazione di un lavoro che li ha entusiasmati ed emozionati. Fondere insieme linguaggi e storie con un obiettivo comune: provare curiosità per sé stessi e per gli altri, provare piacere, soddisfazione. Li ho sentiti uniti, grati, ma soprattutto stupiti del risultato finale. È stato per me speciale lavorare con loro, dentro i loro sguardi pieni di una luce che mi ha scaldato, che porterò dentro per sempre”.
La musica è firmata da Andrea Simone De Nicolò, mentre le parole sono di Andrea Simone De Nicolò, Vinsent Gjici, Giulia Silani e Aldo Xhelilaj; l’inserto rap è di Aldo Xhelilaj; la voce dell’interprete è di Mattia Magnolo; i solisti sono Andrea Simone De Nicolò, Vinsent Gjici e Mattia Magnolo; il coro di voci femminili è composto da Michela Lonardi (collaboratrice di Anzovino), Katiuscia Gipponi, Giulia Silani e Mimoza Uka (mamma di Vinsent Gjici), mentre il coro ha visto la partecipazione di Matteo Cervesato, Alessandra Roman e di medici, infermieri e tutto lo staff dell’Area Giovani del CRO di Aviano.
Questa esperienza è stata resa possibile grazie al sostegno del Gruppo Oncologico Cooperativo del Nord Est (GOCNE Onlus), mentre per la prossima primavera è già in cantiere un nuovo laboratorio, che beneficerà di un contributo regionale dedicato a progetti realizzati nell’ambito delle Scuole in Ospedale.