Strette fra l’invecchiamento demografico e il rischio di marginalizzazione, le comunità delle terre alte trovano nuove soluzioni, a beneficio della longevità e del benessere cognitivo della popolazione over 70: la buona notizia arriva dalla Carnia, dove la Cooperativa sociale Cramars ha da poco concluso la fase di sperimentazione del progetto Silver in Alps, realizzato in partnership con Optimens Srl-sb, nell’ambito del consorzio iNEST, attraverso risorse del PNRR che provengono dall’Unione Europea, fondo NextGenerationEU. Silver in Alps ha avviato un processo innovativo rivolto alle fasce più anziane della popolazione nel comprensorio carnico: spiega la presidente della Cooperativa Cramars, Stefania Marcoccio: «Siamo partiti da un dato molto semplice ma importante: in Carnia l’invecchiamento è particolarmente forte, soprattutto nei piccoli comuni di montagna. Per questo abbiamo scelto di intervenire dove il bisogno è più evidente, costruendo passo dopo passo una collaborazione con le comunità locali. Abbiamo messo insieme innovazione digitale e relazioni umane, perché crediamo che la tecnologia abbia senso solo se è al servizio delle persone e dei territori. Coinvolgere il mondo della ricerca, le istituzioni locali e chi vive ogni giorno questi paesi è stato fondamentale per dare concretezza al progetto e portare risultati reali. Durante la primavera scorsa abbiamo organizzato diversi incontri e laboratori con la Comunità Montana della Carnia e con il Servizio sociale dei Comuni della Carnia, raggiungendo circa trecento cittadini over 70: è lì che è nato il vero coinvolgimento delle persone e la voglia di mettersi in gioco».

SILVER IN ALPS: DOVE E COME IL PROGETTO SI È ATTUATO IN CARNIA

Silver in Alps è un progetto innovativo che nasce con l’obiettivo di promuovere l’invecchiamento attivo e il benessere cognitivo nelle aree montane, attraverso un modello di innovazione sociale che integra ricerca scientifica e intervento sul campo. Il progetto si fonda su un approccio teorico consolidato ma flessibile, capace di coniugare evidenze scientifiche, conoscenza dei contesti locali e il coinvolgimento di figure professionali altamente qualificate. L’iniziativa ha interessato nove Comuni della Carnia caratterizzati da elevata presenza di popolazione anziana e condizioni di marginalità geografica: sono Amaro, Cavazzo Carnico, Arta Terme, Comeglians, Ovaro, Ravascletto, Preone, Socchieve e Prato Carnico, fra i più periferici e “ultraperiferici” del territorio. Gli utenti coinvolti sono stati individuati attraverso incontri pubblici e “laboratori di emersione”, che hanno permesso non solo di selezionare i partecipanti ma anche di costruire relazioni di fiducia con la comunità locale. Cardine del progetto è il training cognitivo personalizzato, sviluppato da Optimens srl-sb, società di Trieste fondata da neuroscienziate che ha l’obiettivo di fare da ponte tra ricerca scientifica e la vita quotidiana. Il percorso è stato articolato in 12 conversazioni telefoniche individuali, supportate da una piattaforma tecnologica avanzata che ha consentito di erogare esercizi mirati all’allenamento di quattro domini cognitivi sensibili all’invecchiamento: memoria, attenzione, fluenza verbale e funzioni esecutive. Il metodo si è rivelato particolarmente efficace per il contesto montano, permettendo di superare ostacoli logistici e favorire la partecipazione anche di persone residenti nelle aree più periferiche.

Accanto al potenziamento cognitivo, il progetto ha generato un ulteriore risultato significativo e altrettanto importante: il rafforzamento della socialità e del benessere emotivo. La relazione costruita tra operatrici e utenti, durante la parte più informale delle sessioni telefoniche, ha favorito un dialogo autentico e di scambio reciproco. «Silver in Alps – spiega Stefania Marcoccio – è un progetto che nasce dal territorio per il territorio. Abbiamo costruito un modello replicabile di innovazione sociale radicato nei bisogni reali delle comunità e nelle reti locali. Il progetto unisce ricerca scientifica, tecnologia e partecipazione attiva delle persone, grazie ai Laboratori di consapevolezza che hanno aiutato i partecipanti a comprendere i processi legati al decadimento cognitivo. Ogni utente diventa protagonista del percorso e contribuisce a migliorarlo, generando valore per l’intera comunità. Non si tratta di un intervento assistenziale, ma di un processo trasformativo verso comunità più autonome e consapevoli, capaci di prendersi cura del proprio futuro». Silver in Alps dimostra che anche nelle terre alte è possibile sperimentare soluzioni innovative e ad alto impatto sociale, capaci di includere chi vive lontano dai grandi centri, prevenire fragilità future e rafforzare il capitale umano e relazionale delle comunità montane.

SILVER IN ALPS: MERCOLEDÌ 29 OTTOBRE LA PRESENTAZIONE DEI RISULTATI

I risultati di Silver in Alps, al quale hanno collaborato i servizi sociali dei Comuni e la Comunità di Montagna della Carnia, e con il patrocinio del Comune di Tolmezzo saranno presentati mercoledì 29 ottobre a Tolmezzo, dalle 9.45 nella Sala conferenze Centro Servizi Museali (via della Vittoria 4) in occasione dell’Open Talk “Innovazione sociale e digitale per la qualità della vita nella montagna che invecchia”,condotto dalla giornalista Alessandra Ceschia, redazione Messaggero Veneto – gruppo NEM, al quale interverranno Anna Zenarolla, del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Trieste; Laura Pagani per Active Ageing, Gruppo interdisciplinare sull’invecchiamento attivo dell’Università degli studi di Udine, Olga Puccioni CEO di Optimens S.r.l. – sb e Annalisa Bonfiglioli, Vicepresidente di Cramars. Dalle 11.30 si entrerà nel vivo della restituzione degli esiti del progetto INEST Silver in Alps con Adelia Candotti, Comunità di montagna della Carnia; Paola Dario responsabile del Servizio sociale dei Comuni della Carnia; Daniele Cortolezzis, Project Manager sul progetto INEST per UniBZ; Ludovica De Giovanni per Optimens S.r.l. – sb. e Raffaella Petris per la Cooperativa sociale Cramars. Nel corso del talk sarà diffuso il video intervento della giornalista medico-scientifica Angelica Giambelluca. Le conclusioni del convegno saranno affidate alla presidente della Cooperativa sociale Cramars, Stefania Marcoccio.

Nel pomeriggio di mercoledì 29 ottobre e nella mattinata di giovedì 30 ottobre saranno inoltre proposti alcuni laboratori per la popolazione over 65 del comprensorio carnico, i laboratori sono realizzati nell’ambito dell’iniziativa VESTU? del comune di Tolmezzo, realizzati con il contributo della regione Friuli Venezia Giulia: tutti gli eventi sono a numero chiuso con prenotazione obbligatoria chiamando gli uffici Cramars al numero 043341943. Appuntamento mercoledì 29 nella sala ex Maciao alle 14 per il laboratorio di Passeggiata lenta con esercizi di mobilità: partenza dal giardino ex Maciao, a cura di Anna Previt. Itinerario tra monumenti, luoghi e spazi di vita di Tolmezzo. Alle 16.00 “Allenamente”, laboratorio di esercizi interattivi per promuovere la longevità cognitiva, a cura di Optimens (Olga Puccioni e Ludovica De Giovanni). Giovedì 30 ottobre, alle 9 i laboratoriMovinMent, con attività di aggregazione rivolte agli anziani, a cura del Servizio Sociale dei Comuni della Carnia e della Cooperativa Itaca; e l’escursione nella natura a cura di Bruno Mongiat, “Leggiamo il territorio e ricordiamolo”. Dalle 11.00 si chiude conLa bellezza delle montagne accessibile a tutti: condividere emozioni e panorami attraverso la Realtà Virtuale, a cura di VirtuAlp (Paolo Di Leno).

Il sostegno per il progetto Silver in Alps deriva da risorse PNRR dell’Unione Europea, fondo NextGenerationEU,  in particolare l’investimento M4C2 per la creazione e il rafforzamento di “ecosistemi dell’innovazione per la sostenibilità” in risposta allo Spoke 1: “Ecosystems for mountain innovations” con capofila la Libera Università di Bolzano.